RSS

ATTENZIONE! ATTENZIONE!

Informazione di servizio: dal 1° luglio google reader chiude i battenti per cui se avete voglia di continuare a seguirmi dovete cliccare qui  per ricevere i prossimi aggiornamenti.



Per i blog che vorranno fare altrettanto, consiglio il tutorial di Vaty: qui.


La scoperta del secolo: la coppetta mestruale

No, non avete sbagliato blog. Sì, voglio proprio parlarvi della coppetta mestruale.
Ho sentito sbuffare un paio di uomini qui in prima fila, li invito quindi a lasciare il posto alle donzelle in fondo, sì, proprio voi che storcete in naso. Se invece siete uomini e amate le vostre donne, dovete restare. Vi sto per presentare una soluzione economica al costosissimo anello che avete intenzione di regalarle per il prossimo anniversario e non solo, dopo averla provata non potrà fare altro che ringraziarvi. Quindi mettetevi comodi, tutti.

Non è un segreto il fatto che io sia vegana e nemmeno che io sia curiosa al punto da non lasciarmi sfuggire niente. Pare che ogni donna durante la sua vita fertile consumi circa 10.000 assorbenti. Ripeto: diecimila. Una cifra esorbitante soprattutto se si pensa al fatto che tonnellate di rifiuti del genere sono difficili da smaltire. E noi all'ambiente ci teniamo, vero? Ma prima ancora, teniamo a noi stesse, veeeero? Fate sì con la testa.
La coppetta mestruale venne ideata negli anni '30 ma per una serie di motivi, per lo più tabù, non fu commercializzata a dovere. Male. Molto male.
La utilizzo da qualche mese e posso dirvi che mi ha cambiato la vita. Umh, forse la 'vita' è esagerato ma posso certamente dire che mi ha cambiato 'quei giorni lì'.


Insomma, di cosa si tratta? E' prodotta con materiali morbidi (quali silicone, lattice, tpe..) e, udite udite, anzichè assorbire il flusso, lo raccoglie. Esistono svariate marche e la scelta verte su alcuni fattori: se si hanno avuto parti naturali o si sono superati i 30 anni è indicata la taglia più grande, se si ha meno di 30 anni e non si hanno avuto parti invece, è preferibile la taglia più piccola.
Tuttavia, se si ha un flusso abbondante è preferibile la taglia grande. La coppetta può essere indossata fino a 12 ore consecutive, in base all'intensità del flusso; cosa vuol dire quindi? Che non dovrete più correre in bagno, nè costringere l'amica o il fidanzato a controllare che non vi si sia macchiato il jeans, insomma starete tranquille per un bel po' di ore. 
Avete presente il caldo, il mare, la piscina? Bene, dimenticatevi i cattivi odori tipici dell'assorbente di plastica (tra l'altro, andate un po' a vedere in che modo vengono sbiancati i tamponi e gli assorbenti...sconvolte? Anch'io!) e gli amici che si divertono in acqua mentre voi siete sotto l'ombrellone in pantaloncino (sì, il pantaloncino, pessimo!) a fare cruciverba.
La coppetta è ideale e potete star tranquille che una volta posizionata starà lì, aderente alle pareti vaginali, a fare il suo dovere e non dovrete minimamente preoccuparvene. 

Veniamo al dunque? Come si utilizza direte voi. Semplice, la prima volta e tra un ciclo e l'altro, sarà sufficiente sterilizzarla in acqua bollente e poi, quando necessario, la dovrete estrarre, svuotare nel water o nel bidet, sciacquarla sotto acqua corrente e reinserirla.
Tempo necessario: 3 minuti. Gioia: tutta la vita. 


Scoprirete, e questo è un segreto, che il ciclo vi durerà molto meno (garantisco io, donne!) perché il flusso non dovrà percorrere il canale vaginale per intero ma verrà prontamente raccolto dalla coppetta e in pochi giorni avrete già riposto la coppetta in attesa del prossimo ciclo.
La parte migliore qual è? Se il comfort non fosse sufficiente a invogliarvi all'acquisto, pensate solo al risparmio economico. La coppetta va acquistata una volta, la cifra si aggira tra i 15 e i 30 euro massimi, e vi durerà per 10 lunghi anni. Diminuiscono i rifiuti e aumentano i quattrini risparmiati. 
Non è forse solo questa, una buona ragione per passare alla coppetta?
Lo so cosa state pensando: le infezioni, le irritazioni. Nessuna infezione ma anzi diminuiranno cistiti e candide, essendo il materiale, antiallergico.

Potrete acquistare la coppetta su questo sito: https://www.coppetta-mestruale.it/coppette.php
La coppetta è comodissima, posso garantirvi che non la si sente neppure. Dovete provarla e poi tornare a ringraziarmi. Conosco un sacco di donne entusiaste dell'acquisto, potete voi, invece, elencarmi le donne soddisfatte degli assorbenti? Ve lo dico io, nessuna!
A questo proposito esiste una pagina facebook (cercate: Donne con la coppetta) e una miriade di video su you tube che vi verranno incontro qualora aveste necessità di consigli sull'acquisto o sull' utilizzo; insomma, per qualsiasi dubbio. Sul sito che vi ho elencato sopra, per ogni coppetta che selezionerete c'è una descrizione dettagliata per aiutarvi nell'acquisto.
Inoltre, potete chiedete a me se avete qualche domanda (o remora) specifica.

Dite pure addio a quegli odiosi golfini arrotolati alla meglio in vita, agli assorbenti nascosti nella manica della maglia per andare in bagno. Non dovrete più chiedere un'assorbente in prestito, nelle emergenze, all'amica e neppure camuffare un assorbente di riserva, in borsa, per evitare di tirarlo fuori alla cassa, mentre cercate gli spiccioli sul fondo. Pronte? 

Dall'oggi al domani.

Alterno numerosi 'ma chi me lo fa fare' a rari 'scrivi che ti fa bene'.

Il tirocinio procede molto bene (per fortuna mancano mooolte ore prima che questo finisca!) e ieri ho assistito, in tribunale, alla destra (Credo in un solo dio, bla bla bla) del Dottore, all'assegnazione dei lotti in vendita mediante asta. La legge è uguale per tutti, leggo. Mi prometto di ripensarci più tardi.
Una coppia di ventenni si è aggiudicata un immobile di tutto rispetto ad un prezzo stracciato. Lei si è commossa, lui la stringeva forte. Un' immagine quasi commovente, per una misantropa come me.
Le due Barbie li guardavano con occhi sognanti mentre io ripetevo tra me e me ''spero di non aver mai bisogno di acquistare la mia casa ad un' asta''.
I più arguti avranno di certo fatto collegamento all'aspetto meno idilliaco della cosa.
Per ogni coppia che gioisce, c'è un poveraccio che piange. Per tanti creditori che piangono, ce ne sono altrettanti che gioiscono. Non starò qui a riassumervi la scoperta dell' acqua calda.
Frequenti sono le notizie di famiglie/aziende finite sul lastrico, che si vedono pignorati i loro beni e che pertanto decidono di togliersi la vita o di rovinare quella degli acquirenti.
Riflettevo con Andrea sul fatto che chi compra forse ignora gli aspetti di cui sopra e ci vede solo a caratteri cubitali la scritta, con tanto di lucine ad intermittenza stile Las Vegas, affare.
D'altronde però, se questi non acquistassero, numerose altre famiglie non vedrebbero mai sanati i propri crediti. Come diceva il Dottore oggi, 'Emilia, il nostro lavoro prevede anche questo e oggi vedrai la parte peggiore'.

Stamattina, ignara di cosa sarebbe accaduto di lì a poco, sono salita in macchina (e nel mentre riflettevo sul quanto poco, negli ultimi cinque anni, il susseguirsi di eventi mi ha vista in un'automobile) e mi sono goduta le colline romagnole da un finestrino non proprio cristallino.
Cinque anni in questo paese del ca**o e le sole cose che ho visto sono state la piazza e il tratto di strada che mi porta all'università (tutta vita!). Pensieri.

'Dottore, dovrebbe lavarla questa macchina!'
'Hai ragione, in effetti dovrei!'.
Alla radio un Max Pezzali non gradito.

Alla porta, una signora non proprio in forma, ci invita ad entrare. Ci mostra la casa e non posso fare a meno di notare il pavimento lucido e le centinaia di fotografie appese alle pareti, la maggior parte delle quali ritraevano un bambinetto sorridente e sempre più grande. Le fotografie si interrompono a dodici anni circa, per poi ripresentarsi più in la, con un adolescente in tenuta militare. Proseguo.
A Silvia, viene comunicata la perizia e la provvisoria data della messa in vendita del suo immobile.
Silvia inizia a bofonchiare qualcosa fino a quando il Dottore non le chiede di essere più chiara e si scusa chiedendoci qualche minuto per raccogliere i pensieri. E' l'inizio di un lungo e fragoroso pianto che si interrompe con un flebile 'scusate, non vi ho nemmeno chiesto se posso offrirvi qualcosa'. Maledico quel momento, maledico il fatto di non averci pensato, di essermi svegliata pensando 'che bello, oggi farò qualcosa di mai fatto prima', credendo di depennare esperienze da una lista fittizia di cose da fare prima di morire.

So' multitasking.

Io già lo so che combinerò più casini di quanti già non ne abbia, ma sono coraggiosa e l'ho fatto. Ebbene sì, ho aperto una pagina fb dedicata al blog così la smettete di trovare futili scuse pur di non leggermi, tze! Non mi arrivano gli aggiornamenti, ho perso il link al blog, chi sei?, chi ti conosce?, ah, sei ancora viva!?.
Da oggi basta. Se ne avete voglia, se non volete perdervi neppur un post di quelli noiosi e depressi, allora la pagina fa al caso vostro. Vi piace, lo so che vi piace.

Ora, si accettano scommesse sul quanto ci metterò a rendere visibile il blog a chi non dovrebbe. Scommettiamo che al primo commento dimentico di uscire dal mio profilo personale e di commentare con quello della pagina? Massì. Ciao zia. Ciao Barbie Capoufficio. Questo è il blog in cui si parla tanto e male, anche di voi. Siete i benvenuti.
Come zia, non faccio più parte della famiglia? Ca**o. Barbie, tu invece? Posso entrare in ufficio senza aspettarmi sguardi funebri e secchiate di acqua gelata alla porta? Fiu.

Per questo e molto altro, restate connessi.

Le piccole gioie degli sfigati.

Dove ero finita? (tutti in coro: ''ecchissene-fre-ga!!'')
Comprenderete che sono una donna che studia, lavora, fa l'amore, che vende appunti e di notte pensa a cosa mangiare i giorni a venire. Troppi impegni! Troppi impegni! (tiratela Emy).

Questo post velocissimo per dirvi che il tirocinio va a gonfie vele, sto imparando una marea di cose di cui prima ignoravo l'esistenza -per info su pignoramenti verso terzi e offerte per vendite con incanto, chiamatemi ad orario pasti, grazie- e oggi mi si è perfino stretto il cuore quando il Dottore mi fa ''Emilia, ma quando finisce il tirocinio verrai a trovarci, vero?''. Confesso di aver pensato ''guarda se vuoi anche assumermi, non mi fa schifo!''. Olè. Capite? Mi amano. Come si fa a non amarmi, direbbe il cardiologo. Lo ben so.
La mattina tappa fissa al bar per il cappuccino, alle 14:30 per il succo all'ananas. Ormai il barista mi guarda, sorride e, prima che io apra bocca, mi fa ''per te latte di soia, lo so, lo so''.
Il secondo giorno, sempre il barista, dopo aver appreso del mio essere vegana, l'ha urlato all'altra barista che  ci stava servendo e mi ha fatto un sacco tenerezza, pareva un duenne che imparata la parolina nuova ne vuole fare sfoggio.


Con Barbie Capoufficio (ndr.) e Barbie Tirocinante va tutto bene, mi raccontano le loro disavventure e alla domanda 'cosa hai fatto questo fine settimana?' rispondo 'nulla di che, ho studiato e ho approfittato per rilassarmi'. Balle, io non mi rilasso mai. Balle, se volete includermi nelle vostre serate alla girlspower contattatemi vi pregooo. La verità è che entrambe hanno meno vita sociale della mia. E detta così, capirete che si rasenta lo zero.


p.s. ultimatum per le aziende 'se non mi spedite un Kobo entro mercoledì, me lo compro da sola!!'. Stron*i.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...