RSS

Vivi e lascia vivere. No.

Questo caldo mi ammazza e andare al mare non mi aiuta. Abbiamo un mini ombrell(one), della cui ombra dobbiamo godere in due, che si sa dalle 12.00 alle 15.00 è meglio non esporsi al sole; e noi ci rannicchiamo, immaginateci in posizione fetale gemellare o -se preferite la versione osè- così, in quei pochi cm di zona franca. Ma mica solo noi eh, ne ho viste di ogni in questi giorni.
Tuttavia vi risparmierò il post in cui vi descrivo ogni esemplare tipico da spiaggia. Avrò letto una decina (e negli anni aumentano) di post tutti uguali, tutti dannatamente scritti male, tutti nelle stile vogliofareilsarcasticomanonmiriescebene, tutti sforzatamente ironici, quindi basta.
Però ho fatto l'appello, non mancava nessuno: c'era la sfranta cinquantenne in topless, il palestrato col mutandino vacante sul davanti, le fighe ucraine in tanga, millemila culi degni di nota (a parte il mio, erano tutti stranieri), centinaia di milf con le tettine bianche al vento e il resto del corpo abbronzatissimo (no ma geniale mettersi in topless solo dopo una una settimana di mare), millemila culi sfatti (quasi tutti italiane), i piccioncini epilettici (?!) in alto mare. C'era anche il mio esemplare preferito: l'uomo incinta, che io e Andrea chiamiamo con affetto ''cocomeraio''. Bellini.
Ho notato che qui al Nord, al posto della parmigiana (e delle tavolate che occupano mezza spiaggia) ci sono delle tristissime insalate di riso e dei tristissimi asciugamani al posto delle sedie confortevoli, reclinabili e con massaggio incorporato. No vabbè, scherzo. Però al Sud abbiamo delle sedie da spiaggia fighissime e very cool che voi del Nord non potete nemmeno capire.
Sempre noi, abbiamo il mitico Mr. Cocco che urla ''cocco bello! cocco per lui, cocco per lei, cocco anche per i gay'' e invece voi avete un tristissimo Mr. Cocco che fa ''cocco bello! alò! cocco dissetante''. Ignorante, il cocco non è dissetante per niente. Non c'è paragone proprio, capite?

Sempre in questi giorni ho capito che c'è gente davvero scema, ustionata, che continua a stare al sole, per di più spruzzandosi l'abbronzante ogni cinque minuti scarsi. Tanta pena.
Ad ogni modo al mare si va per rilassarsi, per non pensare a nulla, mica per guardarsi intorno e fare studi antropologici. Avete ragione, ora vado dietro la lavagna, in punizione, sui ceci secchi.

Anyway, gli scatoloni sono quasi tutti pronti, mancano le ultime cose, considerando che vado via martedì. Siamo rimasti, io (e Andrea), Jabba e la donna triste aka Jolly. Jolly è arrivata oggi, accolta da Jabba, alla quale ha detto 'ciaaaaaaaaao, come stai? ma sei abbronzatissima', a seguire bacini e convenevoli melensi che vi risparmio e fin qui tutt'ok, se non fosse che Jabba non è abbronzata per nulla. Mah. Vado in cucina, biascico un ciao a Jolly e lei mi risponde solo ciao. Allora?! Non lo vedi, cretina, che sono abbronzatissima?!?!? Perché a me non dici nulla, eh?! Bitch


p.s. adoro fare le parole crociate con Andrea e dire 'sono troppo intelligente'. Tze. Tanto amore.

No, vabbè #2

Sarei dovuta essere al mare. Sarei. Appunto. Il clima mi è avverso ed è ingiusto perché ho finito gli esami prefissati, ero tutta in foga, mi ero portata avanti con gli scatoloni (ah,
li ho trovati!) e mi meritavo qualche giorno di mare, uffa! Ah bè, ci siamo andati venerdì e indovinate? Sciopero
dei bus. Ultimo bus per il ritorno 14:28.
Bello schifo, 4 ore scarse di sole.
Che se non avessi sentito un signore chiedere info all'autista saremmo rimasti lì perché ovviamente a noi non l'aveva detto nessuno. Ottimo. E però godo per quelli che si sono presi le ferie e stanno lì a bestemmiare. Tze! E quindi vi piazzo sta foto anti sfiga (che mi fa rimpiangere di non essere lesbica), chissà che mi porti fortuna e torni il sole.

Con gli scatoloni sono a buon punto e devo dire che mi è anche piaciuto ma non lo rifarei, ecco.
Ho anche chiamato la Gente e no, non aveva i cz suoi grandi quanto gli scatoloni miei, anzi.

Sabato: la svolta! Abbiamo fatto la mozzarella vegana homemade con la ricetta di Concita, l'ideatrice. Santa subito! E' buonissima, della giusta consistenza (tuttavia non fila!) e di gran lunga superiore a quelle in commercio (vedi mozzarisella, vegusto..). La base pizza biologica al farro, un po' meno. Jabba è stata lì per tutto il tempo e ci guardava schifata muhahaha

Con le pinne, senza fucile e gli occhiali.

L'esame è andato. In teoria sono in vacanza fino al 31 luglio. Yeee!
In pratica, ad agosto devo studiare per due esami di settembre. Ce la posso fare.
Sarò a casa mia, a due passi dal mare e non devo cedere alla tentazione. NO! Si studia.
Sempre in pratica, devo decidermi a raccattare sti benedetti scatoloni (sì lo so, sono paranoica, da quant'è che ve lo dico?) e tra un imballaggio e l'altro, io e Andrea ce ne andiamo al mare con il bus.
Al mare. Con il bus. Vi sento che ridacchiate di me. Vi sento che mi chiedete definisci mare.
Tant'è che diversamente non si può fare e armati di frutta e pochi viveri, ci si gode il sole e si sintetizza la vitamina D. Domani non avrò libri da sottolineare, bilanci da riclassificare e fogli di calcolo ovunque e questo è già un traguardo. Ormai ero a quel livello in cui allunghi il braccio per prendere il telecomando del condizionatore e la mano finisce sulla calcolatrice, o viceversa.

Scriverei un post per quelli che 'oh sì, io pure sono a Forlì, ci vediamo, facciamo, organizziamo' e poi col cz che ti chiamano quando varcano la soglia di casa. Ma ho deciso che per oggi mi astengo, che tanto la Gente è tutta uguale e io sono allergica alla Gente. Così io e Andrea ce ne andiamo al mare da soli. Perché noi da soli si sta un gran bene. Nevvero? E' vero.
Viaggerò scomoda in un bus con l'aria condizionata precaria, che o funziona il fresco o funziona il bus.

L'anno scorso andavo al mare con l'Ameba, il fine settimana. Il tragitto era una noia mortale, ma pure il resto. Immaginatevi il traffico, la strada che si allunga e non si accorcia, l'aria condizionata spenta perché consuma, i finestrini aperti con l'aria che ti romba nelle orecchie, allo stereo i Kiss e maledirli, in testa il tormentone 'fatemi scendere! fatemi scendere oraaa!'. Ogni tanto allungava la mano sulla mia coscia liscia e cadaverica, e in 0.2 gliela rimettevo sul cambio. E quando finalmente si arrivava a destinazione, l'Ameba parcheggiava a due km di distanza perché qui non si paga e io ci provavo ad oppormi, ma nulla. In spiaggia era una noia al cubo, me la metto da sola la crema solare, però andava e veniva dalla riva per riempirmi lo spruzzino e tanto bastava per allietarmi la giornata, almeno fino al momento in cui toccava rientrare in macchina, rovente, con il rombo dell'aria nelle orecchie, again. Era un continuo no Ameba non sono troppo scoperta e quel tizio non mi sta guardando, stai buono, a cuccia. A tratti era divertente. A tratti molto brevi.
Tutto questo per dire che quando non hai amici, ti fai andare bene tutto, anche l'ultimo degli allupati purché sia auto munito e ti porti fuori da quelle quattro mura di una casa del cz.

E ora è diverso, ora c'è Andrea e non ci sono più mura, vedo a colori e rido, rido sempre. E non ho amici ma non mi importa, perché io di accontentarmi e frequentare gente che non mi garba al punto, non ne ho più voglia. Che tanto al mare faccio sempre amicizia con i treenni a riva che mi chiedono di spostare il piede perché di lì ci passano i soldati e sono in corso i lavori di costruzione per il ponte levatoio. Perbacco! Il ponte levatoio! E magari mi ritroverò a spiegare loro come calcolare il valore di mercato del castello e farò perizie nelle vesti di un tecnico qualificato in bikini e no, fermate i lavori, quelle torri vanno rifatte, sono a rischio frana. Già mi immagino Andrea che gesticola, che mi intima di lasciarli in pace e le madri preoccupate che hanno già chiamato la sicurezza. Ma io mi diverto e certi bambini sono meglio di tanta Gente.

Ci divertiremo un sacco, amore. Io sono tanto simpatica. La Gente è cattiva.

Di aneddoti e tossine

Usignolo, quella incinta, ha traslocato ieri. Una in meno davanti ai cogl, direte voi. Ben fatto! 
Mentre impacchettava le ultime cose, rimproverava Cipresso che le riponeva le tanto agognate bacchette di bambù (mangia solo con posate di legno perché quelle di metallo fanno male) NEI FOGLI DI GIORNALE a suo dire sporchissimi e pieni di batteri che avrebbero intaccato in qualche modo la purezza delle sue bacchette. Che cosa orribile i fogli di giornale, nevvero?
Tempo 3 secondi io e Andrea ci siamo guardati in faccia e siamo scoppiati a ridere. Andrea non ha esitato a dire 'ma mangerei più volentieri quel foglio di giornale'. Tanta roba. Amo quest'uomo.
Tutto questo preambolo per farvi capire che c'è gente che si preoccupa di mangiare dalle posate di legno, solo verdura biologica, bere acqua dalla caraffa filtrante e poi si ammazza di carne che contiene tossine, grassi saturi e colesterolo. Non ultima Jabba che rivolgendosi a Cipresso, esordisce con ''ma sììì dai, che schifo i fogli di giornale, sono pieni di tossine''.
Tossine. Queste sconosciute. Cattive tossine del giornale! Cattive! Cattive! Cattive!

Proprio Jabba che ieri davanti ai nostri occhi ha fatto fuori tre grossi spiedini e una coppa di melanzane fritte come contorno. Giuro. Ho visto cose, ieri, che voi umani... Io ancora non mi spiego dove diavolo ha messo tutta quella roba e mentre lo scrivo c'è Andrea che mi indica il fondoschiena mostrandomi a braccia aperte, la dimensione. HAHAHA
Poi c'è SmEmo che scop copula a destra e a manca con gente conosciuta la sera stessa e che 'ma no, il preservativo no, che poi non sento nulla' (Tesoro, devo proprio dirti perché non senti nulla? Che hai un corridoio al posto della... no vabbè niente, non è bello giudicare. No! No! E no!), che però avvia la lavatrice non prima di aver versato una bella dose di Napisan. Eh i batteri! Cattivi i batteri! Cattivi! Cattivi! Cattivi! Cattivi! 

E niente, questa casa offre spunti di riflessione (nonché grasse risate) a minuti alterni. Quindi come dicono gli onnivori: ognuno sceglie di temere quello che vuole, di mangiare quello che gli pare e di farsi del male come meglio crede, di copulare senza protezione, di sterilizzare gli spazzolini, ignorando tutto il resto. Mi sembra giusto. HAHAHAHAHAHAH no vabbè, ti chiedo scusa Jabba se ho osato darti dell' imbecille. Anzi no, non mi scuso. HAHAHAHAH

p.s. da settembre starò meglio, ma riderò di meno. Questo è sicuro. HAHAHAHAH

Miss Stopertrasferire

No ma il nuovo locatore non è mica una persona normale.
Però due singole grandi a centosettanta euro l'una, quando ci ricapitano? Dicevo, non ci sta molto con la testa e ha un fucile in casa. Interessante, direte voi. Per me può anche farsi di crack tutti i giorni o lasciarmi sbadatamente la dentiera nella cassetta della posta. Va bene tutto.
Magari un giorno leggerete che due uomini col camice bianco sono venuti a prenderlo e lui ha imbracciato il fucile e BANG! BANG! E ci faremo delle gran risate. O forse no.
Quindi, io dovrei darmi da fare il prima possibile e per darmi da fare intendo reperire degli scatoloni (dove?!), metterci dentro tre anni e mezzo di vita (come si fa? trucchi?) e elemosinare un piccolissiiiimo aiuto per portarli da casa A a casa B. Ce la posso fare? Dite tutti sì, in coro.
C'è mia madre che continua a ripetermi 'chi lascia la strada vecchia per la nuova...', una volta, due, tre, e alla quarta la mando male. Sì perché non le è chiara la mole di stress che mi porto dietro a mò di zavorra e che fa? Rincara la dose. Grazie mamma che mi sopporti e mi finanzi.

E niente, 'sto qua dice che affitta a studenti dal 1988 e che nessuno si è mai lamentato. E chi doveva andarsi a lamentare? Io. Sì, perché io esigo che mi faccia il contratto per studenti universitari e non che mi affitti l'immobile senza alcuna precisazione. Sono forse scema io? Sono andata al Caf, all' Agenzia dell'entrate, ovunque e tutti mi confermano che è come dico, che ho il dovere di esigere quel tipo di contratto. 'Sto qua niente oh, testardo come un vecchio di settant'anni. Come dite? Ha settantaquattro anni? Vero. Ha iniziato a dire che lui fa così, che non gliene frega nulla, che odia la burocrazia (e qui ha iniziato a delirare!) e che se continuo a rompere il cz allora mi accontenta. Sia lodato. Poi mi ha fatto notare dei proiettili nella credenza e lì ho avuto paura. Sì sono un'incosciente, sto lasciando la strada vecchia e bla bla bla.

un saluto alle mie
attuali coinquiline
Ma io di qui me ne vado e non vedo l'ora. Sebbene 'sto qua mi ha accolta con 'Emilia...ma porca vacca...giusto Emilia ti dovevi chiamare? Io odio gli emiliani, sono anni che dico che la Romagna deve staccarsi e fare regione a sè'. Emh.
E' destino che io debba trovarmi in situazioni al limite del possibile cosicché io possa continuare a scrivere su questo blog e farvi sentire, gratis, delle persone migliori di me.
Tutto sommato è simpatico, dai. Una risata lo seppellirà.
Sopravviverò e avrò Andrea nella stanza accanto. Non mi serve altro. Ovviamente in casa non saremo soli, il coinquilino X ad oggi non ha volto quindi stay tuned.
Quindi è fatta eh! Lascio questa casa di me.lma il trentuno luglio e ho bisogno del vostro supporto. Non è mica psicologicamente facile un trasloco, lo sapete?
Mi volterò e chiuderò per l'ultima volta la porta di questa stanza, della mia confidente. Sì ok adesso la metto sul piano melodrammatico, non ridete di me ma io a queste mura mi ci ero quasi affezionata. E' la vita e i cambiamenti fanno bene. Vero che fanno bene?

p.s. Jabba è na settimana che mi chiede 'allora trovato niente?' e io le dico che no, non ho ancora confermato nulla. BUAHAHAHA, devi stare sulle spine fino all'ultimo minuto, peperone ripieno. Come dite? Mi sto già addolcendo? Allora ci riprovo eh. BUAHAHAHA, devi stare sulle spine fino all'ultimo minuto, maledetta... maledetta.... ok è ufficiale, sono già a corto di insulti.

No vabbè.

informazione di servizio: ho cambiato nickname e foto dal momento che Usignolo (ve la ricordate la storia di Cipresso che voleva sposarla, dopo averla tradita due volte?) è incinta e ha scoperto il mondo dei mummy blog. Da cogliona quale sono presa dall'euforia, le ho consigliato qualcuno dei blog che conosco. Spero che non arrivi mai su questa piattaforma. In soldoni: Cipresso è alle stelle. Usignolo anche. Ottimo.

Vita

All'ora di pranzo mia madre mi ha chiamata per dirmi che mio fratello era tornato a casa sorridente e soddisfatto del suo orale della maturità. Ho iniziato a piangere senza bene rendermi conto di cosa stessi facendo. Sapere che ha dato il meglio di sé, in questo ultimo ostacolo mi ha riempita d'orgoglio. Sono stati cinque anni splendidi, dal mio punto di vista, dal suo forse un po' meno.
L'ho visto crescere (assieme a barba e capelli) tra mille parole che mi suonavano strane, tra progetti e tavole di topografia, centinaia di matite e compassi sparsi per casa, tra delusioni e successi inaspettati, telefonate ed sms. E' mio fratello e io sono così orgogliosa di lui.

correva l'anno 2009
Certo, mi piacerebbe che fosse meno menefreghista e disordinato, più espansivo e ottimista, ma io lo amo incondizionatamente. Quando mi abbraccia il minimo indispensabile, quando devo rincorrerlo per convincerlo a farsi toccare gli addominali, quando devo fare mille giri di parole per estrapolare informazioni che otterrò a fatica perché sa sto indagando su commissione, quando mi scrive 'ho saputo tutto' e io gli rispondo 'tua madre è una pettegola' e sorride, quando mio padre è deluso e io cerco di sdrammatizzare, quando è estate e mi chiedono a che ora l'ho sentito tornare e mento sempre di mezz'ora, quando la gente dice che ci somigliamo un sacco e ridendo gli dico 'devi esserne fiero' e in realtà quella orgogliosa sono io. Lo amo e lui lo sa, anche se non si fa più baciare come un tempo e mia madre mi ricorda che ha quasi diciannove anni.

Poi sposto l'attenzione su di me e mi domando se l'ho mai messo a disagio, se ha mai risentito del fatto che sua sorella è sempre stata la prima della classe, del fatto che i miei genitori hanno sempre avuto grandi aspettative su di me e che a lui hanno sempre lasciato scegliere, del fatto che le mie pareti sono piene di attestati e premi e le sue, di medaglie sportive.
E penso a quando mi ha detto 'eh ma io non prenderò mai il tuo voto, 70 sarà il massimo che posso sperare' e l'ho rassicurato dicendogli che a me di uno stupido numero non importa, perché so quanto vale e farà del suo meglio nel capitolo successivo. Amore mio.
Quello stupido numero ti resta sul groppone per anni. Di anni ne sono passati quattro e io sono ancora incazzata e il ricordo della maturità è ancora nitido. Così come ricordo perfettamente i cinque anni trascorsi in quello che io chiamo Inferno, appresso a diciannove prime donne con le unghie ricostruite e il cervello annebbiato dal fumo; e ricordo anche la sensazione di leggerezza mista a liberazione, dell'ultimo minuto dell'ultimo giorno di scuola. ''E' finita'', pensai. 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...