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Siamo a cavallo.

No ma, tranquilla proprio.

Io un po' ci credo a sta storia dei Maya e ci spero pure. Roba che incrocio le dita affinché accada, solo che vorrei quanto meno una conferma, qualcuno che mi dica di non perdere tempo con l'università che mancano meno di trecentosessantacinque giorni alla morte. Figatona! Tutto pur di non studiare. Così da poter dire 'oh, ero a un passo dalla laurea giuro, ma il caso ha voluto...i Maya hanno deciso...il riscaldamento globale ha aiutato...'. Cazzate.

Fox dice che sarà un anno impegnativo e ricco di soddisfazioni. Io ti voglio credere Paolo, anche se ultimamente mi piazzi sempre in fondo alla classifica, non ti chiedo tanto. Voglio Vorrei passare statistica, matematica, ragioneria e microeconomia; il 18 mi basta, al resto ci penso io. Poi non ti stresso più con sta storia dell' università, così mamma e la nonna si mettono l'anima in pace.
Lo so che devo pensare a chi sta peggio, a chi non ha il pane nè i denti ma se Saturno in decima mi desse una mano ne sarei contenta. Incontrerò ancora persone mentalmente disturbate? No, perché francamente ne ho abbastanza, ho profili sufficienti per un catalogo da far invidia all' Oregon State Hospital. Tutti a me sono capitati, quest' anno vorrei passare il testimone a quella scellerata della Clerici, che mi sta proprio sulle palle. Lei e i Gran Soleil.


Poi, vediamo... Vorrei che passasse sta caz benedetta fase della negazione e della rabbia a mio fratello, che non gli è successo niente, non gli manca niente eppure con noi non parla. Non sappiamo se sta bene, con chi sta quando esce, dove mangia quando non torna a casa. Insomma, io cerco di sdrammatizzare quando posso, che se no la cosa diventa proprio tragica. Lo vedo che mamma e papà sono tristi per questo e non sanno come fare, allora io voglio credere a quei vecchi antichi che dicono che è colpa dell' adolescenza, che passerà.
Fate in fretta perché sta storia va avanti da due anni e non ne possiamo più.

Vorrei che anche Andrea fosse felice e che Jolly non rompesse i cogl quando a mezzanotte viene a bussare perché dice che ridiamo troppo e non riesce a dormire. Perché a noi non ci scalfisce niente e Saturno lo sa; come quella volta che abbiamo visto Non ci resta che piangere e sono passati i mesi e siamo ancora qui che ci fa male la pancia per quanto abbiamo riso.
Che poi, quella che piange sono sempre io ma poi mi abbraccia e dopo un'ora è come se non fosse successo niente. Siccome il secondo semestre ha gli esami in inglese e tu, Fox, hai detto che gli offriranno un contratto di lavoro che però adesso non gli serve, mica lo possiamo barattare con qualche goal in più della Fiorentina? Così è tranquillo e la smette di fissare sconsolato le notizie su Firenze Viola. Infine vorrei che mi lasciasse fare tutti i puzzle di Snoopy che voglio, sul suo cellulare e che accettasse il fatto che a me i calzini a righe piacciono.

Lo so Paolo che forse ti ho chiesto troppo ma negli ultimi anni a noi Scorpione hai fatto promesse che non hai mantenuto, quindi impegnati che se no passo a Rob Brezsny.
E tranquillo, a tutto il resto ci penso io.


Buon 2012 a tutti!
(a me più di tutti.)

E' giusto così.

Non sono sempre stata una menefreghista, confesso.
A undici anni la professoressa di italiano mi adorava, ricordo che fu lei a dirmi 'da grande farai la scrittrice' -e io ci credevo poco- e mi iscriveva a concorsi regionali di scrittura, alcuni dei quali brillantemente vinti. Al termine della terza media ho vinto una borsa di studio, 'alla ragazza più meritevole' disse il Preside della scuola descrivendomi come una missionaria in soccorso dei più deboli. Pensai 'questo è pazzo'. Ero così competitiva ed egoista che tutto si poteva dire di me, tranne che aiutassi il resto della classe a emergere dall'analfabetismo. Insomma, frasi fatte. L'unica cosa vera è che studiavo un sacco e passavo il resto del tempo a fare ricerche di approfondimento. Solo che non l'ho mai detto a mia madre, così piena di orgoglio, le avrei spezzato il cuore. Andò così: era il primo luglio del 2003 e tornavo dal mare con la mia famiglia, spalancata la porta di ingresso sentimmo il telefono squillare, era la professoressa di italiano che agitata e allo stesso tempo sollevata, mi disse 'Emilia ho chiamato mille volte, dove sei? devi correre a scuola c'è la premiazione degli ottimo'. Mi sistemai in fretta -ecco spiegati i capelli in foto, asciugati alla caxxo- e andai di malavoglia in Sala Teatro. La Sala Teatro era la parte più figa dell' Istituto, nel complesso fatiscente. In realtà ai tempi me la tiravo un sacco, l'invito all'evento affisso all' ingresso della scuola non l'avevo visto, perché, ricordo che certa di aver preso 'tutti ottimo' non andai nemmeno a verificare i quadri con i voti e rimasi a casa a godermi le meritate vacanze.
Per farla breve, presi l'assegno da 300 euro, ringraziai e me ne andai.
Una persona normale sarebbe stata al settimo cielo, io no.
Sempre composta e con il cipiglio guerrafondaio che mi contraddistingueva già in tenera età e davo per scontata qualsiasi cosa, compreso il fatto che ovviamente a vincere sarei stata io. Che cretina. Mia madre mi costrinse a comprare una cornice per la pergamena e negli anni quella euforica era sempre lei.

Questa poesia di M.L.King ha segnato la mia adolescenza, mi ha fatto credere di poter arrivare in alto, di poter fare grandi cose. Al Liceo le cose sono andate ancora meglio, tranne i rapporti con quelle con cui ho condiviso l'aula per cinque lunghi anni. Un cammino non sempre facile, a volte noioso e che mi è sembrato essere infinito ma che ha fatto di me quella che sono ora.
E forse è giusto che sia così, perché una parte della mia vita, forse la più emozionante, la più spensierata e complicata l'ho vissuta in quella scuola e resterà conservata lì, tra i banchi, sui muri. 'La scrittura non ti darà da vivere' disse il professore di filosofia, 'allora sarò un architetto'. Allora sono diventata una gran caxxona.

Continua ciò che hai cominciato e forse arriverai alla cima o almeno arriverai in alto, ad un punto che solo tu comprenderai non essere la cima. Seneca

-365

A Turi non accade nulla di interessante. E qui finisce il post. No, eh?

Io mi sto impegnando! Giuro che se il pomeriggio mi cercate, mi potete trovare china sui libri e con la calcolatrice alla mano; qualche volta anche di mattina, se la sera prima non ho fatto tardi tra sette e mezzo e ruba mazzetto.
Ho tentato anche qualche partita al Mercante in Fiera, ma nulla.

Odio (l'economia e) il commercio in tutte le sue forme, questo è ormai noto.
Nonostante ciò, dicevo, la partita doppia resta ancora qualcosa di oscuro e incomprensibile. Celapossofare mode on# Non ho stilato la mia personale -e pretenziosa- lettera a Babbo Natale, come molte di voi blogger hanno fatto, semplicemente perché l'anellino che tanto desideravo è arrivato. E' splendido, tant'è che di notte -se devo andare in bagno- non occorre neanche che io accenda la luce.

Si capisce che scherzo vero? E' che da qualche parte mi pare di aver letto di una coda interminabile alla celebre gioielleria Tiffany e il tutto esaurito per gli I Phone 4s. Allora davvero non capisco, dov'è la gente che piange miseria? Che non arriva a fine mese ma paga il suo smartphone in comode rate mensili? Protagonista in vetrina è la scritta
-opportunamente illuminata- offerte speciali di finanziamento. E giù di debiti, cambiali, fallimenti. Ma il lusso è davvero così necessario? Novità quali Cicciobello My Phone, mi lasciano sconcertata ma è risaputo che i figli so piezz e core e a momenti rischiavo di assistere a una rissa nel Toys Center. Le vecchiette sono malefiche, ve l'ho già detto?

Ecco, quindi Babbo Natale oggi mi rivolgo a te. Se ci sei, capisco che magari sei a letto che ti riposi per il tanto stress ma appena hai tempo fammi un piacere: rifai il giro e spargi un po' di stricnina per i camini e a chi non ha il camino, regala un bel tacchino aromatizzato.

Anch'io 2#

Se fino a ieri vi avessi detto che ero in cucina, tutta sola, che impastavo pasta frolla sulle note di questa canzone, senza prove nè testimoni, probabilmente mi avreste riso in faccia. E invece sì. Quanta gioia. Dite in coro 'OHHHH!!!' e correte ad asciugarmi le lacrime di commozione.
Armata di buona volontà, mattarello e ritmo giusto ho sfornato questi:




Che poi, io davvero a momenti mi commuovevo; non vi dico l'ansia, manco stessi preparando una wedding cake a tre piani a ferragosto accanto a un forno crematorio, acceso. Ma questo non è un food blog, NO. E' che ultimamente sono piena di vita. IO? Non ci si crede, quasi. Stanotte ho sognato di impagliare cestini di vimini uno dopo l'altro, tanto che Flash -che era seduto accanto a me- è impallidito. Andavo a cento all'ora. Giuro che non faccio uso di droghe e che appena ritornano i problemy non mancherò di scriverli. Per ora è tutto un massì che mi frega, ode alla vita, tracanno acqua minerale manco fosse tequila e lancio sguardi di sfida alla Parodi su la7. Succederà come quelli che spendono in Via Montenapoleone a Milano e poi a fine mese piangono, davanti a un piatto di brodo vegetale. Ebbene, io a gennaio ho tre esami non da poco. Ma non ci pensiamo adesso. Il colpevole è Pinterest, domenica sera -hahaha io positiva di domenica- ad esempio, ho sfornato questa:




Roba che -euforia a tremila proprio- ho mandato un sms a mia madre e mi ha risposto 'tu davvero hai battuto la testa, sbrigati a tornare che non sto tranquilla :)' Io aspetto il giorno in cui mi dirà 'lascia l'università che ti iscrivo alla scuola di cucina di Alessandro Borghese'. Già mi vedo a montare la panna mentre quel gran figo di Ale mi da i bacini sul collo. Emh, dicevamo?

Finanziatori per un giorno

Ma anche due.

Si sente spesso parlare di lotta alla povertà, beneficenza, fame nel mondo e solidarietà, e allo stesso tempo della sfiducia che riponiamo nelle associazioni benefiche che talvolta si rivelano delle vere e proprie frodi.
Io per prima, per le vie del centro -non di rado- faccio spallucce e liquido con un 'no grazie non mi interessa' coloro che dietro uno stand ed un falso sorriso, non mi ispirano franchezza e affidabilità. Sono ovunque e ben vengano i servizi televisivi che ci mettono in guardia. Di chi fidarsi, di chi no?

Oggi voglio parlarvi di Kiva, un'organizzazione fondata nel 2005 che promuove azioni di micro credito in paesi disagiati attraverso la raccolta di fondi via internet.
A parlarmene è stato un amico, il quale mi ha chiesto di diffondere -nel mio piccolo- la notizia sul blog, al fine di dare maggior rilievo ad organizzazioni no profit come questa, attraverso la quale è possibile prestare piccolissime somme di denaro (a partire da 25$ pari a circa 18 euro) a piccoli imprenditori delle comunità povere di tutto il mondo, bisognosi di prestito.
Qui potete trovare informazioni utili al riguardo.
Potrete quindi scegliere di donare il vostro prestito ad un panettiere in Uganda, un agricoltore in Perù, perché no una ristoratrice in Iran e nell'arco di 12-18mesi sarete rimborsati e magari potrete scegliere di finanziare un nuovo profilo.

Come funziona Kiva?
Qui di seguito, vi ho tradotto un grafico che spiega brevemente cosa accade.


Qui invece, trovate tutto nel dettaglio.
Non è forse un metodo innovativo? L'ho trovato geniale e sono certa che qualcuno di voi, come me, stanco di regalare la solita sciarpa di lana alla zia Ermenegilda e il fermacarte a nonno Stanislao accoglierà di buon grado questa iniziativa. Che ne dite di un passaparola?

Giveaway (ma non la do via)

Con questa foto partecipo al giveaway di Natale di Pane, amore e creatività, il premio che desidererei vincere è offerto da Ecolittle.


Di solito non partecipo ai giveway ma il premio è più che allettante. Devo. DEVO.


27 dicembre:  NON HO VINTO. Sigh.

Saluti.

E se vi dicessi che mi mancheranno?
Qui non si fa altro che fischiettare Jingle Bells e il cd natalizio di Celine Dion per intero. Succede che mi sveglio e penso a Feliz Navidad mentre mi avvio nel corridoio: tappa obbligata è l'accensione delle lucine del mio fantastico presepe.


Jabba è tornata in Puglia una settimana fa e entro domani saranno andate via anche tutte le altre. Tristezza infinita. Tipo che l'anno scorso le vacanze di Natale erano una liberazione, mi garantivano 15 giorni, almeno, lontana dalle bestie. Stamattina mentre facevamo colazione -io con le mie fette biscottate vitaminizzate (faccio passi da gigante)- SmEmo ci saluta e ci porge un pacchettino a testa. Ero in brodo di giuggiole. Solo un anno fa, con le bestie erano un must auguri di influenze fulminanti, geloni a mani e piedi, scioperi dei treni che avrebbero ritardato il ritorno a Forlì post Epifania. Giusto per rendervi l'idea.

Le lezioni all' università sono giunte al termine e per la prima volta mi mancheranno anche i colleghi. Incredibile. Se penso però che a gennaio mi attende l'esame di economia, quasi quasi l'influenza me la auguro da sola. Scherzi a parte, durante il viaggio in treno l'unico pensiero saranno le mandorle al cioccolato nei pirottini colorati e una volta a casa -approfittando della supervisione materna- proverò a fare sti benedetti cupcake e i frollini al burro, che ormai li sogno anche di notte. Poi, vi avverto, passerò il resto della mia vita a decorare muffin con la glassa, come quando entrai in fissa con la pasta di zucchero.

Di ricetta in ricetta, ho provato per voi -senti questa oh- la base pizza Buitoni, farcita a mio piacimento e infornata per 20min: ottima. Qualcosa di più sofisticato? Il pollo al curry con panna da cucina. Delizioso.


Sì ok, i finocchi come contorno -al posto del riso basmati- non sono tipicamente orientali ma ormai sono affezionata alle verdure e guai a non averne.

Visto mai che.

Che ve lo dico a fare.
Devo smetterla di avere pregiudizi su tutto, di non comprare un libro perché la copertina non è accattivante, di scartare un film per il titolo, un oggetto per il packaging, il gorgonzola perché ha la muffa, il succo alla pera perché puzza.

Succede che il calcio che mi ha sempre indignata, finisce per piacermi. Ripeto. Succede che mi trovo per la seconda volta allo stadio, e sapete che c'è? Mi piace.
Trentamila tifosi, la tensione, il fuorigioco, lo speaker che annuncia i giocatori, gli insulti, i cori, le mani. Esultare. Passare dal 'ma dove mi trovo' al 'caxxo è già finita', dal freddo al caldo, dall'ingresso all'uscita. Allora copri la maglietta, incassi il pareggio, osservi i tifosi incazzati, i bambini imprecare, i delusi abbandonare velocemente la tribuna. Esci.


GRAZIE.

Ogni scusa è buona.

Ho scoperto Pinterest. E' l'inizio di un tragico idillio.
Io la notte non devo restare sveglia. Devo dormire, come i comuni mortali. Se no succede che faccio l'alba su siti come questo e mi prendono delle voglie assurde, salvo poi ricordarmi che ho zero fantasia, manualità.


Al Catechismo sì, ritagliavo, incollavo, coloravo, al massimo mi riusciva un piatto decorato col decoupage. Il genio creativo in famiglia è sempre stato mio fratello, ricordo ancora con quanta dedizione da piccolo, riprodusse tutti i 151 pokemon su un quaderno a righe o quando per il mio compleanno creava dal nulla un biglietto di auguri. Li conservo ancora. Ora è cresciuto e ogni tanto lo vedo fare cose strane con autocad. Sempre da piccolo, marchiava i suoi disegni per evitare che gli fregassi il copyright. Oggi, ho 22 anni e il massimo che riesco a fare è la Gran Bretagna col polpo a insalata o le emoticons, nel piatto.
Con il cibo non si gioca, me lo diceva sempre mamma. Una volta ho anche fatto un pupazzo di neve con in mandarini. Quindi, qualcosa mi dice che sebbene io non abbia l'intera vena creativa, forse forse almeno un capillare... no eh? Siti come questo, vi dicevo, mi fanno rosicare. Sono finita nel tunnel dei biscottini glassati, dei rainbow cupcakes, degli amigurumi, dello scrap booking. Il massimo che so fare sono le origami box, ma solo perché una mattina mi svegliai e realizzai di non avere un talento, finii su you tube e...


Stamattina, stessa storia. Ho deciso che devo imparare lo scrapbooking, che ho tanti di quei progetti nei Preferiti che la metà basterebbero a disboscare la foresta amazzonica. Ricordo anche che all'asilo avevo una certa predilezione per i disegni con le lenticchie incollate, con i chicchi di caffè. Avete presente i mosaici vegetali? Io avrei dovuto fare il liceo artistico e poi la Scuola di fumetto a Milano -altro che Economia e Commercio- pensavo stanotte, ma sfortunatamente -come Francesco ci insegna- non stiamo giocando ad ''avrei dovuto''.

Non solo moda, psicofarmaci e frivolezze.

(101esimo post e la testa leggermente a post.)

Ieri Jabba ci ha riunite in cucina per una specialità pugliese: le pettole.

Tutto si può dire di Jabba, tranne che non sappia cucinare. A voler essere indelicati, diremo che le piace mangiare e si vede. 
Sui fritti è imbattibile.
Ad ogni modo, anche quando ha mille cose da sbrigare trova il tempo per creme caramel, biscottini, torte al cioccolato, ciambelle. 
Non scherzo quando dico che viene a bussare alla porta con tanto di vassoio alla mano, fa proprio il giro di tutte le camere. Dio ti benedica.
Ovviamente, si capisce che questa foto non l'ho fatta io? Non è che tutt' a un tratto sono diventata brava col flash del cellulare, ma nelle ricerche google sì.

A tavola non parlano sempre di sesso e affini, come può sembrare; un breve intermezzo sui contraccettivi c'è stato ma ieri si discuteva su pesticidi e altri elementi chimici su frutta e verdura. Usignolo è in foga, da un mese, con la dieta macrobiotica e beve intrugli (il tè bancha non è male a dire il vero) di ogni genere. Come diventare una persona meglio lesson 1#
Bacchettate per le banane al tiabendazolo e la crema corpo con paraffina liquida, le abbiamo promesso di prestare attenzione nei prossimi acquisti. 
Ho anche appurato che a me la valeriana non mi calma per niente, forse solo una padellata in testa può funzionare. Proverò.
Dal momento che siamo in tema 'pace e benessere interiore' vi riporto un esilarante annuncio trovato tra le offerte di lavoro sul Diogene Forlì: guida Raeliana offre consulenze personalizzate e gratuite su come attingere alle proprie risorse per superare momenti difficili, migliorare l'autostima, dare il meglio di sè, vivere felici. Figatona imperdibile insomma! Visto mai servisse...

Di figata in figata, ultimo esperimento in cucina: gli spaghetti nei wurstel. La foto è dal blog di Marble. Che ve ne pare? Il mio capolavoro invece, è questo. Per ragioni puramente estetiche ho evitato di spiattellarvi il primo piano della mia versione così splatter (per la gioia di Frank e Marcello).


L' ottava piaga.

BASTA! Io da domani prendo quattro, cinque travi di legno e scendo in piazza col mio banchetto a raccogliere firme per porre fine al martirio: le iscrizioni di massa ai corsi di salsa e merengue.
Stamattina ero lì che separavo i panni chiari da quelli scuri e pensavo. Sì, perché vengo assalita dai dubbi pseudo esistenziali sempre mentre preparo il carico per la lavatrice e sarà per questo che ancora dimentico di svuotare le tasche da eventuali fazzoletti di carta. Ma vabbè.
Dicevo, pensavo: prima che si diffondesse 'sta voce che alle serate caraibiche si rimorchia facile la gente stava a casa a fare i cruciverba? L'uncinetto? Al circolo anziani a giocare a briscola e marafone? Non me lo spiego. Pare che Badoo stia per chiudere i battenti.


Roba che se mio fratello appendesse il kimono al chiodo per andare a sculettare in uno di sti posti, lo rinchiuderei nel ripostiglio delle scope, senza pane né acqua, per settimane. E non venitemi a dire che ostacolerei la sua creatività, la sua naturale propensione alla derisione sociale, la scioltezza del bacino. Ho letto che il boom è scoppiato due anni fa; qui di seguito vi riporto le motivazioni più eclatanti, raccolte:
  • ci vanno tutti. Ma proprio tutti. Ci va il salumiere obeso sotto casa, quelli del Club Mania, Gina la portinaia di settant'anni, l'amica figa dell'amica dell'amica di Berenice, cani, porci. Perfino i due leocorni. Succede che per spirito di aggregazione e paura dell'abbandono, si iscriva anche chi perdeva fisso a Un due tre stella!, chi con gli hula hoop piuttosto ci misurava gli spaghetti.
  • te la danno gratis (cit.) e qui, ci ho tenuto a riportare le testuali parole perché non avrei saputo dirlo meglio. Basta poco che ce vo, diceva Giobbe Covatta. E pare proprio che basti poco, sforzi ridotti all'osso. Saranno le luci soffuse, i cocktail sudore-feromoni, fatto sta che rimorchi che è una bellezza. Sì, una bellezza. Sarà che a me l'idea di flirtare con uno che è uscito di casa convinto, con la bandana in testa e il jeans col cavallo largo, non mi eccita per niente. Ho visto fanciulle non proprio filiformi, fasciarsi coi leggins e scendere in pista più disinibite di Courtney Love.
  • se non ci vai sei out e resti solo. Della serie, resti a casa a intrecciare le code i cavalli. Accennavo prima all'abbandono: se il maschio alfa si iscrive al corso base di bachata, convenzione sociale vuole che tutti si iscrivono al corso base. E' di moda. Ormai chiunque abbia un locale fatiscente e prossimo al fallimento, rinvigorisce i propri bilanci con le suddette serate caraibiche 100% divertimento assicurato. Non c'è altro. L'estate scorsa l'ho passata a vedere le repliche di Paperissima Sprint, per intenderci.
  • Per me l'uomo deve fare l'uomo. Non ce la faccio a vederti sculettare, mezzo sudato, che mi ficchi il ginocchio tra le cosce e mi bisbigli parole nell'orecchio, «vai giù lentamente», che mi domando per quale motivo devo scendere in cantina, a rallentatore. Devo dire però che, alle feste di matrimonio col Limbo e Bomba vado forte.
  • risparmio benzina. E questo in effetti, può essere l'unico aspetto positivo. Viene a crearsi il cosiddetto fenomeno del car pooling, guidi una volta su tre e il problema sobrietà è risolto con la formula 'oggi bevi tu, domani bevo io'. 
Insomma, alla voce hobby non c'è niente di più usuale che la dicitura 'balli latini'.
Perché non curling? O meglio ancora, pelota basca? Pensateci.

Eureka!

La prima fila è andata.

A dare un tocco di colore alle pareti, quest'anno c'è il calendario dell' avvento Lindt; più che il countdown per Natale, in realtà conto i giorni che mi separano dal nido. Vacanze, che dedicherò a studiare matematica, la partita doppia e diritto tributario.
Ce la posso fare. Devo.

Stanotte pensavo che visto sotto il profilo 'psicologico', il calendario -il cioccolatino a dire il vero- può essere un buon modo per incoraggiarmi a scendere dal letto, ad affrontare il nuovo giorno di m. Discorsi quali 'spero nella fine del mondo domani' verranno sormontati da 'figo, domani mi alzo e mi sparo due, tre, Lindt'. Come vi pare? Un incentivo alla vita, insomma. Dovrebbero sancirlo nelle scuole. Penso quindi che lo rinnoverò tutti i mesi. Riccardo, tranquillo che resto in forma.

Cappotto lungo, berrettino in cashmere, caldarroste, pandoro e mascarpone, lucine, guanti in pile, sellino ghiacciato, Babbi Natale risoluti che anche quest'anno tentano la scalata sulle ringhiere dei balconi, mercatini in ogni angolo della città. Questa, l'atmosfera natalizia a Forlì. Diversa, quasi quanto quella del mio compleanno. Jabba ha già fatto i biscottini al burro a forma di abete, comete e folletti. Entro un paio di giorni, anche il mio presepe sarà pronto e ho come il presentimento che rimarrà allestito fino a luglio. Sorpresa!


Vi saluto, vado a guardare per l'ennesima volta Jack Frost.

Scotto e mangiato

Io non lo so cos'è successo.
Forse è dovuto al fatto che in casa il clima è cambiato, al fatto che non si respira più l'essenza dei broccoli bolliti, ma serenità. Quella serenità che ti fa chiedere consigli, che ti sprona a fare qualcosa di diverso da un toast prosciutto e formaggio, che ti porta a pelare con desiderio, patate.
Ebbene sì, col pelapatate mi si è aperto un mondo. Pelerei verdure a vita. Come hobby, quasi. Tanto che non capisco cosa aveva da lamentarsi Cenerentola.
Dicevo, un giorno ho deciso che avrei cominciato a mangiare qualcosa di diverso e leggermente più elaborato. Ho detto leggermente eh!
Non aspettatevi anatra all'arancia o sfogliatelle napoletane. Almeno, non quest'anno. Vi scrive una che etichetta -quindi scarta- come 'impossibile' qualsiasi preparazione necessiti di almeno tre passaggi, apertura della confezione esclusa. La cosa più elaborata fatta in questi giorni è stata:
salsicce e fagioli all'uccelletto. Ricetta toscana. Squisite.


Tornando al semplice: rollò rustici con wurstel. Che sono ancora qui che mi domando com'è che in tre anni non li ho mai preparati. Semplicissimi, ma immagino già lo sapete. Una pecca: il forno non proprio all'avanguardia che, di conseguenza non garantisce una cottura uniforme. Brutti ma buoni.


Le ormai irrinunciabili carote (e cipolla) in padella, accompagnate alle cotolette. Già vi immagino mentre ridete di me. Avete ragione ma io a 22 anni non avevo ancora mai impanato nulla e mi è anche piaciuto, devo dire.
Da domani mai più cotolette surgelate. E' un passo da gigante.


Involtini di zucchine ripieni di carne e scamorza. Qui, confesso, c'era lo sguardo vigile di mia madre, essendo i procedimenti non proprio scontati (per una come me). Il risultato è stato eccellente. Concordo, la foto potevo evitarla, così come il piatto di plastica.


Ricordo che il primo mese a Forlì mangiavo cracker e mais in scatola per poi passare, con immensa eccitazione, a tonno e kebab. Oggi: patate, cetrioli, pomodori, carote, mele verdi e banane, in un'unica spesa.
Piccoli passi verso l'immortalità.

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