L'uomo nasce per morire. E fin qui...
Non ci dicono che prima di morire collezioni una serie di cazzate a mo di tasselli scomposti, che ti ricopri di amare cicatrici, di esperienze e ricordi degni di un album fotografico. L'uomo nasce, fa cazzate, muore.
Non ce lo dicono per non rovinare l'effetto sorpresa.
La mia prima memorabile cazzata avveniva oggi, tre anni fa.
Fresca di maturità, tornavo a casa con un solo e unico obiettivo: la valigia. Non ricordo (male Emy! male) come e quando ho convinto i miei che mi sarei trasferita a Forlì, da D.
Anni dopo mi sono resa conto di quanto ha sofferto mia madre quel giorno.
E tutti i giorni, da allora. Tua figlia, la sciagurata, ti dice che se ne vuole andare e la accompagni alla stazione, perplessa, fiduciosa e in lacrime.
Londra 2007. A. mi corteggia, è bellissimo ma così dannatamente complicato. Scoprivo in quei giorni l'esistenza del Molise. Miamaemibaciaperquindicigiorni. Pianti disperati all'aeroporto e lui che mi sussurra 'Scusa è tutta colpa mia'.
Nelle foto c'è anche D., ci guarda, lo invidia; con l'obiettivo di riscattarsi in Italia. Così è. Segue un anno di affetto_a_distanza, di conquiste e bei momenti, 'dopo il diploma vengo a Forlì da te forever'. Me possino...
Col senno di poi, posso dire di aver fatto una grande cazzata. La prima.
Forever un corno, tempo quattro mesi mi trovo da sola in una città più grande, da sola con tutte quelle cartoline appese alle pareti. Iniziava l'inferno.
Forlì 2011. Chi me l'ha fatto fare? Questo mi ripeto ogni mattina, quando mi affaccio in corridoio e 5 tirannosaure in pigiama, reduci da notti alcoliche, affilano gli artigli. No Heidi, non mi fanno 'ciao'; mi fanno 'roar'. La sera invece mi ripeto 'corso di laurea in economia e commercio?' e rido per non piangere.
L'uomo nasce, cresce, fa cazzate, muore.
All'origine di tutti i problemy
Pubblicato da
Emy
on giovedì 30 giugno 2011
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D.,
vivere a forlì
Esatto, sono tutti mattoni per la tua crescita!
RispondiEliminaQuando ripenso alle cazzate che ho fatto io, mi rifocalizzo pensando al fatto che questa serie di cazzate mi ha fatto conoscere persone e cose a cui tutto sommato non rinuncerei...
Tu, in questo tuo sentiero, hai conosciuto me e persone più importanti... pensaci!
Spiego: a spingermi a Forlì non è stato D.
RispondiEliminaSarei venuta comunque a studiare su, di sicuro non restavo a Bari e su questo i miei hanno sempre convenuto con me. Sarei andata a Bologna.
(quindi D.è stata 'fortuna' se così vogliamo chiamarla)
Sin da piccola ho sperimentato le vacanze all'estero, lo stare in college con altri ragazzi, responsabilizzarmi a km da casa... quindi i miei di certo, dopo esperienze simili non mi avrebbero frenata.
Per questo Forlì è associata a D., null'altro.
Per quanto riguarda la 'cazzata' specifico meglio; è successo tutto in fretta, ho fatto gli esami e davvero il giorno stesso ho fatto la valigia. E questo non me lo perdonerò mai.
Tu immagina come può essersi sentita mia madre...Nulla a che vedere con il primo viaggio a Milano, fatto da te.
Niente raccomandazioni, niente pacche sulle spalle e abbracci di rito. Che amarezza.
crepi!
p.s. solo oggi penso, dopo 3anni, mia madre è serena in stazione; o almeno, io non la vedo piangere...
p.s.2 'paesanotta' ti è proprio piaciuto :P
Posso immaginare come tu possa sentirti col senno di poi, ma permettimi di mostrarti l'altra faccia della medaglia: se tua mamma non avesse approvato, o non avesse avuto fiducia in te, col cavolo che ti lasciava in stazione. Almeno credo, no? Invece magari pensava sarebbe stato solo per le vacanze, eppure guarda lì, "son passati 3 anni ma mia figlia ce la fa da sola!"
RispondiElimina@ero lucy mia madre non mi ha quasi mai proibito nulla per la formula 'tutte le esperienze servono a crescere e appoggio nelle tue scelte perché certa dell'educazione che ti ho impartito'.
RispondiEliminaE fin qui ci siamo :)
ciò non toglie che mi vorrebbe vicina, quando per assurdo dico che vorrebbe dei nipotini sono certa che è perché cova la paura di non potermi essere vicina nei momenti più importati d'ora in avanti...di non godersi a pieno il suo ruolo di nonna, di madre che aiuta sua figlia. E la capisco. Il suo timore più grande è che io resti qui... al nord.
Figurati, ti parla una che ha la famiglia in Piemonte e il fidanzato negli Stati Uniti! Ma tutto questo è accaduto solo dopo i miei 30 anni, prima si era tutti a Roma. La vita riserva sorprese, fidati... non ti crucciare ora per cose che non sai come andranno poi, vivi la tua vita e se sei felice lo sarà anche la tua mamma. Al futuro ci si penserà.
RispondiEliminasperiamo :)
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