Anna la seguo da poco meno di un anno, scoperta non ricordo come, e la adoro. Ecco, l'ho detto. Mi sono dichiarata. E' una di quelle che un bel giorno ha deciso di accantonare il blog per concentrarsi su quello che le stava accadendo nella vita reale. Panico. Mi ha abbandonata.
Perché alla fine questo accade, ti affezioni, leggi per mesi le vicende tragicomiche di una non più sconosciuta, poi sparisce ed è un po' come quando ti aspetti la seconda puntata di Beautiful e comincia Cento Vetrine, come quando ti accorgi che hai finito le noccioline. Ho reso l'idea? Buoni motivi a parte, ora è tornata. Adoro le sue metafore e spesso mi ritrovo a ridere come un ebete davanti al pc con Jolly che probabilmente, nella stanza accanto, mi maledice per il volume elevato. Povera stella. A dirla tutta ci avevo pensato anch'io a chiudere il blog ma come sapete senza consensi non vivo ed è per questo che continuerete a sorbirvi i miei deliri fino a quando schizofrenia e cocktail Alzheimer-Parkinson non avranno la meglio.
1- Ciao ViolAnna presentati ai lettori. Cosa fai nella vita?
Intervisto gente più o meno sconosciuta, ricerco disperatamente contatti, produco brochure colorate, recensisco eventi del calibro del concerto dei Castori Crick Crock e organizzo qualche conferenza pseudo culturare (ma non dite ai miei capi che ho scritto pseudo).
2- Quando è nato il tuo blog? Perché hai scelto questo titolo?
Il blog è nato l’anno scorso, quando mi sono resa conto che la mia insana passione di dormire a stella (chi non sa che dormire a stella vuol dire occupare per intero un letto matrimoniale dovrebbe provarlo!) mi avrebbe impedito di accasarmi prima dei 30. Beh, e anche dopo, a meno che l’artrosi non mi riporti alla posizione fetale. Secondo i miei amici questo genererebbe in me metaforicissimi rigurgiti acidi (è evidente che non conoscono mia madre), così ho pensato ad un titolo che desse l’idea di naufragare dolcemente in un mare a ph negativo.
3- Cosa significa per te essere blogger? Cosa ti spinge a continuare?
Mi hanno sempre detto che non si può scrivere solo per sé stessi. Essere blogger per me significa vedere se avevano ragione. Ovviamente, dato lo scarso numero di commenti, tutto lascia pensare che avessi ragione io. Cosa mi spinge a continuare? Parafrasando impietosamente l’Attimo Fuggente: lo spettacolo comico continua, e tu puoi contribuire con un solo post.
4- Qual è la più grande soddisfazione che hai ottenuto da quando hai aperto Piovono Limoni? Parliamo di soddisfazioni bloggesche o in generale?
Nel secondo caso direi che essere assunta fino a gennaio si piazza al primo posto, se invece si parla di blog, beh, quest’intervista scala rapidamente la classifica!
5- Trovi che ci siano dei lati negativi nel gestire un blog personale? Se sì, quali?
Beh, dato l’argomento (ovvero i fatti miei quasi dettagliati), il problema principale è che non posso farlo leggere ad amici e conoscenti ma solo ad estranei. Vivo nell’incubo che qualcuno lo trovi per caso. Ormai la paranoia si è impossessata di me e non esco più di casa. No, prima che l’Anonima Psichiatri si unisca alla Deutsche Polizei nel darmi la caccia (è una storia lunga ma la potete leggere qui), è meglio che vi dica che sto scherzando!
6- Come definiresti i tuoi followers? Hai una cerchia di fedelissimi?
Non arrivo nemmeno ai venticinque lettori di manzoniana memoria. La mia cerchia di fedelissime è composta da due persone. La terza sono io. E il bello è che non capisco perché ho attivato i miei stessi aggiornamenti. Probabilmente l’ha fatto google di sua iniziativa, in un maldestro tentativo di farmi coraggio.
7- Hai creato rapporti con altri bloggers o con qualcuno dei tuoi lettori?
Uhm. Sì. Ma fu una pessima idea. No, frecciatine a parte, l’unica sconosciuta con cui mi sono sentita al di fuori del blog è proprio Emy. Non è che io sia snob, o che abbia operato una scelta: semplicemente finora le cose sono andate così.
8- Come ti vedi tra dieci anni? Piovono Limoni farà ancora parte di te?
Oddio, tra 10 anni? Secondo me non esisteranno più i pc, trasmetteremo telepaticamente senza bisogno di tastiere e click e ci si atrofizzeranno i polpastrelli. Qualora tutto ciò non succedesse, tenderei a sperare di non essere diventata davvero una zitella inacidita. Quindi magari gli cambierò nome in “piovono fiori d’arancio”. Molto più probabilmente, però, il blog farà ancora parte della mia vita così com’è ora e la mia acidità sarà se possibile peggiorata!
9- Scrivere è la tua passione, ne hai altre?
A parte dormire a stella? Come no! Se escludiamo il teatro che è una passione a senso unico (io amo lui ma lui non ricambia. Praticamente è la metafora della mia vita), leggo tantissimo e creo gioielli (se volete vederli andate qui, pago fior fior di 15 dollari l'anno per mantenere inutilmente aperta la galleria!) tutto sommato apprezzati. Quando mi sento particolarmente sadica, massacro i timpatni del prossimo cantando al karaoke (studio canto da due anni ma con scarsi risultati!). Oltre a questo sono una tifosa sfegatata della Fiorentina (altro amore infelice) e il mio unico sport è saltare ossessivamente quando gli avversari stanno per segnare. Per il resto uso il mio corpo per portare a spasso il cervello.
ndr. ViolAnna, Andrea si congratula per il tuo tifo calcistico e comprende appieno la tonicità dei tuoi polpacci data dai numerosi e ossessivi saltelli.
10- Per concludere, che consigli daresti a chi si è affacciato da poco nella blogosfera?
Ovviamente nessuno, considerato che verrebbero da una blogger con una lettrice e mezzo, anzi se ne avete voi qualcuno per me...scrivetemi.
Ora, sindrome da abbandono a parte posso dire a gran voce che Anna merita molto più di un follower e mezzo, cazzo! Quindi, se vi è piaciuta questa intervista unitevi subito al suo blog.
Il mio consiglio numero uno, oltre a quello di essere più costante negli aggiornamenti (ma questo te l'ho già detto), è di creare una sezione tipo la mia (vedi Crew) in alto in cui descrivi brevemente i personaggi del tuo blog se no si rischia di non seguire le vicende post dopo post e confonderli. A me è successo e sono dovuta andare a riprendere post vecchi per trovare il filo del discorso. Che te ne pare? Consiglio numero due: scrivi anche quando sei affranta perché nessuno ha compreso l'importanza del tuo masterpiece, piuttosto maledici i tuoi lettori e vai avanti. Te lo dice una che dopo il post di venerdì ha pensato di aver scritto il pezzo del secolo e pregustava l'idea di una gigantografia (in tailleur e best seller) in vetrina alla Feltrinelli salvo poi rendersi conto del mondo ingiusto in cui viviamo. Ergo, usa il blog come valvola di sfogo e non abbandonarmi piùùù.
Emyyyyyyyy Me commossa *_* Veramente, ho le stelline sugli occhi :)
RispondiEliminaPerò non ho capito il punto due :-O
No no, non ti abbandono più tranquilla! Ora devo solo trovare un altro momento per scrivere visto che al lavoro le cose si fanno impegnative :) Comunque ora ho due lettori in più, grazie *_*
infatti il blog è carinissimo. scritto bene e con una grafica di tutto rispetto!
RispondiEliminaha bisogno solo di una spintarella...
un bacio Emy cara :D
Ho pensato che forse, il motivo per cui non aggiorni spesso è che non avendo molti seguaci e di conseguenza pochi commenti questo non ti sprona a dedicare il tuo prezioso tempo libero al blog :) quindi ho detto: fregatene e scrivi per meee, in sostanza :P
RispondiEliminaè scritto benissimo! <3
un bacio a te, Pier
Finalmente è tornata...grazie per avermelo fatto sapere, la seguivo sempre poi scomparsa...
RispondiEliminaEffettivamente avere pochi followers commentatori non aiuta :( Questo è un messaggio subliminale :P
RispondiEliminaComunque la grafica non è mia. Sono bravina con photoshop ma non so riportare i template sul web :(
Ahahahhahaha ho letto ora la nota! Ringrazia Andrea ;)
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