tag:blogger.com,1999:blog-62432760280217103932024-03-05T16:52:20.119+01:00So' problemytutto fumo e niente arrostoEmyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.comBlogger223125tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-13143147567693325742014-06-15T17:27:00.000+02:002014-06-15T17:27:43.959+02:00Ci siamo.Questo blog chiude i battenti e se vorrete continuare a seguire le mie (dis)avventure potrete farlo qui:<br />
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<b>https://da4leeallaustralia.wordpress.com</b><br />
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Il mio ovvio augurio è quello di ritrovarvi tutti lì. C'mon.Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-86402360818452895322014-06-05T11:00:00.000+02:002014-06-05T11:00:02.910+02:00La fine.E' passata ormai una settimana da quando ho chiuso <i>per sempre</i> la porta della mia stanza a 4lee. A dire il vero senza troppi drammi, l'ho chiusa e basta. Ho preso le mie quattro valige e sono andata in stazione. Non ho riflettuto su quello che stava per succedere né su quello che mi sarebbe mancato. <b>L'ho chiusa e basta.</b> Nei giorni precedenti ho inscatolato tutto ciò che mi ha accompagnata in questi cinque lunghi anni soffermandomi su ogni piccolo oggetto, su ogni singolo ricordo. Mi sono riscoperta così stupida con quell'agenda verde, ho strappato i fogli. Ho sorriso e sono andata avanti. O forse no. Tutte quelle facce, quelle persone, quel tempo passato insieme, quelle risate, quei litigi, quei ''ti amo'' ''io no''. Bivi, ognuno per la propria strada. Mattine, sere, pomeriggi, a pranzo, a cena, in bici, in treno, un'ora, una sola notte.<br />
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Dovrei fare un bilancio di questi cinque lunghi anni passati a 4lee ma la verità è che non ne ho voglia. C'è che sto bene e che a voi questo importa. Forse non sono ancora pronta per dimenticare tutto questo e forse non lo sarò mai. Una parte della mia vita, forse la più emozionante, forse la più complicata, l'ho vissuta in quella città e resterà conservata lì, tra le strade, sui muri, nell'aria. In quelle stanze che per 5 anni hanno conosciuto i miei pensieri, i miei segreti, i miei traguardi, li hanno custoditi e con me, condivisi.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW4c3Wq_WKptzIVz2HnJ_UB1K8EuSCTaDc6DCEJAk8HTNWqu-xJ_NrZ12MSUrcTklj1XoDWjpjom-61RYGeRTEzxqQe5TzTVUV3BxKKxbxAOrTTwCnlIxf6rOCQMv6LrI1-1YobH3zVhY/s1600/DSC08525.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW4c3Wq_WKptzIVz2HnJ_UB1K8EuSCTaDc6DCEJAk8HTNWqu-xJ_NrZ12MSUrcTklj1XoDWjpjom-61RYGeRTEzxqQe5TzTVUV3BxKKxbxAOrTTwCnlIxf6rOCQMv6LrI1-1YobH3zVhY/s1600/DSC08525.JPG" height="266" width="400" /></a></div>
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Si chiude questo capitolo e con esso questo blog.<br />
Ci trasferiamo in Australia. Ci trasferiamo su un'altra piattaforma.Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-55730026932996152122014-05-24T14:25:00.000+02:002014-05-24T18:18:19.310+02:00WWOOF EMILIA #2<div style="text-align: justify;">
Da subito capisco che al Grande Capo non stiamo simpatici, sarà perché siamo italiani, sarà perché siamo belli e puliti, fatto sta che tutto ciò che facciamo noi (e anche gli altri italiani presenti) è sbagliato, quello che fanno i crucchi è perfetto. E lei è crucca. </div>
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Amen. Preso atto di ciò la guerra non tarda ad arrivare. Andrea viene visto mangiare 4 mele grandi quanto albicocche e il Crucco Puzzolente va a fare la ''spia'' al Grande Capo dicendole che avrebbe piacere anche lui di mangiare la frutta ma siccome Andrea ne mangia così taaaanta lui non se la sente. Arriva in difesa il Grande Capo che prende Andrea in disparte e gli comunica con toni inappropriati che non deve più osare farlo, che la frutta è per tutti, che se fa colazione con la frutta (ripeto quattro mele minuscole) è bene che se la compri da sè (ma non stiamo lavorando per avere vitto e alloggio? mi sfugge qualcosa). Andrea le fa presente che non beve nè mangia altro e che quindi quelle quattro meline hanno un costo quasi paragonabile a tutto ciò che si spazzolano i tedeschi e che non gli sembra affatto giusto. Nein. Sbagliato. Non osare mai più. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzv7FTjZ9jzeCq5a1vT_ehFRvKhWs5gJRgUqHuHdw0zv4hS-sVXqStYddm558NnCZtega-AulsahL4IpSMkjN6bYL9ar_vyIi0s8g_-0s76CyRJtzQTc_Sog4hNdS5X2nGop4yoAbHIU4/s1600/10294307_10203265394549425_6697550742722671984_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzv7FTjZ9jzeCq5a1vT_ehFRvKhWs5gJRgUqHuHdw0zv4hS-sVXqStYddm558NnCZtega-AulsahL4IpSMkjN6bYL9ar_vyIi0s8g_-0s76CyRJtzQTc_Sog4hNdS5X2nGop4yoAbHIU4/s1600/10294307_10203265394549425_6697550742722671984_n.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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Andrea torna da me con la coda tra le gambe (io non ho assistito a questo teatrino) e mi parte l'embolo. A cena chiedo spiegazioni circa la regola che sta alla base del nostro <b>lavoro in cambio di</b> e mi viene detto che c'è stato un errore di comunicazione, che non le era stato specificato che le mele erano del tipo piccolo e non di quelle grandi (vi invito a riflettere sul livello di follia!) ma ciò non toglie che i fondi sono quelli che sono e che possiamo tranquillamente andare al supermercato se abbiamo esigenze particolari (certo, in un'azienda agricola tu pretendi di mangiare frutta, come osi?). Aridaje oh! Io mi spacco la schiena a seminare questo mondo e l'altro e manco ho diritto a mangiare meno degli altri (vedeste che colazioni si facevano quei maledetti). La invito ad usare dei toni diversi quando parla con me perché non ne ha il diritto. Nemmeno il tempo di tornarmene in casa che sento bussare: B. e M. vengono a dirmi di non prenderla sul personale, che lei è fatta così e che è per questo che la gente scappa, che ho fatto benissimo a parlare in quel modo perché l'ho destabilizzata giacché loro hanno ormai perso le speranze e la lasciano fare. Gente adulta, vi ricordo.</div>
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Una mattina mi avvio in cucina e trovo sul tavolo un barattolo di marmellata homemade destinato alla vendita con su scritto un biglietto IN ITALIANO ''chi ha aperto questo inviolabile e fottutissimo barottolo di marmellata pregiata e insipida?'', io basita (mi sono venuti i brividi al ricordo di Jabba e dei biglietti minatori che lasciava in giro per casa; unica differenza: il GC ha 35 anni non 19) faccio comunque finta di nulla giacché la marmellata mi fa schifo e come direbbe Mourinho ''no è problema mio''. Lei infastidita dalla mia indifferenza, mi riprende con ''hai letto?'' (e qui mi sarei alzata e l'avrei picchiata a sangue perché credetemi quando vi dico che sono arrivata a pensare cose che nemmeno immaginavo), io con toni pacati e senza guardarla le ricordo che non mangio marmellata (dovrebbe saperlo dal momento che scruta ogni singolo nostro movimento), che data la sua età dovrebbe lasciar perdere i post it in favore di dialoghi più pacifici.</div>
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Il GC non si arrende, vuole proprio rendere la mia permancenza un inferno! A tavola (che sia pranzo o cena, che sia lì presente o che sia a km di distanza) non fa che controllarci e riprendere Andrea quando - secondo lei - si è servito una porzione troppo abbondante di cibo. Sempre. Per dieci fottutissimi giorni, riprende Andrea con ''aspetta, fai prendere prima agli altri'', col risultato che noi siamo lì affamati mentre il Crucco Puzzolente si impossessa della padella e, privo di galateo, la mette tra le cosce e la ripulisce col dito.</div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOodR8-EbnkhSN7_Yq3MtOgmMUQl_P0bghDNDqCjMWFZ00OPkfcv6jKssnabR_0czaWqJDcm-Jafn2kn4PViDGbggzudsqjKVL9UvpqS3Za7CiFVSgKARXIYS9xfURKB__48MpEJvBejM/s1600/10269612_10203186773863957_5316715198151389662_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOodR8-EbnkhSN7_Yq3MtOgmMUQl_P0bghDNDqCjMWFZ00OPkfcv6jKssnabR_0czaWqJDcm-Jafn2kn4PViDGbggzudsqjKVL9UvpqS3Za7CiFVSgKARXIYS9xfURKB__48MpEJvBejM/s1600/10269612_10203186773863957_5316715198151389662_n.jpg" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace; font-size: small;">Io, il vecchietto tedesco e M.</span></td></tr>
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Avrei altre situazioni imbarazzanti da descrivervi ma vi racconto le migliori, sappiate solo che per dieci giorni (sì, siamo scappati prima) mi sono dovuta sorbire: gente che mastica rumorosamente, gente che affonda la testa nei piatti per leccarli, rutti, peli nei piatti, condizioni igieniche inesistenti, pipì raccolta con la stessa salvietta utilizzata per pulire i tavoli (i bambini andavano in giro senza pannolino e scalzi), gente che urla ''devo cag*are, è libero il bagno?'', ''devo pulire il c*lo di mia figlia, fatemi largo'', etc... In casa si cammina scalzi e con quegli stessi piedi si sale sulle sedie, sui divani.</div>
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Voi magari ridete, magari pensate non ci sia niente di male (e vi invidio, sappiatelo!) ma p<b>er una come me</b> tutto questo è stato troppo, a volte dovevo voltarmi dall'altra parte per non guardare e vomitare. Vi assicuro che dopo qualche giorno non ci fai più caso e difronte al Crucco Puzzolente che risucchia rumorosamente il vino caduto su un ripiano con 3cm di polvere ti indigni e ti domandi se non sei tu l'aliena schizzinosa e perfettina. </div>
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Al mio turno di pulizia GC mi mostra come utilizzare l'argilla per lavare i sanitari, mi accorgo che non cita la doccia e alla mia domanda risponde ''non stare a pulirla tanto ci entriamo con i piedi''. Non aggiungo altro, la vista mi si è annebbiata, ho pensato a 24 piedi luridi e... basta basta!</div>
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Crucco Puzzolente non si chiama così mica per caso, è allergico all'acqua, quando passa ti sembra di essere sul set di Walking Dead con l'unica differenza che lì le carcasse sono finte e profumano di rosa canina. CP puzza terribilmente, lavora sodo nei campi con i sandali (io reputavo i miei stivali viola fin troppo corti), suda, ha i piedi neri e un'unghia che non vi racconto (ce l'ha mostrata fiero a tavola e dio solo sa come ho fatto a non urlare!) e non si lava. Va a letto in quel modo (io mi auguro che quei due non siano trombamici nel senso letterale del termine) e la mattina te lo ritrovi con le stesse macchie di sporco. </div>
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CP è da cinque mesi in Italia e capisce bene l'italiano pur non avendolo mai studiato (qualcuno mi dica come è possibile! qualcuno mi dica che tornerò dall'Australia con un inglese che lèvate!). Come l'ho scoperto direte voi. Un pomeriggio ero nell'orto a seminare barbabietole con M. (la vedete in foto, mi manca la sua dolcezza, la sua esuberanza, ci siamo divertite un sacco insieme) e tra una confidenza e l'altra (ignara del fatto che quel Crucco maledetto stesse ascoltando) mi sfogo un po' circa l'esperienza wwoof fatta in Abruzzo con tanto di ''qui non mi sembra tanto diverso, non sto mica bene, se devo stare male tanto vale che me ne vada a casa''. Finiamo il lavoro, vado a bere e non faccio nemmeno in tempo a rimettere piede nell'orto che B. (ve ne ho parlato all'inizio dell'altro post, simpatico e umano rispetto agli altri) mi fa ''Emy ho<b> sentito</b> che.. forse dovremmo parlarne'' ''no B. tu non hai sentito un bel niente, ti hanno <b>riferito</b>'' ''bè sì, uhm, a dire il vero''. Non so cosa mi abbia trattenuta (again!) dal prendere il Crucco e picchiarlo. Fatto sta che per me da quel giorno CP è un uomo morto e non gli rivolgerò più parola.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqAtkH0FvlaLeleiQ9QKY2cqc5S9PLXc4gq3_q_3ztVG_AzWRRltUFmLdlZlNFplafEP1JZUKe2jOpePi6O9bvFCf-iEkSDsvnAdVdEbMGnhIzPLLnsoZ5HKsMTsZIhzTHzVFiVdk3I_Q/s1600/11959_10203194122487668_917006480605942500_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqAtkH0FvlaLeleiQ9QKY2cqc5S9PLXc4gq3_q_3ztVG_AzWRRltUFmLdlZlNFplafEP1JZUKe2jOpePi6O9bvFCf-iEkSDsvnAdVdEbMGnhIzPLLnsoZ5HKsMTsZIhzTHzVFiVdk3I_Q/s1600/11959_10203194122487668_917006480605942500_n.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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Ultima cena e <u>come sempre</u> i crucchi parlano tra loro in tedesco, senza minimamente rendersi conto della nostra presenza (per me è mancanza di educazione, correggetemi se sbaglio!) tanto che è difficile persino per me rivolgermi ad Andrea senza urlare pur di avere un minimo dialogo (sebbene mi abbiano insegnato che quando si mangia non si parla ma si sa che qui ogni principio di galateo è andato a farsi fottere). M., italiana, pensa bene di prendere il cellulare e messaggiare mentre io fisso un'adorabile, quanto contorta, macchia di umidità sulla parete difronte. Il vecchietto in foto, infastidito (ah tu?!) dal beep! beep! degli sms, le prende il cellulare e lì mi incazzo. Sì, mi sento in dovere di difendere chi voglio bene, che sia Andrea o M. poco importa. Gli spiego che la situazione a tavola è insostenibile e che se mi sento esclusa da ogni singolo discorso a tavola, sono libera di fare quello che voglio. Il tutto in italiano fregandomene del fatto che il vecchietto non capisca una sola parola. Mi sfogo e basta, per farla breve. Mi risponde il Crucco Puzzolente (chi ti ha interpellato, idiota?!) e deliziamo i presenti con un simpatico quanto soddisfacente botta e risposta </div>
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''E in Australia come pensi di fare?'' </div>
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''in Australia si parla inglese, che io sappia''</div>
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''sì ma qui non ti ho sentito spiccicare una singola parola in inglese''</div>
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''PERCHE' NON HO INTERESSE A PARLARE CON TE <strike>SPIONE DI MER*A</strike>''</div>
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Credo che Andrea se avesse potuto avrebbe affermato di non conoscermi sebbene poco dopo mi abbia confessato di essere fiero di me. Crucco Puzzolente se mi provochi poi incassi. Silenzio, nessuno ha più osato fiatare a parte M. sconvolta dalla mia risposta. Che soddisfazione ragazzi miei, non potete neppure immaginare. Mi sono trattenuta fin troppe volte e sono stata più che educata, ho sempre fatto tutto col sorriso e fingendo buona volontà (non perché non mi piacesse quello che mi veniva ordinato di fare ma solo perché non lo meritavano).</div>
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Una sera, tutti i tedeschi (GC e prole compresa) hanno pensato bene di andare a mangiare la pizza in un paesino vicino senza minimamente avere la decenza di invitarci (ribadisco, per educazione, mica per altro!) e l'ho trovato squallido. L'ultima sera invece GC, pur sapendo che la mattina seguente saremmo ripartiti presto e che quindi non ci saremmo salutati a colazione, ha chiuso la porta e si è allontanata senza dire nulla, neppure un ''ciao, grazie per quello che avete fatto per noi'' di circostanza mentre io, Andrea, M. e B. eravamo attorno al tavolo a giocare a carte con tanto di pop corn. Lì ho perso le parole.</div>
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Lascio a voi, come al solito, le dovute considerazioni. Io non so cosa pensare, credevo che la vita di campagna fosse più spensierata, rilassata, che tutti si chiudessero in cerchio e ballassero fino a tarda sera, che si avesse rispetto e ammirazione per dei ragazzi che lasciano la città per imparare a seminare fagiolini e piantare cipolle (mia madre tuttavia è ancora lì che si chiede quando e come ho battuto la testa!). Non so cosa pensare, davvero. Ho parlato solo degli aspetti negativi perché meritavano di essere descritti in dettaglio stavolta, sappiate però che da parte dei ragazzi italiani che erano lì e dai bambini ho ricevuto tanto e ho dato tanto. Mi mancherà disegnare con la piccola T., fare passeggiate nel bosco a raccogliere insieme fiori di robinia e sambuco, meravigliarmi per la sua spiccata intelligenza, l'unica che mi abbia salutata con affetto e visibilmente dispiaciuta dal fatto che non avremmo più colorato insieme. Mi mancherà il piccolo O., il suo indicarmi i fiori per volerli mangiare, i suoi sorrisi sul dondolo, i suoi piedi nudi sulle rocce (impressionante come dei piedini così morbidi non provassero alcun dolore sulle pietre appuntite), la sua camminata goffa ed esilarante. Mi mancherà M., un'orchidea in mezzo a quel cespuglio di rovi, un po' folle ma allo stesso tempo adorabile. L'ho lasciata che era un po' su di giri, probabilmente dopo un pomeriggio passato a piangere (GC e N., lo zerbino squilibrato, sfogavano continuamente le loro frustrazioni di coppia su di lei) ha pensato bene di trovare una qualche consolazione.</div>
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Con questa si chiude la nostra esperienza di WWOOF in Italia. Ditemi brava, ditemi che non mi meritavo tutto ciò. Ditemi pure che so'stronza io, avanti!<br />
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<a href="http://viverea4lee.blogspot.it/2014/05/wwoof-emilia.html">WWOOF EMILIA #1</a></div>
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Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-34868094732442240492014-05-22T15:19:00.000+02:002014-05-22T15:19:01.969+02:00WWOOF EMILIA<div style="text-align: justify;">
E' giunto il momento di parlarvi della nostra seconda e ultima esperienza di WWOOF in Italia. </div>
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I piani prevedevano che il 5 maggio saremmo partiti presso un'azienda in Toscana ma una volta a 4lee abbiamo deciso di disdire e di sperimentare la vita presso un ecovillaggio. Più volte durante la nostra permanenza lì mi sono chiesta ''chissà come sarebbe stato se fossimo andati a Pisa, staremmo meglio forse!'' e ora capirete il perché. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiy-_mcWtTggJftHj_CN4kTkvY9Oi16s_e2UxLNj1oiWq4UMytu8T3xpqzRZyDT_TFvfzA6EdYYmXInxya5ogYtGInzv2qJRknZIpbbGR3RT6ZDW7v19k3FWKyo06u-eOar6vd4zYVuR_s/s1600/10344781_10203164800234630_2101306380237866119_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiy-_mcWtTggJftHj_CN4kTkvY9Oi16s_e2UxLNj1oiWq4UMytu8T3xpqzRZyDT_TFvfzA6EdYYmXInxya5ogYtGInzv2qJRknZIpbbGR3RT6ZDW7v19k3FWKyo06u-eOar6vd4zYVuR_s/s1600/10344781_10203164800234630_2101306380237866119_n.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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I miei post a riguardo sono scoraggianti, me ne rendo conto, il mio obiettivo era quello di raccontarvi il meraviglioso mondo della vita di campagna e invogliarvi a provare ma a quanto pare questo compito non spetta a me. Partiamo con ordine. In stazione ad attenderci c'erano B. (tedesco), sua moglie H. (italo-tedesca) e il piccolo E. (un anno e mezzo) che da subito ci hanno fatto una bella impressione, incuriositi dalla nostra scelta ci hanno fatto una serie di domande e descritto in breve la vita all'interno di un ecovillaggio. Dai racconti di H. capisco subito che qualcosa non va, l'ecovillaggio è composto da una famiglia di 4 persone (di questa vi parlerò da un po', ah se ve ne parlerò!) e da B. poiché sia lei che suo figlio appena possono ''fuggono'' in una città piemontese, lasciando il marito e lo stile di vita rurale per condurre un lavoro che un giorno spera (ma non troppo) di poter trasferire qui, tra le montagne. </div>
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Ci spiega che è difficile andar d'accordo quando si è costretti a stare 24h su 24 con la stessa famiglia (ripeto, non c'è nessun altro!), che il loro sogno è quello di realizzare una comunità di almeno venti persone, ciascuna con le proprie abilità e interessi da condividere. Fin qui, mi dico, tutto ok, è normale che si creino delle tensioni dal momento che non si può andar d'accordo con tutti, a maggior ragione se non si è in un condominio in cui chiusa la porta ognuno continua a farsi gli affari propri. L'ecovillaggio si anima tra le montagne emiliane ed ha tra i principi cardine l'<b>ecosostenibilità </b>(maddai?!), ha come scopo quello di vivere con quel che produce (obiettivo non ancora raggiunto all'100%), di ridurre gli <b>sprechi</b>, l'utilizzo di macchine agricole, petrolio e energie non rinnovabili. Tutto bello, ideali meravigliosi ma...</div>
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In macchina B. ci chiede della nostra alimentazione e ci spiega che se abbiamo <i>esigenze particolari</i> possiamo comprare (noi, con i <u>nostri</u> soldi) qualcosa al supermercato giacché siamo di passaggio; gli spieghiamo che no, non abbiamo esigenze specifiche e che finché c'è frutta <strike>c'è speranza</strike>. Nell'ecovillaggio si mangia vegano quindi non abbiamo assolutamente nulla in contrario, anzi. I loro sguardi non ci convincono ma decidiamo di non farci troppo caso. </div>
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Una volta arrivati ci mostrano la nostra sistemazione: una deliziosa casetta su ruote con all'interno lo spazio necessario ad ospitare un letto matrimoniale, una stufa in argilla, qualche scaffale e un lavandino privo di acqua corrente. Niente water, se la notte ti scappa la pipì puoi farla tranquillamente fuori (prima però controllando che non ci siano occhi indiscreti. Oh sono pudica io!) con o senza gradi sotto zero. Se ti scappa altro, bè... son ca**i. L'ecovillaggio ha 3 roulotte, due bauwagen, una yurta e uno spazio al chiuso che ospita la cucina invernale, il garage e fortunatamente un bagno ma... non un bagno qualsiasi, un <b>compost toilet</b>. Quelle cose che finché non le vedi (e senti!) non ci credi, con tanto di cartello che ti invita a rilasciare i liquidi nel bidet e i solidi nel water per evitare di incasinare (che linguaggio tecnico!) il processo di fermentazione.</div>
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<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwPqzl_70-1KQyouWmysXEDhGZrKDIHXAjXqQ7k1IxM-FmTOqJ2j2TlE3ato4LTKKoFrDfi7x5rLtKshr1IgFsWMamRgHrzOGUK8OtwbHHQPQTIY9eZ6ED-VsweETuFmnrtMAsF5iDuyk/s1600/10341599_10203153153183461_4236471764982064434_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwPqzl_70-1KQyouWmysXEDhGZrKDIHXAjXqQ7k1IxM-FmTOqJ2j2TlE3ato4LTKKoFrDfi7x5rLtKshr1IgFsWMamRgHrzOGUK8OtwbHHQPQTIY9eZ6ED-VsweETuFmnrtMAsF5iDuyk/s1600/10341599_10203153153183461_4236471764982064434_n.jpg" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace; font-size: small;">i miei stivali viola</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Quindi ricapitolando: in un bauwagen viviamo io e Andrea, nell'altro H., B. e il piccolo E. La prima roulotte è abitata per un mese da due simpatici vecchietti tedeschi, in pensione e col sogno di girare l'Europa. La seconda roulotte ospita una coppia <strike>idioti</strike> di trombamici tedeschi (''amici speciali'' come amano definirsi loro); la terza invece ospita da mesi una quarantenne bolognese scappata di casa, M., alla ricerca di una vita tranquilla lontana dallo stress cittadino e dalla figlia (diciassettenne, incinta).</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBrk8A6ruLUm3iLzdp6gZwDl0P_1iIjXP4Fx-DYnkxflXG_hNC7O38VwBKuOzPkDWRrke6pBtrQF0lUFBvW8QbHvj7RElKWkUhrqedQuYCsd42h1JrtAwITYSXXuyf1Wyh7bEkT6SQxu8/s1600/10289844_10203152293961981_3599684611909510437_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBrk8A6ruLUm3iLzdp6gZwDl0P_1iIjXP4Fx-DYnkxflXG_hNC7O38VwBKuOzPkDWRrke6pBtrQF0lUFBvW8QbHvj7RElKWkUhrqedQuYCsd42h1JrtAwITYSXXuyf1Wyh7bEkT6SQxu8/s1600/10289844_10203152293961981_3599684611909510437_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBrk8A6ruLUm3iLzdp6gZwDl0P_1iIjXP4Fx-DYnkxflXG_hNC7O38VwBKuOzPkDWRrke6pBtrQF0lUFBvW8QbHvj7RElKWkUhrqedQuYCsd42h1JrtAwITYSXXuyf1Wyh7bEkT6SQxu8/s1600/10289844_10203152293961981_3599684611909510437_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"> </a></div>
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Nella yurta bianca invece vive <strike>il grande capo di sto fallo</strike> la famiglia che per prima si è stanziata lì, dopo anni e anni di wwoof alle spalle: N. (lo zerbino squilibrato), sua moglie S. (il grande capo di cui sopra), il piccolo O. (10kg di amore incondizionato) e la piccola T. (20kg di smorfie e lentiggini). L'attrazione dell'ecovillaggio è senza dubbio il compost toilet nel bosco (se ti scappa rischi di fartela durante il tragitto!), un'esperienza da provare all'alba.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmD2kuFVmmRBjCiH6rDsygo1S_YaBobdSD2qDV-7gS85xmGTyGXPeuW6nSqkqCWOqo5hvu46yRQ3n07MEA-lxzLpgpBnacJ7fwYgZnryIpEiOQAnE5K02v7PA9Dop6I7bs6IUzQSwbhoE/s1600/10289844_10203152293961981_3599684611909510437_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmD2kuFVmmRBjCiH6rDsygo1S_YaBobdSD2qDV-7gS85xmGTyGXPeuW6nSqkqCWOqo5hvu46yRQ3n07MEA-lxzLpgpBnacJ7fwYgZnryIpEiOQAnE5K02v7PA9Dop6I7bs6IUzQSwbhoE/s1600/10289844_10203152293961981_3599684611909510437_n.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
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Nell'ecovillaggio si lavora per sei ore al giorno, tre ore al mattino (sveglia alle 06.30. Amen.) e tre al pomeriggio ma ciò non toglie che ti incastrino in qualcos'altro da fare quando in realtà tu vorresti solo buttarti sul letto e aspettare il pranzo/cena. </div>
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Essendo spesso in 13/15 persone, a turno di stava in cucina a pulire, a cucinare, a lavare i piatti, nell'orto, nel bosco. Se sei tra i <i>privilegiati</i> che quel giorno devono stare in cucina col Grande Capo significa che non andrai nell'orto, che puoi svegliarti alle 8:30, che puoi osare con una riga di eyeliner, che devi stare agli ordini del Grande Capo il quale molto probabilmente non vedrà l'ora di mollarti i figli perché troppo stressata, troppo impegnata a raccogliere le erbette nel campo e a sbucciare patate. Mon dieu!</div>
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Per quanto mi riguarda alla vista del mio nome sotto la voce ''cucina'' vacillavo e per quanto l'idea di fare colazione in silenzio, senza crucchi maleodoranti intorno e ad un orario decente mi allettasse, preferivo stare nell'orto. Lontana dal GC, se non si fosse capito. Io e il GC non ci stiamo simpatiche. </div>
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<i>Mi sono accorta che il post sta venendo più lungo del previsto quindi a seconda dell'interesse che vi susciterà questa prima parte, procederò con la seconda parte in cui vi racconterò gli aspetti negativi, tra cui le discussioni col Grande Capo. Eh eh!</i></div>
Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-28522839797916206542014-05-17T14:33:00.001+02:002014-05-17T14:35:06.067+02:00Notizia bomba.Ecco... Sì... Come dirvelo?... Facciamo una cosa rapida e indolore?<br />
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<b><span style="font-size: large;"> CI TRASFERIAMO IN...</span></b><br />
<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd8BRNmvr8Uq9JgJLdfE0PTh6NkUj9Dh-zux0JkPIgyKKm55GNPXDiKXf4v1c7fV7q8KuGzjwNEr8bvyPMIlxthh2Tq5DE0tVpzq_r2zpJEyS7TuFOIaGpI5rWxbptRr99FTWob0W1Tvg/s1600/australia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd8BRNmvr8Uq9JgJLdfE0PTh6NkUj9Dh-zux0JkPIgyKKm55GNPXDiKXf4v1c7fV7q8KuGzjwNEr8bvyPMIlxthh2Tq5DE0tVpzq_r2zpJEyS7TuFOIaGpI5rWxbptRr99FTWob0W1Tvg/s1600/australia.jpg" height="265" width="400" /></a></div>
<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b>
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Tra un mese esatto sarò a Roma e mi attenderanno 24 ore prima che atterri a Cairns. Non sto nella pelle. Non vedo l'ora. Ho paura. Tanta paura. Alterno momenti di euforia a momenti di panico. </div>
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I primi 30 giorni li passeremo vicino Cairns, ospiti di una (ricca!) famiglia che ha bisogno di due wwoofers per lavori nell'orto e nel frutteto. Nei mesi successivi passeremo di famiglia in famiglia ma abbiamo pianificato anche dei periodi lavorativi (i fruit picker sono pagati anche 20dollari l'ora!) così da poter approfittare di essere dall'altra parte del mondo per visitare la Tasmania, la Nuova Zelanda, le Fiji e la Tailandia. Sono disposta a tutto per qualche dollaro in più.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sarà un'esperienza memorabile? Sicuramente sì. Sarà dura? Dati i miei standard e le mie fisime, decisamente sì. Acquisteremo un auto usata, Andrea guiderà per km e km lungo la costa est, apprezzerò ogni singolo giorno, sarò felice, sarò inca**ata, sarò euforica, vorrò tornare a casa, non potrò tornare a casa, mi mancherà la mia famiglia, mi ripeterò ''chica**omel'hafattofare?'', uhh un wallaby, oca**ounragnoenormeeeeeee!. Insomma, direi che ne avete di motivi per seguirmi da ora in poi. Non vorrete mica perdervi le nostre avventure strayane? </div>
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Working holiday visa <span style="background-color: white; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, san-serif; line-height: 26px;">√</span></div>
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Biglietto Bari-Roma-Sidney-Cairns <span style="background-color: white; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, san-serif; line-height: 26px;">√</span></div>
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<span style="background-color: white; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, san-serif; line-height: 26px;"><br /></span></div>
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Zaino trolley CELO. Paura paurissima CELO pure questa. </div>
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Il visto recita ''We hope that you enjoy your stay in Australia''. <span style="font-size: large;"><b>E' fatta. - 30 giorni.</b></span></div>
Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-64409336371645946782014-05-04T16:49:00.001+02:002014-05-04T16:49:32.770+02:00WWOOF in Abruzzo<div style="text-align: justify;">
Le due settimane in Abruzzo sono ormai un lontano ricordo giacché la mente è completamente proiettata al luuuunngo viaggio che ci attende a giugno ma sono qui per raccontarvi come le abbiamo trascorse.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEON8N_kpARD3hLMc7hds_YPdPY7Gsr4jk-Y_FcMzOgihkYH3pzn3t0CGfQsAfqFl_NpMRPlX-RW76kg-uLWqGcJ9UwHR6BjwMXedDq8ih2QpDVCX-kdPUGH2OSqgLYgUuqgRR9s3OFHs/s1600/10177874_10203002876906648_3250275947629139318_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEON8N_kpARD3hLMc7hds_YPdPY7Gsr4jk-Y_FcMzOgihkYH3pzn3t0CGfQsAfqFl_NpMRPlX-RW76kg-uLWqGcJ9UwHR6BjwMXedDq8ih2QpDVCX-kdPUGH2OSqgLYgUuqgRR9s3OFHs/s1600/10177874_10203002876906648_3250275947629139318_n.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il bilancio non è positivo - lo dico per i pigri che non vogliono arrivare in fondo - quindi mettetevi pure comodi. O meglio, sarebbe stata un'esperienza positiva per coloro i quali fanno wwoof per risparmiare, per ''tanto che sto a casa a far nulla...'' poiché sia il cibo sia la nostra sistemazione erano impeccabili. L'host C. ci ha riservato una stanza al piano di sopra, completamente indipendente e provvista di bagno. Quasi non ci credevamo una volta poggiate le valige, sembrava un albergo a tutti gli effetti e la vista... bè non era certo il panorama che ci riservano le finestre di Forlì. La casa è molto curata e per nulla simile alle abitazioni rurali tipiche di un host che accoglie wwoof.</div>
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Il nostro scopo era appunto ricaricarci di energia positiva, respirare aria pulita, ascoltare storie di campagna, emozionarci e conoscere belle persone. Dopo pochi giorni abbiamo capito che qualcosa non andava, l'host C. era fredda e distaccata e senza giri di parole ci ha spiegato che era molto stressata (?!), che non aveva tempo da dedicarci e che non ci voleva tra i piedi. Mi sono sentita malissimo (sono io quella che piagnucola tra i due!) e continuavo a ripetermi che non fosse giusto, che una volta preso un impegno questo va mantenuto (stesso motivo per cui non siamo scappati a gambe levate) e che si può anche fingere di sorridere ma mantenendo sempre le basi dell'ospitalità e dell'educazione; cose che ovviamente sono venute a mancare, sentendoci costantemente di troppo e evitati. Alle nostre offerte di aiuto spesso ci è stato risposto ''non adesso, faccio da sola, voglio stare da sola''. C. ci ha chiarito che avremmo condiviso solo i pasti e il lavoro (ma nemmeno troppo giacché il 90% del lavoro nei campi e non, l'abbiamo svolto da soli) e che ''condivisione non vuol dire fusione''. </div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJScmUexIVm4vNXJsg-QRIAIE8S5huctirWK1fqLQG-RfzuQpamChO7eBFSkhLGrRQug7QxUdu6gUJcSm2b7KpseBE5FXcbfrSX9zfc6dLwbDcf3TVIBFAgVmcYqkjQLefGMWbbTUzV0k/s1600/10287346_10203114019405141_701602097_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJScmUexIVm4vNXJsg-QRIAIE8S5huctirWK1fqLQG-RfzuQpamChO7eBFSkhLGrRQug7QxUdu6gUJcSm2b7KpseBE5FXcbfrSX9zfc6dLwbDcf3TVIBFAgVmcYqkjQLefGMWbbTUzV0k/s1600/10287346_10203114019405141_701602097_n.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa significa vi starete chiedendo. Ebbene, ci ha spiegato che dovevamo stare nella nostra stanza, che dovevamo scendere di sotto a mangiare quando ci chiamava lei, che alle richieste di gioco dei suoi figli dovevamo rifiutare (più di una volta mi sono trovata con i due bambini dispiaciuti ai nostri continui e falsi ''no, abbiamo da fare non possiamo restare con voi a giocare''), che non le sarebbe piaciuto chiacchierare con noi nei campi perché è solita lavorare in silenzio per comunicare con la terra (?!).</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCh_6GNBN4TeZZQnt7WODkj38Pfrr_Y-qXi3qTe6Pw9aHYoen8J6nMti-rzEVPcZwi1v9CuKNw1dwXFwbRksFRu673YauELcfy5EMAk-fWOaWHONeqAE_tIlvfwat8eEvShck973DwJvc/s1600/10299284_10203114019365140_1643329397_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCh_6GNBN4TeZZQnt7WODkj38Pfrr_Y-qXi3qTe6Pw9aHYoen8J6nMti-rzEVPcZwi1v9CuKNw1dwXFwbRksFRu673YauELcfy5EMAk-fWOaWHONeqAE_tIlvfwat8eEvShck973DwJvc/s1600/10299284_10203114019365140_1643329397_n.jpg" height="320" width="240" /></a>Una delle prime sere, ignari, abbiamo accettato l'invito del piccolo S. a guardare un film in salotto pensando non ci fosse nulla di male; C. non era in giro, arriva (colgo lo sguardo sbigottito!) e dopo cena ci spiega che dobbiamo rispettare i loro spazi (come abbiamo osato?) e che pur sapendo benissimo che l'invito è partito dai loro figli, lei non condivide, ci dice ''avete una tv in camera, ci sono libri a vostra disposizione''. <i>Della serie, ne avete di cose da fare, fatele in camera vostra, perché noi siamo una famiglia e abbiamo i nostri spazi</i>. In occasione di un'altra cena, ci siamo intrattenuti (sparecchiando e mettendo a posto la cucina, nel frattempo) in cucina perché S. ci stava mostrando alcuni suoi giocattoli e non ci sembrava carino zittirlo per andarcene il prima possibile in camera (e detto sinceramente, non avevo voglia di annoiarmi di sopra ma piuttosto di parlare con un umano che non fosse solo Andrea); tempo pochi minuti arriva il marito di C. (torna dopo cena a casa perché lavora altrove) e voltandomi mi accorgo che C. mi fissava da tempo come a dire ''quando ve ne andate?''. Guardo Andrea, ci capiamo e tagliamo la corda. ''Buona serata'' ci dice, ''Buona serata un ca**o!'' penso io. </div>
<div style="text-align: justify;">
La loro abitazione è ovviamente lontana dal centro quindi nel pomeriggio (si lavora solo di mattina e si ha il pomeriggio libero oltre a due giorni a settimana) non abbiamo avuto modo di visitare o fare granché; siamo stati un paio di volte in piazza e per il resto del tempo in camera ad attendere la chiamata del ''la cena è pronta potete venire''. Sorrido al ricordo di quelle volte che ho assillato Andrea, alle volte che abbiamo simulato lo squillo del telefono perché le ore non passavano mai o stavamo morendo di fame; alle sere in cui non avevamo nulla da fare, nè qualcosa di decente da guardare in tv (ovviamente il wi fi al piano di sopra non prendeva, piccolo particolare che a B. sfuggiva) e tanto meno gente con cui uscire. Fa tutto parte del wwoof, non ci lamentiamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il lavoro nei campi è consistito nell'impugnare la vanga per estirpare erbacce nell'orto e per la maggior parte dei giorni nell'ammucchiare i rami potati dagli ulivi (ben 300 ulivi, ho ancora gli incubi) per disporli nella strada che percorreva gli infiniti ettari di terreno e che sarebbero poi serviti a non so bene cosa. Piccolo dettaglio: sole a picco, paesaggio collinare, i miei polpacci che urlano 'basta' e i miei glutei che intonano 'ancora, ancora!'. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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''Andre quanti alberi mancano? Sono distrutta'' </div>
<div style="text-align: justify;">
''Forse una decina'' </div>
<div style="text-align: justify;">
''Maledetta!Che se li faccia lei!''</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Salvo poi renderci conto di intere fiancate collinari ancora intonse. Le salite, ma anche le discese, con i miei stivali viola hanno fatto sì che i miei piedi dopo pochi giorni battessero in ritirata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihwZXmQxPuM3aSm1oxMZyRPh0-RCJxFidmdtDEq-G0hyK4_47DuTvWmr2f-zjmBwJKVoMA3XOtXs_aovLodlyx8_2gVr-rzRXKVaM-fJMj-l0vbqEkOawZm873uOeDrs16YHjzA2d6eP4/s1600/10299425_10203114019325139_1079442911_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihwZXmQxPuM3aSm1oxMZyRPh0-RCJxFidmdtDEq-G0hyK4_47DuTvWmr2f-zjmBwJKVoMA3XOtXs_aovLodlyx8_2gVr-rzRXKVaM-fJMj-l0vbqEkOawZm873uOeDrs16YHjzA2d6eP4/s1600/10299425_10203114019325139_1079442911_n.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
La sera del confronto, C. mi domanda se mi sono ripresa (per meglio dire, se ho digerito le ''regole'') e gli spiego che no, mi ci vorrà un po' prima che mi renda conto da che stro**a sono finita. Il piccolo S. domanda ''da cosa deve riprendersi?'' e lei gli risponde ''Sono stata un po' aggressiva questa mattina''. Che dire, almeno ho apprezzato la sincerità. Tra tutti, S. è quello che più si è mostrato entusiasta di averci in casa; il penultimo giorno dispiaciuto ci domanda:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
''Quindi domani andate via?''</div>
<div style="text-align: justify;">
''Sì, S.'' (in cuor mio urlavo finalmenteeee!)</div>
<div style="text-align: justify;">
''No se perdete l'autobus e restate ancora qui''</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Guarda S. con te tutta la vita, ma con tua madre... no grazie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In sostanza cosa abbiamo imparato? Di agricoltura ben poco, tra i silenzi di C. e le ore trascorse con i 300 ulivi (loro sì' che ci hanno ascoltati, ho raccontato loro di quanto fosse triste la loro padrona e di scappare qualora avessero potuto) il resto del tempo l'abbiamo passato a mescolare saponi homemade (niente di idilliaco, sono io la sciocca che aveva immaginato stampi a cuore e saponette alla rosa canina), a pulire il garage, a fare marmellate d'arance (ma anche qui, dimenticate la ricetta della nonna, il tutto preso dal retro della confezione Cameo), a sollevare vasi pesanti e a sciacquare tonnellate di insalata per i pasti (erano tonnellate vero Andre?). La famiglia è vegana ma la frutta fresca è stata solo un miraggio. Alla domanda ''Andrea cosa mangi a colazione?'' ''Bè io solitamente bevo un litro di spremuta'' ''Ah. Non credo di poter soddisfare questo tuo bisogno'' ''O comunque frutta fresca'' ''Ah. Noi mangiamo poca frutta''. Io al quinto giorno di pane e marmellata (non mi piace la marmellata) avevo la nausea e mi sono buttata sul burro d'arachidi per poi tornare al pane bianco.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPprQv0NEEYDqcJt1c_c67u2d_JvrY-N2ia_0_lEb26apNoweq_0pMfwHIpgj-8_l2BgssOVVZIDQmAKCQQE-CMSQz-zW5b0sj7TmW8fLzSkTMcYtLKlQflqefTlWKBrCXZwSmxYq_C5o/s1600/10318836_10203114019445142_13979330_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPprQv0NEEYDqcJt1c_c67u2d_JvrY-N2ia_0_lEb26apNoweq_0pMfwHIpgj-8_l2BgssOVVZIDQmAKCQQE-CMSQz-zW5b0sj7TmW8fLzSkTMcYtLKlQflqefTlWKBrCXZwSmxYq_C5o/s1600/10318836_10203114019445142_13979330_n.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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Una mattina Andrea ha la felice idea di cercare un dialogo con C. e inizia a dirle la sua su quanto aveva letto circa estrattori e centrifughe, lei lo ascolta svogliatamente (io mi godevo lo spettacolo avendo deciso deciso di non rivolgerle più parola se non per rispondere a domande) ma poi esplode (me lo sentivo) e gli si rivolge stizzita con ''perché mi dici queste cose? Io so già tutto'' ''Mah, per parlare, per confrontarci, scusami'' ''Io le so queste cose, ho più esperienza di te, tu hai solo letto etc''. Io lì sbigottita e al tempo stesso meravigliata per l'autocontrollo di Andrea. Ma non è finita qui, qualche giorno dopo C. scopre che Andrea sta tagliando le arance sul piano di lavoro e non su un tagliere e...</div>
<br />
''Andrea ti ho visto! Così mi tagli il piano di bamboo, è costoso sai?''<br />
''Sto facendo attenzione, non sto tagliando il bamboo''<br />
<br />
3..2..1<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
''Eh no perché tu sei molto intelligente ma per queste cose non hai intelligenza pratica, sei tutta teoria ma nella vita bla bla bla''. WTF? Il tutto con un tono saccente e decisamente fuori luogo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Io ancora una volta basita dal sermone che è riuscita a tirare fuori da un ca**o di piano in bamboo. Mi sarei avventata al collo a mò di mamma leonessa ma decisi che sarebbe stato meglio tacere e rivolgerle il mio sguardo più truce. Ma ancora...</div>
<div style="text-align: justify;">
Prima di una delle tante cene C. mi chiede come abbiamo passato il pomeriggio e dopo averle spiegato che ''mah, al solito ci siamo annoiati'' ha il coraggio di rispondere ''ah potevate continuare a lavorare!''. Non ho osato commentare perché avrei potuto rispondere, boh, con le mani?</div>
<div style="text-align: justify;">
Quella stessa sera decidono di non avere fame e che avremmo cenato solo io e Andrea mentre tutta la famigliola si sarebbe riunita sul divano per guardare, con tanto di pop corn, un dvd. Non ricordo molto di quell'episodio, so solo che ci sono rimasta malissimo quando al nostro ''buona notte'' nessuno ci ha degnato di uno sguardo e di aver centellinato ogni singolo chicco di riso pur di restare ancora lì ad ascoltare il film. So essere patetica quando mi impegno :)</div>
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<br /></div>
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Mi fermo qui con i racconti ma avrei tanto da aggiungere e mille considerazioni da fare; mi limito a sottolineare che non è stata una bella esperienza (l'avevate intuito?), che non è andata come speravamo (non abbiamo imparato niente, l'ho già detto?) e che quello che avrei gradito sarebbe stato SOLO non sentirmi ogni singolo giorno un peso. Avrei barattato volentieri le lenzuola pulite con qualche chiacchierata e risata in più. Mi resterà il ricordo di S., intelligente come pochi bambini della sua età con la speranza che le sue lezioni di chitarra vadano meglio, che non torni più a casa in lacrime (con la famiglia che lo snobba perché ''sono solo capricci'') perché ''se non faccio chitarra, mamma non mi manda a basket'' e che non si senta più escluso dal ''<i>gruppo dei fighi</i>'' della sua classe solo perché più intelligente e più basso degli altri.</div>
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<br /></div>
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Il mio consiglio agli host del WWOOF? Se non siete umanamente in grado di ospitare ragazzi nel vostro spazio vitale e invalicabile, pagate degli operai.</div>
Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-32832032118811471742014-04-14T11:19:00.000+02:002014-04-14T11:27:02.177+02:00Sono sopravvissuta!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtHe5wvzxAl-t5Cev6H-JnbjLlUWJDUnokPuOCG7n6GBbuxQ6RFCz7Z6VtDfToIeGbxi2UEMlj1y_v8RPlU6DYlOQo6qAQgeczy4kJhMB-vT8UbrOOFwAyLEyIvyF43s_tT1-YcWodaME/s1600/996702_621598821235240_1270849660_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtHe5wvzxAl-t5Cev6H-JnbjLlUWJDUnokPuOCG7n6GBbuxQ6RFCz7Z6VtDfToIeGbxi2UEMlj1y_v8RPlU6DYlOQo6qAQgeczy4kJhMB-vT8UbrOOFwAyLEyIvyF43s_tT1-YcWodaME/s1600/996702_621598821235240_1270849660_n.jpg" height="320" width="225" /></a>Prima esperienza da wwoofer terminata, adesso mi restano 24 ore di tempo per mettere in valigia l'impossibile (ovvero capi invernali e piumoni vari) da portare in Puglia. Passeggeri dell'IC 605 iniziate a tremare e fatemi largo. Quattro valige verranno con me, si tratta della prima tranche di trasloco, dal momento che le cose meno indispensabili le lascerò a Firenze da Andrea quando saluteremo definitivamente Forlì - a fine maggio. Vi parlerò presto della mia esperienza in Abruzzo, intanto vi ricordo che a inizio Maggio ne faremo un'altra in Toscana prima del grande viaggio!<br />
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I miei adorati stivali viola mi hanno regalato delle vesciche non indifferenti, maledizione.Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-76072103516455231632014-03-28T19:35:00.001+01:002014-05-22T14:05:01.685+02:00Mollo tutto e...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
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Insomma, che diavolo avrà mai in mente questa sciagurata che trascura il blog da mesi? Pronti?</div>
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Io e Andrea facciamo fagotto, diciamo addio alla triste vita forlivese e diventiamo WWOOFER. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Chi di voi sa cos'è il WWOOF alzi la mano! Voi altri, inforcate gli occhiali: </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
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<span style="background-color: #d9ead3;"><span style="color: #354759; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 19px;">World-Wide Opportunities on Organic Farms</span><span style="color: #354759; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 19px;"> (</span><span style="color: #354759; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 19px;">WWOOF</span><span style="color: #354759; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: 13px; line-height: 19px;"> Opportunità globali nelle fattorie biologiche) è un'organizzazione che mette in contatto le </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura_biologica" style="background-image: none; color: #0b0080; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: 13px; line-height: 19px; text-decoration: none;" title="Agricoltura biologica">fattorie biologiche</a><span style="color: #354759; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: 13px; line-height: 19px;"> con chi voglia, viaggiando, <u>offrire il proprio aiuto in cambio di vitto e alloggio</u>. Questo permette a persone che vivono realtà urbane o hanno vissuto in campagna nel proprio paese di toccare con mano l’esperienze di vita e la scelta dell’</span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura_biologica" style="background-image: none; color: #5dc2c0; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: 13px; line-height: 19px; text-decoration: none;" title="Agricoltura biologica"><span style="color: black;">agricoltura biologica</span></a><span style="color: #354759; font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: 13px; line-height: 19px;"> nel proprio paese o all’estero.</span></span></div>
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Vi ho scioccati eh? Ma chi io? Quella che lava i piatti con i guanti? Quella a cui fanno schifo i peli nella doccia? Ebbene sì. Tutta colpa di Casper, è stata lei a dirci di questa associazione di volontariato (ha fatto un paio di esperienze in Italia) raccomandandoci di dare uno sguardo al sito. Tempo 24h eravamo già tesserati. Ci abbiamo pensato bene? SI. Abbiamo paura? <strike>NO</strike>. Siamo sicuri sicuri? AL 100%. Siamo impazziti? Forse. Il nostro obiettivo è fare un paio di esperienze in Italia per capire se questa realtà fa per noi per poi andare all'estero e approfittare così di migliorare la nostra conoscenza dell'inglese. Che credevate che mi svegliavo una mattina e decidevo di andare a fare del bene agli sconosciuti così, aggratis? Ovviamente no! Tutto è partito dalle sconfortanti offerte di lavoro e dell'<i>ottima conoscenza dell'inglese</i> <i>blablabla </i>che non possediamo. Wwoof non significa vacanza (ci tengono a sottolineartelo mille volte. Ok, ok, ho capito!) quindi, almeno per quanto mi riguarda, le testate al muro non mancheranno. </div>
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I 'voglio tornare a casa, voglio la mamma, voglio il mio letto, ho i calli alle mani, ho le unghie nere, voglio il mio water' saranno all'ordine del giorno (almeno fino a quando Andrea non mi fa scomparire misteriosamente in una buca) quiiiiiiindi restate su questi schermi anche solo per il gusto di percularmi e dirmi 'te l'avevo detto, sei la solita avventata'. MUHAHAHAH</div>
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Però ecco, allo stesso modo due anni fa ho deciso di diventare vegana e posso garantire di non essermi mai pentita. Io sono così: se ci penso troppo alla fine rinuncio, se parto in quarta mi do la carica via via. Mi chiamavano <i>la donna diesel.</i> Dovesse andar male, giro i tacchi e torno a casa (sì?!). Cosa che se avessiifatto anni fa, a quest'ora non sarei laureata. Quindi, con la giusta dose di ottimismo difficilmente non porto a termine i miei obiettivi. L'obiettivo questa volta qual è? Conoscere gente nuova, metterci alla prova in una realtà così diversa da quella a cui siamo abituati, conoscere i segreti dell'agricolura biodinamica, sinergica e del metodo Fukuoka. Bè certo, mica pizza e fichi. Le cose o si fanno bene o non si fanno :)</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfqo7Ye_1IcbOKeTErPZUTKkxTJj7xyAYCiEIIRM6GSPG8GiMrkSFKdDQdDU0GBV1yGpr4bU2Z_mZ2iyOyT7BQDHyTTfdtQ6IObOa3hqMqJTkKkDwTA7K43Jdi5Sa0lsVglTuQuCZ3hVs/s1600/paglia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfqo7Ye_1IcbOKeTErPZUTKkxTJj7xyAYCiEIIRM6GSPG8GiMrkSFKdDQdDU0GBV1yGpr4bU2Z_mZ2iyOyT7BQDHyTTfdtQ6IObOa3hqMqJTkKkDwTA7K43Jdi5Sa0lsVglTuQuCZ3hVs/s1600/paglia.jpg" height="244" width="320" /></a>Dal 31/3 al 13/4 saremo ospiti in un'azienda agricola abbruzzese (con i controca**i, aggiungo io). Lo so, giochiamo sporco, iniziamo con qualcosa di soft giacché di certo non mancheranno le occasioni di dormire sulla paglia (e lì mi sentirò tanto Heidi con le lenzuola tronfie sulle balle di fieno). L'altro giorno siamo andati a comprare i nostri stivali da lavoro e alla cassa mi sembrava di aver posato un paio di Louboutin. </div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Giusto per farvi capire l'entusiasmo che ci metto (e i castelli in aria che mi faccio). Ovviamente vi aggiornerò giorno per giorno (spero che non mi mettano ai lavori forzati e che non mi si spezzino le dita!) sulla <a href="https://www.facebook.com/TuttoFumoeNienteArrosto?ref=hl">pagina fb del blog</a> e chissà che non venga voglia anche a voi. La vita è una, no? </div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Non vi dico il mazzo che si sta facendo Andrea per contattare le aziende all'estero (sapeste quante) sebbene ricercare solo aziende vegane non è poi così difficile, serve solo taaaanta pazienza. </div>
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<br /></div>
Dal 5/5 al 20/5 saremo invece in un'azienda <strike>pisana</strike> emiliana (Pasqua me la faccio a casa mia, concedetemelo! Ho due genitori disperati da confortare) <strike>tra le colline toscane a curare orti, giardini e case di paglia</strike>. Dal 21 si riparte con la storia del trasloco e degli scatoloni. Aiutooo!<br />
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Ma non è finita qui, dita incrociate per noi perché a Giugno (fateci l'in bocca al lupo) potremmo prendere l'aereo e dopo circa 36ore arrivare a.......<br />
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p.s. ah sì, dimenticavo di dirvi che ho dei meravigliosi stivali viola. Viola ragazzi miei. Chevvelodicoafare.Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-75718595754002507932014-03-17T16:10:00.000+01:002014-03-17T16:13:29.814+01:00V-DAY<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6tKvq4Rmkz7ss5_m2A0O8vee3bC9L8S7zla47oGq4u4kU1_Di5VGZ8G3IoVCclHYydJr0qc5unaTOHwDVN-vwjaMLBsBSc9wABa_7-CgHDL2NUMKeLG6qGABYHmKZ70CfmgS7gVppj3Q/s1600/DSC08528+(2).JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6tKvq4Rmkz7ss5_m2A0O8vee3bC9L8S7zla47oGq4u4kU1_Di5VGZ8G3IoVCclHYydJr0qc5unaTOHwDVN-vwjaMLBsBSc9wABa_7-CgHDL2NUMKeLG6qGABYHmKZ70CfmgS7gVppj3Q/s1600/DSC08528+(2).JPG" height="320" width="154" /></a></div>
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Mi sono laureata (l'ho già detto?). Il mio incubo universitario è finito alle 14.50 di una giornata piovosa, in una triste cittadina romagnola. Gli unici momenti che meritano di essere menzionati sono: l'arrivo di mio fratello (e con esso il mio cuore colmo d'amore e gioia), della mia amica Nina (e anche qui il mio cuore è stato messo a dura prova) e l'istante in cui - non ricordando chi fossi, dove mi trovassi e cosa ci facessi lì impalata come una giraffa in rigor mortis - ho sentito le campane e gli uccellini cantare mentre qualcuno vestito da Batman pronunciava il mio nome seguito da 'la proclamo <b>Dott.ssa in Economia e Commercio</b>'. </div>
<div style="text-align: justify;">
E' andata più o meno così. Il resto ve lo risparmio. Vi dico solo che a testimonianza di quanto la gente mi voglia bene e mi conosca sono stata omaggiata dei fiori più disparati (e io odio i fiori, fine della storia). Sono una persona coerente e la mia vita non si è risparmiata neppure nel giorno più atteso della mia tormentata carriera universitaria. <b>Give me five, Karma.</b></div>
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Nei giorni seguenti, la domanda più quotata è stata certamente <i>''e ora cosa farai?''</i> a cui ho risposto ''un po' di cazzi miei, tu quando cominci con i tuoi?''. Come se non avessi diritto alla nullafacenza, come se dovessi prendere immediatamente la zappa e mettermi a spalare me.lma. Sono rinchiusa nel mio bozzolo (c'è il wifi ed è grazie ad esso che riesco a restare aggiornata e a scrivervi) in attesa di diventare una farfalla, direbbe Paris Hilton. </div>
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Forlì proprio nel momento in cui decido di abbandonarla decide di inserire nella mia vita un nuovo personaggio (sono del parere che il Karma giochi a The Sims, che tutta la vita lo sia in fondo, no?): Casper. <b>Casper</b> vive a 5 metri dalla mia porta ed è una ragazza che ha mille impegni ed altrettante idee. Eventi in cui ho, senza discrezione alcuna, deciso di imbucarmi. Ne consegue che durante la settimana ci sono diverse serate a tema (niente di frivolo e io amo il 'niente di frivolo'), c'è solo l'imbarazzo della scelta e gli unici requisiti richiesti sono: tempo libero e tanta curiosità. Ci sto. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ho tutto. Quando si va? Cosa si fa? A che ora? Casper è una ragazza interessante e con diversi aspetti in comune ai nostri (sì, ci ho trascinato anche Andrea, inizialmente scettico). </div>
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E' sempre molto entusiasta quando le comunico che ci saremo e ricordo di essermi liquefatta quando la prima volta mi ha risposto con 'non vedo l'ora, finalmente facciamo qualcosa insieme'. Capite vero? C'ero alla proiezione di Werner Herzog, al seminario sul turismo responsabile, alla cena della Sharing Economy. Insomma, solo cose impegnate noi. </div>
<div style="text-align: justify;">
E io amo le serate impegnate, il posto al pub ve lo lascio volentieri. Martedì ho un impegno, giovedì ho un impegno, nel fine settimana idem. </div>
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Ahhhhh, io amo tutto ciò, amo le persone che mi arricchiscono, che mi fanno venir voglia di alzarmi dalla sedia, indossare il cappotto e vivere. Amo le persone che hanno carattere, che fanno promesse e le mantengono, che sanno riconoscere l'amore vero da quello malato, che non stanno tutto il giorno a piangere e lamentarsi per poi commettere gli stessi errori, sempre, ripetutamente e ti viene voglia di dire 'ma vaffanc*lo, ho solo perso tempo'. Amo le persone che hanno il coraggio di cambiare, di mettersi in gioco, di rischiare.</div>
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Forlì mi spiace, la nostra relazione sta per giungere al termine, ti ho concesso ore, mesi, anni per darmi un segno; anni in cui mi sono sentita vuota e inutile in una città che non aveva nulla da offrirmi. Sei proprio stronza, Forlì. E sai che c'è? C'è che probabilmente mi mancherai. Vaffanc*lo.</div>
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Casper avrei tanto voluto conoscerti prima. Siamo in gamba, io e te.</div>
Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-51476781058000875612014-02-20T22:16:00.000+01:002014-02-20T22:16:32.857+01:00Che ne sarà del blog?Oggi.<br />
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20 febbraio.<br />
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Mi sono laureata.<br />
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<span style="font-size: x-large;">IO. MI. SONO. LAUREATA. </span><br />
<br />Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com20tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-76729287487563479432014-02-14T16:04:00.001+01:002014-02-14T16:05:20.713+01:00Se lo trovate morto arrestatemi.Ho tenuto fede al mio fioretto e sono quasi due mesi che non mi mangio più le unghie; passo tutto il giro ad ammirarmi le mani e a chiedere ad Andrea quanto bene mi stia lo smalto rosso.<br />
Giornate faticose insomma. Sfodero la tattica evergreen del 'Andre, falli tu i piatti oggi se no mi si sbecca lo smalto, tu non vuoi sentire le mie lagne vero?'. Funziona, giuro.<br />
In compenso, per sdebitarmi, do sfogo alla mia voglia di sperimentare nuove ricette (avete letto bene, sto diventando una vegana pro), roba che l'altro giorno ho sfornato una ciambella agli agrumi da far resuscitare Shane e Lori* da quanto era buona. Oggi ad esempio ho esordito con 'Andre, tu studia, al pranzo ci penso io' e quando l'ho chiamato avevo apparecchiato e messo in tavola uramaki e futomaki con tanto di bacchette. Nel mentre, Pennello, pensando bene di farmi un piacere, mi si è attaccato alle costole per raccontarmi le sue ultime vicende sentimentali.<br />
Ero lì che annuivo a denti stretti imprecando contro il riso che mi si attaccava ovunque quando all'improvviso mi fa 'sono in ritardo ma vederti fare il sushi è fantastico'. Trombe e vuvuzele in sottofondo. Sarà che oggi è San Valentino e l'avrei abbracciato, commossa, ma ho deciso che era meglio limitarmi a sorridere e ringraziare. Vai viaaaa.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS8x2mhzIeE4uwAnSHdzzlUU-E4zw9YY83WVzpNVHeX-W1PbSeOjhraMdJVkEuo2gaOrIJxDwU-ACWdPnGNO70Ky0sKXlnmRklf8Ia6JQrrhWctpAF3jbrBCVqgrmU9D_of4488J9duho/s1600/425258_499266053456448_2052158521_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS8x2mhzIeE4uwAnSHdzzlUU-E4zw9YY83WVzpNVHeX-W1PbSeOjhraMdJVkEuo2gaOrIJxDwU-ACWdPnGNO70Ky0sKXlnmRklf8Ia6JQrrhWctpAF3jbrBCVqgrmU9D_of4488J9duho/s1600/425258_499266053456448_2052158521_n.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
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<br />
Di recente abbiamo discusso, per farla breve: io mi incazzavo e lui continuava a biascicare una serie di 'mi dispiace ma' 'lo so ma io sono così', con Andrea che assisteva al tutto ripetendo 'vabbè dai basta' prima di essere fulminato dalla sottoscritta. Il motivo? Gli tocca il turno di pulizie una volta (e sottolineo una) al mese e nemmeno quella volta è in grado di completare il tutto nel giro di qualche ora. Lo scenario è sempre lo stesso: si alza alle 12:30, inizia a pulire la cucina (mi si iniziano a gonfiare le gote e ad uscirmi il fumo dal naso perché sarebbe ora di cucinare) fino a quando non si rende conto di dover mangiare, quindi si interrompe e inizia a cucinare. Lui.<br />
Passano le ore e la cucina è ancora inagibile, con detersivi e pattume ovunque e lui chiuso in camera a mangiare (passano altre ore).<br />
Riprende alle 16:00, squilla il cellulare, molla tutto così com'è ed esce. Il resto lo sapete.<br />
Alle 21:00, la cucina è ancora sporca, io sono incazzata e il bagno è ancora intonso. Torna, si scusa, io lo ignoro e il giorno dopo ricomincia a spizzichi e bocconi.<br />
Ma l'ultima volta sono esplosa, ridendo entra in cucina e ci fa 'ragazzi HAHAHA io non ce la faccio proprio HAHAHA abbiamo orari diversi HAHAHA'. 3...2..1.. scoppia la guerra.<br />
Qualche giorno fa è tornato a casa sua e ci è restato dieci giorni, un sogno. Un ordine e un silenzio in questa casa che a momenti sentivo il sangue scorrermi nelle vene. Meraviglioso.<br />
Varca la soglia di casa e tempo un'ora ha già combinato un disastro: causa polpettone del padre (cit.) ha intasato il water. Non serve che aggiungo altro, vero? Ero lì che battevo la testa al muro e continuavo a ripetermi <i>perché a meeee, perché. </i>Lui imbarazzato continuava a ripetere di dover andare in biblioteca a studiare ma allo stesso tempo di non volerci lasciare -letteralmente- nella mer*a. Credo che abbia versato il mondo in quel water per sbloccare la situazione, coca cola compresa. Abbiate pietà di me. Non ridete.<br />
<br />
<b>Andre andiamo a vivere da soli. Io ti amo e tu lo sai.</b><br />
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*quanti hanno colto?Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-52577963996284702952013-11-20T12:21:00.000+01:002013-11-22T13:14:35.467+01:00Autogestione.<i>Avete messo mi piace alla pagina facebook del blogghe? Daje un po', clicca qui a destra --></i><br />
<br />
<br />
Sono tornata al paesello dopo mesi, 'una settimana senza Pennello' continuavo a ripetermi mentre disponevo meticolosamente jeans e pullover in valigia. Inutile dire che al Sud c'è stato un sole pazzesco fino al giorno prima del mio arrivo. Inutile dirlo. Una settimana di pioggia e freddo.<br />
Oggi però vi scrivo da 4lee, sciarpa e guanti anche in casa. Ma anche questo è inutile dirvelo.<br />
Quando si dice <i>goditi il presente e non pensare al futuro. </i>Ben mi sta.<br />
<br />
Dicevo, una settimana e nella mia mente si affollava una serie di immagini catastrofiche ma prima tra tutte il profilo di Pennello che si aggira per casa, nudo, con un cartello al collo e la scritta 'AUTOGESTIONE'. Panico. Terrore. E' solo un brutto sogno, Emy. Rilassati.<br />
<br />
'Ciao Penny ci vediamo tra una settimana, c'è dell'insalata in frigo, fanne buon uso'.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7DlgJtvfT9muXepoEyewTK1aSYlhz93eNS2evS6Pg9U3aToijIMxYPRUioK3fLGAhXz-l2LSyvwy4ChZ-wnQqL0oplhJsRoZTK6Yf853yuw96JOBDlz8e79MU1c6iaZJRXBCHTuJDkgA/s1600/1383977_715055101842529_170760303_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7DlgJtvfT9muXepoEyewTK1aSYlhz93eNS2evS6Pg9U3aToijIMxYPRUioK3fLGAhXz-l2LSyvwy4ChZ-wnQqL0oplhJsRoZTK6Yf853yuw96JOBDlz8e79MU1c6iaZJRXBCHTuJDkgA/s400/1383977_715055101842529_170760303_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Giorno 7: svolto a destra e, terrorizzata, mi rendo conto che la casa è ancora in piedi, nessuna puzza di bruciato, nessuna corona di fiori è fuori al cancello, la cassetta della posta è vuota, non c'è dell'organico riversato alla bene e meglio in strada. Il peggio è passato, mi sono detta.<br />
<b>Forza e coraggio</b> che si entra. Un sms di Andrea mi informa che Pennello è andato via 48h prima e che non ha fatto ritorno. 'Non ti ha detto dove andava?' 'Non ricordo, come per la maggior parte delle cose che dice, non ho prestato attenzione'. Fantastico!<br />
Varcata la soglia di casa Penny mi accoglie con un sorriso disarmante (giuro, mi sono sentita una merd*na!) e di li a poco ha iniziato a chiedermi come stavo, cosa ho fatto, cosa ho mangiato, ecc ecc... E' stata una sensazione <i>strana</i> (ero quasi commossa hahaha) ma dal suo sorriso ho capito che era felice di rivedermi (forse felice è esagerato?) e mi sono sentita come quelle maestre stronze che rivedono i loro alunni dopo decenni e si sentono dire 'grazie a lei ho imparato molte cose, alcune delle quali mi sono state di estremo aiuto nel corso del tempo'. Quindi ecco sarò anche stronza, autoritaria e nazista (cit.) ma se Penny è felice di rivedermi vuol dire che lascerò la mia impronta nel mondo. -fine del momento strappalacrime, mettetevi comodi-<br />
<i><br /></i>-Che danni hai fatto? Sentiamo! Sono pronta a tutto!<br />
-Ho <i>solo</i> rotto il bicchiere con i barbapapà versandoci del caffè bollente.<br />
- ...<br />
-Bè in confronto alla bottiglia d'olio in frantumi faccio progressi, no?<br />
- ...<br />
-Era il tuo bicchiere preferito?<br />
-SI!<br />
-Avresti dovuto vederlo, si è crepato in cinque pezzi.<br />
- ...<br />
-Ho anche fatto una foto!<br />
<i><br /></i>Disse quello che vedendomi fotografare la lasagna vegana (capitemi, era un momento storico!) homemade esordì con 'noooo, ma quanto sei hipster!'.<br />
<br />
<b>Pennello 1-0 Emy </b>segnatevi questo avvenimento.Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com20tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-31342954893786516062013-10-30T17:03:00.001+01:002013-10-30T19:02:03.413+01:00Ho un figlio monello di nome Pennello. L'enigma è risolto. Lo so che aspettavate una risposta, trepidanti.<br />
<br />
''Pennello ma...fammi capire, perché passi le ore sotto la doccia?''<br />
''Hai ragione, ti preoccupi per lo spreco di acqua?''<br />
''Sì, esattamente. Ho deciso che le bollette le pagheremo in base ai cm di altezza''<br />
''Hai ragione (aridaje!), ora ti spiego..''<br />
<br />
Ce l'abbiamo fatta, il quarto segreto di Fatima sta per essere svelato. Pulisce minuziosamente le fughe tra le piastrelle? Attende che la crema depilatoria agisca? Conta i giri della lavatrici? Pennello, rendimi edotta. Sono pronta a tutto.<br />
<br />
''....ho un problema con i capelli, te l'ho detto. <u>Sono grassi e quindi ci metto più tempo a lavarli</u>''.<br />
<br />
Ahhhh. Ma allora dillo. E<i> io chissà che mi credevo.</i> La mia povera mente distorta ha peccato e chiede scusa. Umilmente scusa.<br />
<br />
Io vivo col terrore che tocchi a lui il turno delle pulizie ed oggi, guarda un po' che c*lo, è esattamente il suo turno delle pulizie. <b>Ore 10</b>: di Pennello neanche l'ombra e considerato che impiega mediamente 3ore per stanza ho iniziato, dopo un rapido calcolo, a preoccuparmi.<br />
<b>Ore 12</b>: Pennello esce dalla stanza, mi calo nei panni di un monaco buddista e fingo stupore dinanzi al ''sì lo so che oggi è mercoledì'' ''ciao Pennello'' ''sì, ciao! Nulla volevo dirti che sono un po' indaffarato ma quando torno giuro che pulisco'' ''vai tranquillo, mi casa es su casa''.<br />
<b>Ore 13</b>, bussano alla porta: ''Amore?'' ''sono Pennello, posso entrare?'' ''Ehi dimmi tutto, ti hanno amputato le braccia e non puoi pulire?'' ''Oggi è una di quelle giornate in cui va tutto storto, tutti i negozi sono chiusi'' ''scusa che ora è?'' ''dovrebbe essere l'una'' ''appunto'' ''devo comprarmi uno shampoo, oggi mi vedo con una tipa, non posso continuare ad usare il bagnoschiuma''.<br />
<br />
Piccola e doverosa parentesi: Penny ha smesso di usare il suo raffinatissimo shampoo L'Oreazz dal giorno in cui l'ho informato, inci alla mano, dello schifo contenuto in esso, consigliandogli piuttosto di usarlo per lucidare gli anfibi, di friggerci le patatine, di rifilarlo al peggior nemico. Fai tu, gli ho detto. Questo a quanto pare mi ha preso alla lettera e ha pensato bene di sostituirlo col bagnoschiuma. Sì, sempre L'Oreazz. Perché non ha capito un Cazz.<br />
<br />
''Sì, ma ora pulisci?'' ''Sì sì, mi faccio una doccia e poi pulisco, a proposito, dovete andare in bagno per caso?''. Voglio moriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjciE85fW6C073-bQfIN0gm7Wq4fzMQA-8FIIxlsc-DjELOBhJosDsd47PxIpbllnRDx8geF6IR0ZsB-dISPIL1k250VhfSehD5ZfUs9KvLK50ulpKmnPPVtMPBwmYp8vYsNjTDwwTY6gs/s1600/1385404_597769630269056_586102999_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjciE85fW6C073-bQfIN0gm7Wq4fzMQA-8FIIxlsc-DjELOBhJosDsd47PxIpbllnRDx8geF6IR0ZsB-dISPIL1k250VhfSehD5ZfUs9KvLK50ulpKmnPPVtMPBwmYp8vYsNjTDwwTY6gs/s320/1385404_597769630269056_586102999_n.jpg" width="303" /></a></div>
<br />
<b>Ore 15</b>: lo vedo in accappatoio che passa la ramazza in bagno (sorvolo sul fatto che avrebbe dovuto prima asciugare il pavimento e poi), grido al miracolo e mi rintano in stanza, speranzosa, non prima di essermi cavata gli occhi e di avergli ricordato che ci sarebbe la bolletta di internet da pagare.<br />
La sua risposta è stata ''ehm, sono senza soldi ma giusto oggi devo andare a vendere dei giochi al Gamestop. Ci tengo a pagare eh, ma se me ne scordo sapete dove abito''. Ceeeerto.<br />
<br />
Compongo il numero della clinica psichiatrica Briarcliff e chiedo conforto. Urgente conforto.<br />
<br />
<b>Ore 16</b>: lo <strike>stronzo</strike> stavolta bussa ad Andrea (aguzzo l'udito a mò di Setter inglese) e gli spiega che sì ha iniziato a pulire ma che ha urgenza di uscire ''torno tra un'ora e finisco''. Mi lego mani e piedi alla sedia per evitare di palesarmi in corridoio e urlare. Non sarebbe un bello spettacolo, mi dico.<br />
<br />
Non so dove sia andato, so solo che ha lasciato le penne rigate nello scolapasta, la passata di pomodoro sul fuoco ed è uscito. <u>Quest'uomo sta minando la mia già precaria serenità mentale e sta mettendo a dura prova il mio scarno repertorio delle imprecazioni.</u><br />
Ricapitolando: da me viene a bussare quando ha bisogno di conforto (?!), di sfogarsi, di olio extravergine d'oliva, soldi e proroghe varie; da Andrea bussa quando ha fatto qualche cazzata e non ha il coraggio di rivolgersi a me. Bene. Chiamalo fesso.<br />
Sono diventata madre, saltando a piè pari gestazione e travaglio, e non lo sapevo?<br />
<br />
<br />
Corso di yoga o clinica psichiatrica?Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-38998478107651909772013-10-22T15:05:00.000+02:002013-10-22T15:05:16.672+02:00Voglio morire. Ma non asfissiata.''Andre ho voglia di junk food''<br />
''(ride) Tipo?''<br />
''Tipo patatine''<br />
''Pistacchi no?''<br />
''NO.''<br />
<br />
Il giorno dopo, mi squilla il cellulare:<br />
''Sono al supermercato, che junk food vuoi?''<br />
''Sempre loro, le patatine.''<br />
''E' tutta robaccia non riesco a scegliere il meno peggio.''<br />
<br />
E fu così che ripiegai sugli anacardi. Tre. Visto mai che mi facciano male. La taglia 42 ringrazia.<br />
Andrea non è solo un fidanzato versione basic ma sa essere, all'occorrenza, un nutrizionista, uno psicologo, un insegnante di matematica, un cuoco provetto, un apriscatole, un aprilattina, ecc...<br />
<br />
Ma veniamo al punto, a quel punto in cui mi ritrovo spesso a dire ''Pennello è a lezione? Dio ti prego fa che non torni''. Avete presente quelle mamme esasperate che bramano la riapertura delle scuole a settembre? Ecco, questa sono io il fine settimana. Mai stata così devota.<br />
La prima volta che vidi Pennello, alla domanda ''di dove sei?'' mi venne risposto ''sono romagnolo, vivo a Cittàcolmaredimelma''. Perfetto, mi dissi, <i>questo</i> ogni fine settimana se ne torna da mammà. Indossai i panni di Mara Maionchi e, ammiccando verso Andrea, pensai ''ha l'X factor, prendiamolo''. Povera stolta. Questo con la madre manco va d'accordo.<br />
Solo il giorno dopo, a sbornia finita, mi resi conto che in realtà avevo fatto una gran cazzata. Perché? Perché se uno ti dice che è romagnolo, a te <strike>cretina</strike> la prima cosa che deve venire in mente è ''quindi questo al massimo si leva dalle palle per 24h a settimana''. E fu così che dissi addio alle <i>trasferte settimanali </i>di ogni studente fuori sede che si rispetti.<br />
<br />
ore 10:00<br />
''Dove vai con quel borsone sdrucido?''<br />
''Torno a casa, sto andando in stazione''<br />
''E quando torni?''<br />
''Domani pomeriggio.''<br />
''Ah.''<br />
<br />
Mi cade la mascella, la terra trema ai miei piedi e BUM! vengo risucchiata nel vortice della mestizia.<br />
<br />
Il bagno non è mai stato così sporco come in questi due mesi; chiude la porta e ciao, ci si rivede tra un paio d'ore. Roba che se è mattina e hai appena mangiato l'intero reparto ortofrutta del conad o la fai nel secchio o ti attacchi alla porta. Insomma, qui necessitiamo di organizzazione. Pennello si difende con ''sono sotto esame, devo studiare, bevo molto caffè e il caffè si sa che'' (evito di riportarvi le testuali parole), Andrea con ''io mangio la frutta e si sa che''. Ogni mattina è un delirio.<br />
<br />
Dicevo, il bagno è perennemente sporco e/o sottosopra. Il pavimento post doccia non ve lo sto a raccontare. Io sono dell'idea che, due ore devono pur passare, questo si faccia le treccine al pube e precisamente nel bidet. Non vedo altra spiegazione al tempo che passa e allo schifo nel suddetto. Povera ingenua. Quando è sotto la doccia poi ciao proprio, ci si rivede l'anno prossimo se tutto va bene. E anche qui ti siedi, congiungi indice e pollice e ripeti OOOOOMMM! per darti un tono.<br />
<br />
''Pennello, è tardi, ho fretta, fammi andare in bagno!''<br />
''Cooosa? Non sento, sono sotto la doccia!''<br />
''Lo vedo che sei sotto la doccia, posso farmi il pediluvio nel corridoio da quanta acqua c'è!''<br />
''Ma sono entrato appena 10minuti fa!''<br />
''Non credo proprio, <i>fai presto che è tardi </i>(cit.)!''<br />
''Se vuoi puoi entrare!''<br />
<br />
Se vuoi puoi entrare, mi fà. Che c'è di male infondo, io sono solita <strike>pisciare</strike> urinare mentre un soggetto alto due metri fa capolino dal box doccia che gli sfiora la giugulare. Mi piace proprio tanto farlo. Finalmente esce, tiri un sospiro di sollievo (quando va male trattieni proprio il fiato e preghi per non morire), ti dici ''è fatta, almeno per un altro paio d'ore il bagno e libero!''. No. Non. Nein. Nuu. Nei.<span style="background-color: white;"> <span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 18px;">不是</span><span style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 18px;">.</span></span><span style="background-color: #ffffcc; font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 18px;"> </span>Errore. Sbagliato. <b>Bella, hai capito male. Frena. Sirene a tutto spiano. Ricalcolare il percorso. Ci hai creduto. Prendilo in quel posto.</b><br />
Tempo dieci minuti è di nuovo dentro a sgranare il rosario, probabilmente.<br />
<br />
Manca poco che affitto un orto nelle vicinanze, con tutto sto fertilizzante sai che melanzane vengono fuori?Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-37482762715358431282013-10-09T13:40:00.000+02:002013-11-04T14:22:33.877+01:00Evoluzioni domestiche e sessuali.Vivo con due uomini che se messi uno sull'altro raggiungono i 3.70m di altezza, capite quindi che le ragnatele agli angoli delle pareti non ci fanno più paura e nemmeno la polvere sugli stipiti (sì, non fate quella faccia e andate a controllare i vostri).<br />
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Come dite? Non vi ho ancora presentato il mio nuovo coinquilino? Pennello è un personaggio succube della depressione, di un rapporto malato con le donne e della calvizie. </div>
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''Pennello cosa sono queste pasticche al lievito di birra? Sballano?''</div>
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''No, sono per i capelli. Perdo i capelli a causa dello stress''</div>
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''Ah ok, ma posso usarle per far lievitare pagnotte?''</div>
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''Sì''</div>
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Ha 21 anni, ''studia'' roba che farebbe venire l'orticaria ad un gatto nudo e ascolta i Daft Punk. </div>
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Ha un passato difficile fatto di capelli lunghi, brillantina e musica rap su palchi pericolanti di un paesino in c*lo ai monti. Ma guai a dirgli ''raccontami di quella volta in cui eri un cantante''.</div>
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Sono ormai due ore che è chiuso in bagno, con la musica a palla, per lavarlo. Quando si deciderà ad uscire saprò dirvi se si è trattato di un lavoro certosino o se era impegnato a spinzettarsi il monociglio. Amante dei calzettoni bianchi di spugna e poco incline a seguire la moda (give me five, brò) ci sequestra durante il giorno per raccontarci le sue vicissitudini presenti e passate.</div>
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Io dall'alto delle mie esperienze di <i>donna stronza approfittatrice di uomini servizievoli e innamorati </i>cerco di scuoterlo da questa ipnosi amorosa che lo costringe a sorbirsi tutti gli aspetti negativi dell'essere <i>l'amico cesso delle donne</i> e nessun aspetto positivo (sì, proprio nessuno). </div>
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''Pennello ma sono le 08:00 e sei fradicio, dove ca**o hai passato la notte?''</div>
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''Ero da Lesbica1 che ha litigato con Lesbica2 e voleva che la facessi distrarre.''</div>
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''Sesso sfrenato? Li avevi i preservativi? Andreeee li abbiamo i preservativi?''</div>
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''No, macché. Guarda non te lo racconto, me ne vergogno troppo.''</div>
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''Avete giocato a saltare nelle pozzanghere e tu la tenervi in spalla mentre lei accarezzava la Luna?''</div>
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''Quasi.''</div>
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''Metti su il the, ho tutta la mattinata libera.''</div>
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Inciampa nei suoi stessi piedi e fino ad ora ha fatto più danni della grandine a maggio (leggasi: bottiglia d'olio, piena, in frantumi.Vetri rotti perfino nelle mutande e non vi dico le bestemmie). </div>
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Però una cosa buona l'ha fatta, mi ha fatto conoscere <a href="http://www.youtube.com/user/scottecs/videos">lui</a> e ieri sera ero con le lacrime agli occhi, letteralmente, un calice di lemon soda alla mano destra mentre con la sinistra mandavo un sms ad Andrea ''sì amore tutto bene, non ha tentato di stuprarmi, tu? La Maremma è rigogliosa?''.</div>
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Pennello tutto sommato ci piace, ha scelto di vivere con noi perché la casa in cui era prima è sede di numerosi rave party (tracannava bicchieri da acqua pieni di rum con conseguenze devastanti) e con noi dice di volersi rilassare. Fratello sei nel posto giusto, qui i rave party te li sogni e i bicchieri te li tiro appresso se non pulisci. (Peli pubici nel bidet a parte, sembra una persona ordinata).</div>
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''Che buon odore quest'origano, posso usarlo?''</div>
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''Viene dalla Sicilia, l'abbiamo comprato online''</div>
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''Sicura che sia origano?''</div>
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Dico ''tutto sommato ci piace'' perché io ogni tanto vacillo ma poi mi dico ''Emy pensa al passato! Fatto? No non il passato di verdure, l'altro! Fatto? Ecco.''</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2L2hTzzdidtzfERt7DT8AMWkiGgs2zoSlYiQBZQHh3NEV_8sVNQ6kAFIsIB36FbNkSb0JWmJVK7w3Bh7442XhA_A3cWCi6s6E14jYhyphenhyphen9m4WfiUvyxElZciYqOAia4cioTJABj67suqFc/s1600/599839_607300845950567_845386088_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2L2hTzzdidtzfERt7DT8AMWkiGgs2zoSlYiQBZQHh3NEV_8sVNQ6kAFIsIB36FbNkSb0JWmJVK7w3Bh7442XhA_A3cWCi6s6E14jYhyphenhyphen9m4WfiUvyxElZciYqOAia4cioTJABj67suqFc/s400/599839_607300845950567_845386088_n.jpg" width="400" /></a></div>
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Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-43378636707602544852013-10-05T15:16:00.001+02:002013-10-05T15:16:09.037+02:00Lanzarote: vi racconto il mio viaggio (parte 1)<br />
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Approfitto di questa pessima giornata piovosa e forlivese per raccontarvi della mia (necessaria) vacanza sull' isola di Lanzarote, alle Canarie. Lanzarote è famosa per i suoi vulcani, in particolare per l'eruzione del 1730 durata sei lunghi anni. L'isola infatti è caratterizzata da immense distese di lava solidificata, di cenere, lapilli, anfratti rocciosi e decine di crateri. Roba che sono stata incollata al finestrino dell'auto per tutto il tempo, con gli occhi sbarrati e l'espressione inebetita. Indescrivibile.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNkdZu1JFUrc3Pip94uL11K4-5xFj3FFUoB7k_gx8o0-dKKnarGj276CDthoZxYs_fPVF6qrIUVnzPf7GMAquOCaldPr1z-72_SsL1r6xWL6pFulWrk4qQRWl2b1R7LWGURRju0XIJ-F0/s1600/20130923_180125.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNkdZu1JFUrc3Pip94uL11K4-5xFj3FFUoB7k_gx8o0-dKKnarGj276CDthoZxYs_fPVF6qrIUVnzPf7GMAquOCaldPr1z-72_SsL1r6xWL6pFulWrk4qQRWl2b1R7LWGURRju0XIJ-F0/s400/20130923_180125.jpg" width="400" /></a></div>
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<b>Giorno 1</b>: dopo sei lunghe ed estenuanti ore in aeroporto, a Bologna, e dopo quattro ore di aereo siamo finalmente a Lanzarote. Ci consegnano la macchina (<u>Payless</u>, Fiat Panda: impeccabile!) e raggiungiamo Puerto del Carmen (abbiamo alloggiato presso <u>Apartamentos Las Acacias</u>: consigliatissimo! Economico, a pochi minuti da Avenida de las Playas e dai supermercati). Rifornimento di frutta e dritti in spiaggia. Il clima è perfetto: umidità tollerabile e caldo sopportabile per tutta la durata della vacanza, a parte qualche nuvola passeggera.<br />
Unica pecca: in generale non c'è granché da fare la sera, salvo romantiche passeggiate sul lungo mare e capatine nei negozietti di souvenir.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsdjTmqZNTdQfYfC9TPFxZIngw_5kpI1iQeP5wZRBSHnUrG1e3b-3KFR2c2Bn8_01UeB9z9bbSJaZujE4NmUJ8Kh5R5aVr76OlgxrrzGstPJ2S1agiKS9bdie0ekusCtpmyDy4pBcvMCc/s1600/paae.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsdjTmqZNTdQfYfC9TPFxZIngw_5kpI1iQeP5wZRBSHnUrG1e3b-3KFR2c2Bn8_01UeB9z9bbSJaZujE4NmUJ8Kh5R5aVr76OlgxrrzGstPJ2S1agiKS9bdie0ekusCtpmyDy4pBcvMCc/s400/paae.jpg" width="400" /></a></div>
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<b>Giorno 2</b>: cartina alla mano, diretti al <b>mercadillo di Teguise</b>. Le stradine di Teguise si animano solo la domenica, con mille bancarelle e musica dal vivo. Lasciamo la macchina in un parcheggio vicino e ci inoltriamo a piedi. Un must sono i gioielli fatti a mano impreziositi da pietre laviche e olivina, come anche i prodotti di bellezza all'aloe vera (causa restrizioni del bagaglio a mano, non ho potuto portare a casa nessuno di questi miracolosi flaconi, dannazione!). Ho lasciato un pezzo del mio cuore alla bancarella dei churros e un altro a quella delle papas arrugadas.<br />
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Di nuovo in marcia ma questa volta verso la zona più settentrionale dell'isola. <b>Mirador del Rio</b><br />
offre il panorama più spettacolare di Lanzarote, si affaccia sull'isola Graciosa ed è una delle cinque attrazioni incluse nel biglietto turistico (costo complessivo 30 euro) seguita dalla <b>Cueva de los Verdes</b>, 1km di tubo lavico percorso con l'ausilio di una guida.<br />
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Labirinti sotterranei e grotte mozzafiato, in una delle quali è presente un auditorium che ospita concerti musicali con cadenza mensile. Al termine della visita, la lava solidificata offre una piacevole sorpresa (non fate come Andrea che se l'è rovinata!).<br />
Abbiamo concentrato le attrazioni a nord dell'isola in un unico giorno, in modo tale da poterci fermare di tanto in tanto e godere dei panorami che da soli costituiscono un' attrazione imperdibile: le strade passano tra queste immense distese di lava e vulcani imponenti (Andrea ha maledetto più volte il fatto di essere alla guida mentre io non riuscivo a contenere il mio stupore!).<br />
A pochi passi sono situati gli <b>Jameos del Agua</b>, i quali devono il nome alla presenza di un lago interno, situato sotto il livello del mare e popolato da minuscoli granchietti albini. Si tratta di una formazione geologica, all'interno del tunnel vulcanico derivato dall'eruzione del vulcano Monte de la Corona. Visita breve e interessante, inclusa nel biglietto.<br />
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Ultima tappa è il<b> Jardin de Cactus</b>, realizzato da Cesar Manrique. Si tratta di un anfiteatro suggestivo con millemila cactus da ogni parte del mondo, dai più classici e imponenti ai più <i>teneri </i>ed esclusivi. Da non perdere.<br />
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<b>Giorno 3: Playa de Papagayo</b>, a sud dell' isola. Una spiaggia meravigliosa all'interno di un parco naturale protetto (l'ingresso costa 3euro e ne vale decisamente la pena). Acqua gelida e cristallina. Colti di sorpresa dai numerosi nudisti e armati di maschera e boccaglio ci siamo goduti questa esperienza a totale contatto con la natura. Della serie: cose che non avresti mai pensato di fare.<br />
A pochi metri altre spiagge (Caleta de Congrio, Puerto Muela) caratterizzano la costa ma per me il primo premio va a Papagayo. Se passavate da quelle parti avrete di certo notato Andrea che tagliava a metà un melone con un coltello da trenta centimetri, fregandosene di tutto e tutti.<br />
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Dopo aver cenato a <b>Playa Blanca</b> (memorabili i miei dieci minuti di sclero immotivato!) e aver passeggiato al porto Marina Rubicon mi sono concessa dieci minuti davanti allo specchio ad ammirare la già evidente abbronzatura agognata.<br />
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<b>Giorno 4</b>: diretti ad<b> El golfo</b>, sulla costa occidentale. Suggestiva e imperdibile è certamente la laguna verde (merito dell'olivina) all'interno di un cratere formatosi direttamente sulla costa.<br />
Per raggiungerla è necessario percorrere una montagna di sabbia e pietre (decisamente instabile) in cui ho creduto di rimetterci le penne.<br />
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Dopo essermi rifocillata con una deliziosa baguette del luogo, abbiamo raggiunto <b>Los Hervideros</b>: una scogliera lavica incantevole, con percorsi e terrazzine ricavate all'interno.<br />
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Prima di recarci al <b>Parco Nazionale di Timanfaya</b>, ci siamo fermati per qualche minuto ad ammirare le <b>Salinas de Janubio </b>all'interno di una laguna di origine vulcanica, estese per centinaia di metri. Il Parco è una delle mete più incantevoli, sembra di essere sulla Luna. Lo si percorre, purtroppo, in pullman con un giro di 40/50 minuti. La guida raccontava dell'eruzione avvenuta nel 1700 e in alcuni punti mi ha assalita una malinconia improvvisa. Non so spiegare il motivo, è stato un turbine di emozioni. Al termine del giro, viene mostrato un vulcano ancora attivo e alcuni gyser artificiali. Consiglio di pranzare al ristorante del posto, la vista merita ancora qualche minuto.<br />
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Non paghi di tanto splendore, nel pomeriggio, abbiamo raggiunto la celebre spiaggia dei surfisti, ovvero <b>Caleta de Famara</b> (credevo di rifarmi gli occhi stavolta, dal momento che Andrea per tutta la durata della vacanza ha potuto godere di fanciulle in topless non indifferenti, ma anche di ottuagenarie disinibite). Spiaggia stupenda, panorama instancabile e meraviglioso.<br />
All'interno dei tipici muretti in pietra lavica (cociovi) abbiamo goduto di un po' di tregua dal vento e ammirato le onde.<br />
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<b>Giorno 5</b>: siamo tornati a nord dell'isola ma questa volta per fermarci a <b>Caleton Blanco</b>. A causa del brutto tempo (ha piovuto per qualche minuto ma il cielo è rimasto coperto per tutta la giornata) non abbiamo goduto appieno dello splendido panorama. Una lunga distesa di sabbia bianca, anticipa e caratterizza una sorta di piscina naturale dall'acqua bassa e molto fredda.<br />
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Altre coppie, come noi, se ne sono fregate del brutto tempo e si sono immerse in quei pochi minuti di sole. Memorabile la mia figura di mer*a con dei turisti spagnoli.<br />
Prima di tornare a Puerto del Carmen, abbiamo superato Orzola per un paio di km e raggiunto <b>Mojon Blanco</b>, per essere sicuri di aver immortalato tutto il Blanco possibile.<br />
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<b>Giorno 6</b>: è il penultimo giorno e decidiamo di rilassarci in una spiaggia vicina, <b>Playa Chica</b>, riservata e tra gli scogli (o forse dovrei dire ancora pietra lavica?). Indimenticabili le orde di subacquei per i quali Andrea ha provato profonda invidia (in realtà più per le mute che per il resto).<br />
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<b>Giorno 7</b>: decidiamo di chiudere la vacanza salutando il mare a<b> Playa Quemada</b>,<b> </b>dalla caratteristica sabbia nera. Anche qui nudismo rulez ma quello che non dimenticherò mai è il percorso ripido e sterrato, rigorosamente a piedi, impreziosito da mie numerose ed eterogenee imprecazioni (Andrea davanti continuava a ripetere quanto io non fossi abbastanza selvatica, contribuendo ad incrementare il mio disappunto), che mi ha permesso di raggiungere la spiaggia.<br />
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Al ritorno, abbiamo scoperto che la scalata verso la morte era evitabile percorrendo una scorciatoia tra gli scogli (che volpi siamo!).<br />
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<b>Giorno 8</b>: ''Andre insomma è l'ultimo giorno?'' ''Sì''. Superato il gate con alcune banane e qualche pietra lavica in valigia, siamo arrivati a Bologna alle 15:00. Auto, aereo, pullman, treno e bici, tutto in 10 ore. Altro che Triathlon. Abbiamo disfatto le valigie e siamo andati a letto distrutti e malinconici.<br />
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In sostanza, consiglierei questa meta?<br />
Assolutamente sì, se amate la natura in tutti i suoi aspetti (non vi è flora a Lanzarote, ribadisco!) e volete concedervi una settimana di pace interiore, è il posto che fa per voi.<br />
A questo post seguirà quello relativo al cibo perché sì, si può essere vegani e felici anche alle Canarie.Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-21558880423790552552013-09-15T15:24:00.000+02:002013-09-15T15:24:24.869+02:00Wrecking ball. Le mie.<div>
Li sentite anche voi i 'porca eva' di la? E' Andrea che guarda la Fiorentina. </div>
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Le sentite anche voi quelle frasi sconnesse dalla finestra? Sono i vigili del fuoco che ci tengono a farci sapere che jhznxiuqka. Ecco. E' domenica. Se aguzzate le orecchie riuscirete perfino a sentire i tifosi allo stadio e le cassiere del Conad felici all'idea di tornare a casa per farsi un mazzo tanto. Insomma, un bel quadretto. E poi ci sono io, coi pantaloni alla zuava e una maglietta che pubblicizza narcotici, che mi fisso i piedi.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo_qOxafku8Ek2zyK_8hB6q-2eEn-5HYNTOna2dPiTCxDg7ot3_ITWQ8BzhHQv6xd9010ZfKrTd662qLlh6F6DY3hGtgrvCbNamgiE7ZW9617eXMrC2XhyphenhyphenB-QndIy4qwXy4qXi_ugNSfE/s1600/1186123_10201492401265443_1298797042_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo_qOxafku8Ek2zyK_8hB6q-2eEn-5HYNTOna2dPiTCxDg7ot3_ITWQ8BzhHQv6xd9010ZfKrTd662qLlh6F6DY3hGtgrvCbNamgiE7ZW9617eXMrC2XhyphenhyphenB-QndIy4qwXy4qXi_ugNSfE/s1600/1186123_10201492401265443_1298797042_n.jpg" /></a>Dove eravamo rimasti?<br />
Ho una dirimpettaia vegana e un coinquilino quasi vegetariano. No, Andrea non ci ha ripensato. Sì, Insy ha tagliato la corda. Sì, sono molto felice. Sì, io con i maschi vado d'accordo. No, Andrea non è geloso (al momento?!). Sì, sono molto felice. Sì, ciaoinsytantebellecarecose. No, non me lo sono cercato. Sì, è stato tutto un caso.<br />
<b>Sì, ne sentirete delle belle.</b><br />
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Iniziate a tremare, i vegani conquisteranno il mondo MUAHAHAHAHA</div>
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Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-8574949377297491352013-08-18T16:13:00.000+02:002013-08-18T16:14:05.688+02:00Quella disgrazia chiamata amore.E' stato mentre passavo l'aspirapolvere che ho deciso di scrivere questo post. Le parole scorrevano veloci nella mia mente tanto che ad un certo punto ho pensato sarebbe stato meglio spegnerlo per fiondarmi al pc. Ha prevalso il buon senso, ho riavvolto il filo solo dopo aver assolto ai miei doveri di massaia rimasta a casa mentre la famiglia è al mare. Risultato?<br />
Non ricordo più cosa avrei voluto dirvi ma in compenso ogni singolo granello di polvere è finito nelle fauci del malefico elettrodomestico. E' qui accanto a me, l'ho lasciato in modo tale da poterlo contemplare nella speranza che mi illumini nuovamente.<br />
Ricordo che mentre, sotto minaccia materna, <i>tiravo avanti</i> il letto per non dare modo alla polvere di copulare indisturbata, alla radio davano <a href="http://www.youtube.com/watch?v=jIQdHRs0EeI">Alfonso-Levante</a> e mi sono ritrovata a ripetere con particolare enfasi quella frase che fa <i>u-uh-uh-uh-uh-uh che vita di mmmmmerdaaaaa.</i><br />
Ahhhh. Mi sono proprio sfogata. Complice il fatto di essere sola e di poter dire liberamente ogni genere di parolaccia. Dovete sapere che in casa mia ogni genere di espressione gergale e/o scurrile è bandita. Quando faccio notare a mia madre, in preda a un fragoroso Vaffa, che ha infranto la regola, lei sorridendo mi risponde ''io sono sposata, posso''.<br />
Detto ciò, è a causa del fatto che sono a Forlì da X anni, lontana da orecchie familiari, che ho preso pessima l'abitudine di infilare la parola <strike>cazzo</strike> in ogni frase.<br />
E' disdicevole per una signorina, lo riconosco ma non riesco a controllarmi. Mi perdonerete.<br />
Qualche giorno fa però ho egregiamente aggirato la suddetta regola esclamando ''Màààà però che palleeee'' e mia madre dalla stanza affianco mi ha prontamente urlato ''Ma però non si diceeee''. Son troppo ganza io, avevo gli occhi lucidi per la commozione. <b>I'm trasgressive, I'm anarchic</b>.<br />
Settimana scorsa al mare, mia cugina (età: anni venti) si è rivolta alla sua nipotina (età: anni due) dicendole ''quanto sei stupida'', mia madre ed io, rabbrividendo, ci siamo capite con uno sguardo che era un misto tra sdegno e intesa. Give me five, mum.<br />
Quindi ecco, salvo rare occasioni, ringrazio mia madre per avermi insegnato le buone maniere.<br />
Mamma io da grande voglio essere come te anche se spesso penso il contrario, ciao.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_O9LXzRVdxqH3FsiFZ-8KNRri7UAwCxYbbZBU0RprkaroXmH1Qzz64IzBhfb_zAZ8bnG3nNfNzwDQQdiImwu_Eb6Jei_AGJbPGw02kMohjr7RYEtasGz427llyDq0LMCo1xveYb4W7wg/s1600/Screenshot_2013-08-06-23-40-42.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_O9LXzRVdxqH3FsiFZ-8KNRri7UAwCxYbbZBU0RprkaroXmH1Qzz64IzBhfb_zAZ8bnG3nNfNzwDQQdiImwu_Eb6Jei_AGJbPGw02kMohjr7RYEtasGz427llyDq0LMCo1xveYb4W7wg/s400/Screenshot_2013-08-06-23-40-42.png" width="400" /></a></div>
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Perché sono rimasta a casa? Potrei cominciare col parlarvi di questo, tanto il perchè del 'che vita di merda' è facilmente intuibile. Non l'ho deciso io sappiatelo, è stato il quaderno di matematica a suggerirmi di farlo e dopo una lunga e animata discussione con il suddetto, sono giunta alla conclusione che sì, era proprio il caso di assecondarlo.<br />
Vi è mai capitato di studiare e di distrarvi pensando agli escamotage più disparati per smettere di farlo senza sensi di colpa? Ai tempo del liceo, la tasca quadridimensionale di Doraemon è stata la mia fonte di ispirazione. Bastava chiedere e quel <strike>fottuto</strike> gattaccio in sovrappeso esaudiva ogni desiderio. Spesso, tra un paragrafo e l'altro mi ritrovo a sperare di memorizzare il contenuto di un libro semplicemente poggiandolo dieci minuti sulla testa. Et voilà! Quand'è l'esame, domani? 'Nnamo regà!<br />
Ma l'idea <i>del secolo</i> mi è venuta mesi fa, in preda all'ansia pre-esame di microeconomia. Ho desiderato possedere una tipografia. Avrei stampato formulario e quaderno sulla parte anteriore di una felpa (sul retro qualche citazione di Fabio Volo, a mò di repellente!!) che da lontano non sarebbe sembrata altro che una disgustosa felpa da destinare alla Caritas. Sarebbe stato fantastico, altro che scritte sotto la suola delle scarpe.<br />
Io sono troppo avanti e lo studio resta indietro (cit.)<br />
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Ognuno ha un peso da portare con se'' dice Neffa. Ecco và, vado a mettere l'aspirapolvere a posto che è meglio.<br />
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P.S. Siete in vacanza? No? Allora descrivetemi le vostre fantasie da studio più perverse e geniali. Passo e chiudo.Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-54603643193617815822013-07-21T15:46:00.000+02:002013-07-21T15:48:58.394+02:00Passion Fruit Raw Food a Rimini: esperienze nude e crude.<div>
Come vi avevo preannunciato su facebook, venerdì scorso ho fatto una capatina alla gelateria <b>Passion Fruit</b> a Rimini, di recente inaugurazione, tra le cui specialità (granite siciliane, composizioni di frutta, frullati, centrifugati, estratti e gelati (anche con latte di soia) prevede anche menu crudisti. Cos'è il crudismo, vi starete chiedendo (no? leggete e zitti). </div>
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Per <b>raw food</b> si intende appunto cibo crudo, anche detto <b>cibo vivo</b>, quindi allo stato naturale o al massimo essiccati ad una temperatura non superiore ai 43°, intendendo con questo il mantenimento di tutte le proprietà organolettiche, dalle vitamine ai minerali agli enzimi.</div>
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Quindi, cosa mangiano i crudisti? Verdura, frutta, semi e frutta secca.<br />
Non viene aggiunto nè zucchero nè alcun tipo di farina di cereali quindi <b>tutti i cibi crudisti sono adatti ai celiaci<i> </i></b>(ottimo, no?).</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLOQwVQOT5LdmKmTFvMmcsOUENk01I3Wkd8-y1JCzVWIeyIfw9AEmJixdyR3sc1lNFST0_BJdwptOFjY_LU1H8ufE8KeQk_Gs-7krdaP5NV5dsocZougGIol3gABDj9Lz4XD9hE81epzM/s1600/20130719_195120.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLOQwVQOT5LdmKmTFvMmcsOUENk01I3Wkd8-y1JCzVWIeyIfw9AEmJixdyR3sc1lNFST0_BJdwptOFjY_LU1H8ufE8KeQk_Gs-7krdaP5NV5dsocZougGIol3gABDj9Lz4XD9hE81epzM/s400/20130719_195120.jpg" width="400" /></a></div>
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Confesso di essere stata per lungo tempo un po' scettica al riguardo, in quanto per nulla al mondo potrei rinunciare a pane e pasta (avevo detto così anche delle mozzarelle dite? Avete ragione) ma dal momento che adoro sperimentare ogni cosa ed essendo Rimini sufficientemente vicina a Forlì, ho deciso di sperimentare per voi. </div>
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Il menu del giorno prevedeva i classici <b>spaghetti di zucchine</b> (gli zucchinetti ndr.) conditi con basilico, mandorle e pomodorini, cracker di semi di lino essiccati e un <b>happy burger</b> (un ''burger'' vegan, con peperoni, pomodori e altre verdure). Tutto squisito se non fosse per la quantità. Rapporto quantità-prezzo decisamente deludente (5 euro per un misero burger sono troppi!). Questa inoltre la foto su facebook che mi ha tratta in inganno: <a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=210072819146009&set=pb.209418659211425.-2207520000.1374410910.&type=3&theater">qui</a>. Dannazione! Happy burger but sad me.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-hfXrq3ApP78jUiQV0pPHKVzdycbrF6Oys-aFdwsHpwUBQS-w6Bk1IRd_Gt66taHX8SPhaT_NysQ3xe4BNkIVwoFfQyfIFasiruyPyaowlCr_LWC2UekrBwr_A2zvkwFF118Non8Mhj4/s1600/20130719_200321.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-hfXrq3ApP78jUiQV0pPHKVzdycbrF6Oys-aFdwsHpwUBQS-w6Bk1IRd_Gt66taHX8SPhaT_NysQ3xe4BNkIVwoFfQyfIFasiruyPyaowlCr_LWC2UekrBwr_A2zvkwFF118Non8Mhj4/s400/20130719_200321.jpg" width="400" /></a></div>
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<b>Cous cous raw</b> (ottimo e molto estivo, super consigliato!) con verza.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaxhU3VW1DpflAIGqDjoQ-hGW5e-94KHGYnMjdOFb26bWWzGITiRc6wBm_b0P49WmpfdpIOu-iQEpaABTxMUnQVqMyDjrHlesAN0Ew5Ia0w-i-fHY5jkidBaXi7COIQBEZofAczMyY3Dc/s1600/20130719_201840.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaxhU3VW1DpflAIGqDjoQ-hGW5e-94KHGYnMjdOFb26bWWzGITiRc6wBm_b0P49WmpfdpIOu-iQEpaABTxMUnQVqMyDjrHlesAN0Ew5Ia0w-i-fHY5jkidBaXi7COIQBEZofAczMyY3Dc/s400/20130719_201840.jpg" width="400" /></a></div>
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<b>Crostatina con crema alla vaniglia e frutta</b> (non so voi ma appena ho letto il prezzo sono impallidita: 5 euro, 2 cm di crostata), <b>bon bon</b> (3 pezzi, 1euro) e <b>biscotto crudista</b> (2 pezzi, 1 euro). I dolci sono deliziosi: chi non ama il cocco e le mandorle?.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG7TM2fE9OEq8dQJBFBh_wTf1C5mK9N9NLkMaViDUtaRsqfNMvgmPkbuj3QfaFv1fv1dlzCKwH4BnWGQfbs_LpiiTn4lqzH1lXVj5IFqzksyHrwcY5O72HFoL3AeDmGzhYVz7TPTM7-QM/s1600/20130719_203039.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG7TM2fE9OEq8dQJBFBh_wTf1C5mK9N9NLkMaViDUtaRsqfNMvgmPkbuj3QfaFv1fv1dlzCKwH4BnWGQfbs_LpiiTn4lqzH1lXVj5IFqzksyHrwcY5O72HFoL3AeDmGzhYVz7TPTM7-QM/s400/20130719_203039.jpg" width="400" /></a></div>
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Ribadisco, tutto buonissimo ma prezzi decisamente stridenti con la quantità fornita e questo secondo me lascerà a pancia vuota numerosi clienti abituati alle ''abbuffate''. </div>
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La posizione del locale non è proprio ottimale, infatti é la parte opposta della strada ad essere quella più trafficata e ''da passeggio'' visti i numerosi locali e negozietti.</div>
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Cibi sani, nuovi, decisamente poco conosciuti (ahimè) ma non troppo valorizzati; poca visibilità è infatti data alla scritta raw food (un peccato, i turisti non mancano di certo) al contrario della più gettonata gelateria frutteria. </div>
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Super consigliato il <b>gelato</b>. Era ormai un anno che non mangiavo un cono al pistacchio e nocciola.</div>
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I coni (o cialde) sono infatti privi di latte e uova (evviva, niente più odiose coppette di carta!) e il gelato al pistacchio è buonissimo (mai, da nessun'altra parte, ho trovato il pistacchio con latte di soia).</div>
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<b>Cibo ottimo</b> ma se devo fare un appunto è sulle porzioni un po' misere: il locale è aperto da poco e confido nel fatto che le quantità vengano riviste. Vi consiglio certamente di recarvi sul posto <b>dal lunedì al mercoledì</b> perché è presente Daniela, che potrà deliziarvi con numerose altre preparazioni (anche qui, se posso permettermi, scelta decisamente sbagliata, avrei puntato di più sul week end).</div>
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La gelateria frutteria Passion Fruit si trova in viale Regina Elena, 54 a Rimini, il servizio è take away e l'orario di apertura è dalle 10 alle 24. Se ci andate, non mancate di farmelo sapere.<br />
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<i>post non sponsorizzato </i></div>
Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-24871386241563490102013-07-12T13:32:00.000+02:002013-07-12T13:33:10.211+02:00Il classic menu dei romanzi rosa.Se c'è una cosa che odio dei libri, sono i libri che trattano storie d'amore. Tuttavia, finisco sempre per chiuderne uno e aprirne un altro. Lo chiamano masochismo. Non starò qui ad elencare titoli, me ne vergognerei parecchio, sappiate solo che non si tratta di Harmony.<br />
<div>
Parliamone. Lei è sempre -l'ormai banale- <i>donna post separazione</i> (lui è morto, lui l'ha mollata per un'altra, lui si scopre gay e via così) che giura solennemente a se stessa di non volersi più innamorare. Tempo 10 pagine e te la ritrovi lì che sbava sul barista che le versa gin tonic come fosse acqua e aspirina per alleviare le pene d'amore.<br />
Ma lei no, perdindirindina no, non si innamorerà, lo giura sul rum e pera.</div>
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Tempo 20 pagine è nel retro bottega a fotografare la collezione di farfalle. Ma lei no, non si voleva innamorare. Tempo 60 pagine, si trasferisce da lui e copulano come ricci, al mattino, dopo pranzo, prima della pennica, prima di cena, dopo cena. Ottimo, altro che Brioschi.<br />
<br /></div>
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Poi c'è lei, quella che gli uomini so' tutti stronzi, che mo ve' meno a tiro a tutti. Si avvicina il bello del college e lei se la tira (tirarsela is the new repellente) come fossero tagliatelle fresche all'uovo.<br />
E lui che fa? Accetta la sfida, è la donna che fa per lui (maddai? non l'avrei mai detto), tutte cadono ai suoi piedi ma lei no, lei è impassibile, deve essere sua. Tempo 20 pagine, è al party di fine anno che fa a cazzotti con uno che ci prova con lei (spesso lei è in bagno con uno che tenta di stuprarla ed arriva lui, a mò di apparizione divina) e sangue e budella e brandelli vari sparsi sul muro.<br />
E lei ''oh mio eroe'' seguito da ''ma allora è geloso! ma allora è cambiato!''. Sì perché lui solitamente se le <strike>tromba</strike> tutte a tiro e al mattino è tutto un ''arrivederci e grazie''. Non ve lo sto nemmeno a dire come finisce, no? Foto appese al muro, appartamento vista mare, i preservativi li buttiamo che tanto non ci servono più, Enzo Miccio ad organizzare il matrimonio. Sì, lo so, solo letture impegnate io.<br />
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Poi c'è lei, single, incazzata con il mondo e l'amica storica fidanzata con un reperto archeologico. L'amica è sempre lì che la sprona ad uscire, e vieni qui, e vai lì, e ti presto questo e mettiti quello che oggi <strike>trombi</strike> sicuro. Ma no, lei no, non si è depilata l'inguine e non lo farà per non cadere in tentazione. Varcata la soglia del pub, direzione free drink, tempo 10 pagine è nel guardaroba a limonare duro con uno che ''ma come non lo conosci? Quello è Richard Ravensburger (nome pomposo a caso!), lo vogliono tutte, che culo hai amica mia?''. Pacche sulla spalla, gridolini isterici di eccitazione, <i>girls power abbestia</i> e via a rifarsi il trucco per tornare il pista. Che sballo.</div>
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Ma veniamo alla parte migliore. <b>LUI</b>. Lui nella maggior parte dei casi ha un passato tormentato (vedi poker, lotte clandestine nello scantinato del vecchio frantoio) e non ha mica voglia di impegnarsi, però l'ormone che balla il twist CELA. E niente, prima una, poi l'altra e n'altra ancora, come fossimo ai provini di Jersey Shore. Ed è bello, ragazze mie quanto è bello? E' sempre bello, laccato, muscoloso, tatuaggi tribali sulle chiappe che <i>scosta un po' lo slip che sò curiosa?.</i></div>
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Deve andarvi proprio male e si tratterà di uno spiantato che però è un genio, un fuoriclasse del baseball, sempre biondo, solitamente riccio e spettinato che fa tanto <i>roar!</i> E che non te lo fai uno così? 'Spetta un po' che mi inciprio il naso e torno, nun te move.<br />
<br />
Però, però, però, potrà capitarvi di imbattervi in Lui, il vero Lui, lo scarto dei romanzi new adult. Ricco, casini in famiglia (che finchè mi passano gli assegni e mi fanno il pieno alla Porche, va bene!), lo incontri a fare l'autostop in Arizona perchè c'ha troppo sbatti di prendere l'aereo e ha voglia di cambiare vita, che si sa <i>uomo avventuroso sempre focoso</i> (era così, no?).<br />
<br />
Oppure lui (il migliore!!!) quello che l'ha vista lì sola, a fare la fila al Conad e non sia mai che qualche pervertito le faccia del male, che le raccoglie lo spicciolo caduto alla cassa, che le sorride e ''ti va un milkshake qui dietro l'angolo?'' e che fai non accetti? E' uno sconosciuto sì, ma se avesse voluto farmi del male, mi avrebbe già picchiata a colpi di carrello e mi avrebbe stuprata nel magazzino sul retro. La trama si infittisce. Ed è tutto un offrire qui, lì, ''te lo pago io il coast to coast stai tranquilla piccola'' (quel piccola che vuoi o non vuoi la scioglie) ''poi però andiamo a sbollire a Bali, che tu c'hai i casini tuoi, io ho i casini miei''. <b>I love you baby, you're the sunshine of my life</b>. E te pareva oh.<br />
<br />
(continua...)</div>
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Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-38808163633604192842013-07-11T17:52:00.003+02:002013-07-11T17:52:40.996+02:00S.O.S.Io comunque non ho capito una cosa, da quando google reader è defunto non vi leggo più.<div>
<u>Come diavolo posso fare per ricevere gli aggiornamenti?</u> I più arguti si facciano avanti.</div>
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Necessito di un' applicazione android sul cellulare in modo che quando in tv parlano della Fiorentina io possa mettermi a letto, dando le spalle ad Andrea, e leggervi tranquillamente.<br /><br /></div>
Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-68443498512633476842013-07-08T20:02:00.000+02:002013-07-16T16:48:55.438+02:00Il caffè macchiato, viziato.C'è che il tirocinio è finito. C'è che mentre tornavo a casa, pedalavo piano e piangevo. C'è che sono troppo sentimentale alle volte ma lo so, mi mancheranno. Mi mancherà la sveglia alle otto, mi mancherà il dottore che spalancando la porta e, ormai non più sorpreso, mi accoglie con un sorriso disarmante ''ah Emilia, sei tu, anche oggi sei la prima''. Mi mancherà attivare il telefono, impostare la schermata delle mail sapendo che a Barbie Capoufficio farà piacere, che mi sorriderà dicendomi semplicemente ''ohh, grazie''. Mi mancherà aprire il libretto, segnare le ore, contare quanto manca alla fine e pensare ''caxxo, manca poco''.<br />
C'è che se potessi domattina mi presenterei in ufficio e direi ''dottore, io voglio stare qui, mi tenga'' per poi pentirmi e pensare a quanto sono patetica.<br />
Mi mancheranno, tutti. Mi mancherà il caffè macchiato di soia. Mi mancherà porgere la bustina dello zucchero al dottore che mi guarda e dice ''no eh, lo voglio anch'io di canna''.<br />
La verità? Mi mancherà parlare con gente che mi vuole bene, che mi ascolta, che mi aspetta e che mi saluta dicendomi un sincero ''a domani''. E io voglio bene a loro. Mi mancherà parlare con gente.<br />
La verità è che ho lasciato una piccola parte di me in quello studio, la storia dello zucchero raffinato, il mio essere puntuale, il mio ''dottore lo chiami e gli dica di venire a pagare santo cielo'', il loro ''Emilia sei una tosta tu'', la pila sistemata dei fogli di riciclo, il mio ''guardate che a sorpresa torno e se trovo i fogli di nuovo ammassati mi incavolo''. Tutto, ogni singolo istante passato in quell'ufficio mi mancherà. Dannazione. (L'avete già pensato che sono patetica?)<br />
<br />
''Emilia, lunedì è il tuo ultimo giorno?''<br />
''sì dottore, non me lo ricordi''<br />
''io non te lo firmo il libretto così tu continui a venire''.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzLemwcrjqmrLAabem9BiAiA2pibezgbCmKCEukOGQRKD-qjVWRjBgSHqEWVhRzNQUOVOS7_1YCU7TyP2e7BP97C-hVcyUJpe1_IiLtnssfNv-0ABeo7pfLrFANhJjVgB-Gk6zDTgAPVY/s1600/IMG_20130708_194433.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzLemwcrjqmrLAabem9BiAiA2pibezgbCmKCEukOGQRKD-qjVWRjBgSHqEWVhRzNQUOVOS7_1YCU7TyP2e7BP97C-hVcyUJpe1_IiLtnssfNv-0ABeo7pfLrFANhJjVgB-Gk6zDTgAPVY/s400/IMG_20130708_194433.JPG" width="400" /></a></div>
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La verità è che il libretto è qui, bello che firmato, che attende di essere consegnato. La verità è che continuo a leggere queste poche righe e a commuovermi.<br />
Ho imparato tanto e non mi riferisco a quelle stupide pratiche, nè tanto meno ai codici degli f24 e a come si compila un verbale. No. Ho imparato che non sono così antipatica come la gente mi fa pensare, che sono in grado di instaurare amicizie, che c'è gente che trova piacere nella mia compagnia, che mi invita ad uscire, a mangiare, che si confida. Con me.<br />
Ho due amiche ora, ci sono uscita, ho riso, le ho spronate a farsi avanti con i ragazzi e loro hanno cercato invano di convincermi nel <i>folle</i> acquisto di una gonna a righe.<br />
''Non ci provare a tornare in Puglia senza avvisarci, dobbiamo vederci per un aperitivo'' e avrei voluto tanto risponderle ''ma chi caxxo ci è andato mai ad un aperitivo, Barbie'' così come avrei voluto dire ''Barbie guarda che io non mi piaccio per nulla anche se continui a dirmi che sono bella e che posso mettermi tutte le gonne di questo mondo''. Barbie è stupenda ma non ci crede.<br />
La verità è che tutte le volte ho notato gli sguardi degli altri su di me e avrei tanto voluto prendere a ceffoni quei maschi incapaci di andare oltre le apparenze, di pensare che se una ragazza non è proprio carina non è detto che non abbia nulla da offrire. E se ho pensato questo vuol dire che ho frantumato quella barriera invisibile che mi impediva di voler bene, sinceramente, ad una donna.<br />
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C'è che mi hanno insegnato tanto e non mi riferisco ai collegi sindacali nè alla relazione degli amministratori. C'è che una sera, Barbie, accompagnandomi a casa mi ha detto ''grazie per la compagnia'' e io mi sono limitata a dirle ''di nulla, grazie a te piuttosto'' consapevole di non aver detto tutto quello che avrei voluto, racchiudendolo in un semplice e banale grazie.<br />
<br />
''Emilia quando ti laurei diccelo che noi veniamo''<br />
''dottore ma no, tanto alla triennale nemmeno si discute la tesi''<br />
''e che importa, tu mandami una mail che veniamo''.<br />
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Quando oggi ho salutato tutti, pur sapendo che almeno le Barbie le avrei riviste, ho notato il dottore commuoversi. Caxxo, ho pensato, questo vuole farmi piangere qui davanti a tutti.<br />
Ma non ho pianto. Ho pensato a tutte le cose belle che mi sono successe in appena 100 ore, a tutti i sorrisi e ai loro ''questo non lo sapevo!'' quando me ne uscivo con qualche curiosità delle mie, di quelle che leggo solo io e che stupiscono sempre.<br />
<br />
''Emilia l'ho raccontata a mia moglie quella storia che ci hai raccontato ieri''<br />
''dottore, gliel'ho detto che non sarebbe più stato lo stesso''<br />
''e oggi che ci racconti?''<br />
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Intelligente.Colta. Brava. Io mi sottovaluto sempre, troppo, e quelle righe mi daranno la forza necessaria a superare gli ultimi ostacoli perché quella mail la devo mandare, la voglio mandare.<br />
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E vaffanculo ai vorrei, agli avrei dovuto.Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-7617581597069939892013-06-26T17:36:00.000+02:002013-06-26T17:36:29.191+02:00ATTENZIONE! ATTENZIONE!<b>Informazione di servizio</b>: dal 1° luglio google reader chiude i battenti per cui se avete voglia di continuare a seguirmi dovete cliccare <a href="http://www.bloglovin.com/en/blog/3434097">qui </a> per ricevere i prossimi aggiornamenti.<br />
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Per i blog che vorranno fare altrettanto, consiglio il tutorial di Vaty: <a href="http://vatineesuvimol.blogspot.it/2013/06/tutorial-bloglovin-e-dove-sono-oggi.html">qui</a>.<br />
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<br />Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-12458778007558613172013-06-23T20:40:00.003+02:002013-06-23T20:45:10.482+02:00La scoperta del secolo: la coppetta mestrualeNo, non avete sbagliato blog. Sì, voglio proprio parlarvi della coppetta mestruale.<br />
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Ho sentito sbuffare un paio di uomini qui in prima fila, li invito quindi a lasciare il posto alle donzelle in fondo, sì, proprio voi che storcete in naso. Se invece siete uomini e amate le vostre donne, dovete restare. Vi sto per presentare una soluzione economica al costosissimo anello che avete intenzione di regalarle per il prossimo anniversario e non solo, dopo averla provata non potrà fare altro che ringraziarvi. Quindi mettetevi comodi, tutti.</div>
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Non è un segreto il fatto che io sia vegana e nemmeno che io sia curiosa al punto da non lasciarmi sfuggire niente. Pare che ogni donna durante la sua vita fertile consumi circa 10.000 assorbenti. Ripeto: diecimila. Una cifra esorbitante soprattutto se si pensa al fatto che tonnellate di rifiuti del genere sono difficili da smaltire. E noi all'ambiente ci teniamo, vero? Ma prima ancora, teniamo a noi stesse, veeeero? Fate sì con la testa.</div>
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La coppetta mestruale venne ideata negli anni '30 ma per una serie di motivi, per lo più tabù, non fu commercializzata a dovere. Male. Molto male.</div>
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La utilizzo da qualche mese e posso dirvi che mi ha cambiato la vita. Umh, forse la 'vita' è esagerato ma posso certamente dire che mi ha cambiato 'quei giorni lì'.</div>
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Insomma, di cosa si tratta? E' prodotta con materiali morbidi (quali silicone, lattice, tpe..) e, udite udite, anzichè assorbire il flusso, lo raccoglie. Esistono svariate marche e la scelta verte su alcuni fattori: se si hanno avuto parti naturali o si sono superati i 30 anni è indicata la taglia più grande, se si ha meno di 30 anni e non si hanno avuto parti invece, è preferibile la taglia più piccola.</div>
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Tuttavia, se si ha un flusso abbondante è preferibile la taglia grande. La coppetta può essere indossata fino a 12 ore consecutive, in base all'intensità del flusso; cosa vuol dire quindi? Che non dovrete più correre in bagno, nè costringere l'amica o il fidanzato a controllare che non vi si sia macchiato il jeans, insomma starete tranquille per un bel po' di ore. </div>
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Avete presente il caldo, il mare, la piscina? Bene, dimenticatevi i cattivi odori tipici dell'assorbente di plastica (tra l'altro, andate un po' a vedere in che modo vengono sbiancati i tamponi e gli assorbenti...sconvolte? Anch'io!) e gli amici che si divertono in acqua mentre voi siete sotto l'ombrellone in pantaloncino (sì, il pantaloncino, pessimo!) a fare cruciverba.<br />
La coppetta è ideale e potete star tranquille che una volta posizionata starà lì, aderente alle pareti vaginali, a fare il suo dovere e non dovrete minimamente preoccuparvene. </div>
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Veniamo al dunque? Come si utilizza direte voi. Semplice, la prima volta e tra un ciclo e l'altro, sarà sufficiente sterilizzarla in acqua bollente e poi, quando necessario, la dovrete estrarre, svuotare nel water o nel bidet, sciacquarla sotto acqua corrente e reinserirla.<br />
Tempo necessario: 3 minuti. Gioia: tutta la vita. </div>
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Scoprirete, e questo è un segreto, che il ciclo vi durerà molto meno (garantisco io, donne!) perché il flusso non dovrà percorrere il canale vaginale per intero ma verrà prontamente raccolto dalla coppetta e in pochi giorni avrete già riposto la coppetta in attesa del prossimo ciclo.</div>
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La parte migliore qual è? Se il comfort non fosse sufficiente a invogliarvi all'acquisto, pensate solo al risparmio economico. La coppetta va acquistata una volta, la cifra si aggira tra i 15 e i 30 euro massimi, e vi durerà per 10 lunghi anni. Diminuiscono i rifiuti e aumentano i quattrini risparmiati. </div>
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Non è forse solo questa, una buona ragione per passare alla coppetta?</div>
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Lo so cosa state pensando: le infezioni, le irritazioni. Nessuna infezione ma anzi diminuiranno cistiti e candide, essendo il materiale, antiallergico.</div>
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Potrete acquistare la coppetta su questo sito: <a href="https://www.coppetta-mestruale.it/coppette.php">https://www.coppetta-mestruale.it/coppette.php</a></div>
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La coppetta è comodissima, posso garantirvi che non la si sente neppure. Dovete provarla e poi tornare a ringraziarmi. Conosco un sacco di donne entusiaste dell'acquisto, potete voi, invece, elencarmi le donne soddisfatte degli assorbenti? Ve lo dico io, nessuna!</div>
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A questo proposito esiste una pagina facebook (cercate: Donne con la coppetta) e una miriade di video su you tube che vi verranno incontro qualora aveste necessità di consigli sull'acquisto o sull' utilizzo; insomma, per qualsiasi dubbio. Sul sito che vi ho elencato sopra, per ogni coppetta che selezionerete c'è una descrizione dettagliata per aiutarvi nell'acquisto.<br />
Inoltre, potete chiedete a me se avete qualche domanda (o remora) specifica.</div>
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Dite pure addio a quegli odiosi golfini arrotolati alla meglio in vita, agli assorbenti nascosti nella manica della maglia per andare in bagno. Non dovrete più chiedere un'assorbente in prestito, nelle emergenze, all'amica e neppure camuffare un assorbente di riserva, in borsa, per evitare di tirarlo fuori alla cassa, mentre cercate gli spiccioli sul fondo. Pronte? </div>
Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com25tag:blogger.com,1999:blog-6243276028021710393.post-12327680497297683222013-06-13T21:10:00.001+02:002013-06-13T21:22:27.863+02:00Dall'oggi al domani.Alterno numerosi 'ma chi me lo fa fare' a rari 'scrivi che ti fa bene'.<br />
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Il tirocinio procede molto bene (per fortuna mancano mooolte ore prima che questo finisca!) e ieri ho assistito, in tribunale, alla destra (Credo in un solo dio, bla bla bla) del Dottore, all'assegnazione dei lotti in vendita mediante asta. La legge è uguale per tutti, leggo. Mi prometto di ripensarci più tardi.<br />
Una coppia di ventenni si è aggiudicata un immobile di tutto rispetto ad un prezzo stracciato. Lei si è commossa, lui la stringeva forte. Un' immagine quasi commovente, per una misantropa come me.<br />
Le due Barbie li guardavano con occhi sognanti mentre io ripetevo tra me e me ''spero di non aver mai bisogno di acquistare la mia casa ad un' asta''.<br />
I più arguti avranno di certo fatto collegamento all'aspetto meno idilliaco della cosa.<br />
Per ogni coppia che gioisce, c'è un poveraccio che piange. Per tanti creditori che piangono, ce ne sono altrettanti che gioiscono. Non starò qui a riassumervi la scoperta dell' acqua calda.<br />
Frequenti sono le notizie di famiglie/aziende finite sul lastrico, che si vedono pignorati i loro beni e che pertanto decidono di togliersi la vita o di rovinare quella degli <i>acquirenti</i>.<br />
Riflettevo con Andrea sul fatto che chi compra forse ignora gli aspetti di cui sopra e ci vede solo a caratteri cubitali la scritta, con tanto di lucine ad intermittenza stile Las Vegas, affare.<br />
D'altronde però, se questi non acquistassero, numerose altre famiglie non vedrebbero mai sanati i propri crediti. Come diceva il Dottore oggi, 'Emilia, il nostro lavoro prevede anche questo e oggi vedrai la parte peggiore'.<br />
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Stamattina, ignara di cosa sarebbe accaduto di lì a poco, sono salita in macchina (e nel mentre riflettevo sul quanto poco, negli ultimi cinque anni, il susseguirsi di eventi mi ha vista in un'automobile) e mi sono goduta le colline romagnole da un finestrino non proprio cristallino.<br />
Cinque anni in questo paese del ca**o e le sole cose che ho visto sono state la piazza e il tratto di strada che mi porta all'università (tutta vita!). Pensieri.<br />
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'Dottore, dovrebbe lavarla questa macchina!'<br />
'Hai ragione, in effetti dovrei!'.<br />
Alla radio un Max Pezzali non gradito.<br />
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Alla porta, una signora non proprio in forma, ci invita ad entrare. Ci mostra la casa e non posso fare a meno di notare il pavimento lucido e le centinaia di fotografie appese alle pareti, la maggior parte delle quali ritraevano un bambinetto sorridente e sempre più grande. Le fotografie si interrompono a dodici anni circa, per poi ripresentarsi più in la, con un adolescente in tenuta militare. Proseguo.<br />
A Silvia, viene comunicata la perizia e la provvisoria data della messa in vendita del suo immobile.<br />
Silvia inizia a bofonchiare qualcosa fino a quando il Dottore non le chiede di essere più chiara e si scusa chiedendoci qualche minuto per raccogliere i pensieri. E' l'inizio di un lungo e fragoroso pianto che si interrompe con un flebile 'scusate, non vi ho nemmeno chiesto se posso offrirvi qualcosa'. Maledico quel momento, maledico il fatto di non averci pensato, di essermi svegliata pensando 'che bello, oggi farò qualcosa di mai fatto prima', credendo di depennare esperienze da una lista fittizia di cose da fare prima di morire.Emyhttp://www.blogger.com/profile/01798344489683170808noreply@blogger.com5