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Tutti.

A Forlì fa caldo ma io la sciarpa di lana non mi arrischio a lasciarla a casa. Mi dà sicurezza.

Lunedì, ora di pranzo, le finestre spalancate e una studentessa spedita, in bici.
All'improvviso avevo nove anni. Sono riuscita a scorgere il rumore delle posate distrattamente poggiate sui piatti e sono finita in una serie di amarcord allucinanti che mi hanno riportato a quando ero bambina ed era estate, a Turi. Quando ancora non avevamo il cellulare e nonna era solita affacciarsi in strada e fare l'appello per riunirci a tavola. Così, ho rallentato. Ho realizzato che le piste ciclabili forlivesi saranno anche fatte bene ma non hanno nulla a che vedere con le stradine dismesse del centro storico del mio paesello. Le corse a perdifiato con i miei cugini per tornare a casa in tempo e far sì che nonna che ci raccomandava 'non vi allontanate, state nei paraggi, da punta a punta' non si accorgesse della leggera infrazione. Ho accelerato, ho realizzato che non ero più la nipote prepotente di nonna F., al paesello.

In tutto ho sedici cugini, l'ho scoperto solo ieri mentre facevo la conta a mente. Non so di preciso cosa è andato storto, so solo che prima di raggiungere la pubertà ci volevamo tutti bene e stavamo tutti insieme; forse anche troppo. Tant'è che zia si lamentava spesso del casino e c'era il divieto di stare in strada dalle 14:00 alle 16:00 perché 'a quest'ora la gente dorme'. Ricordo ancora Ninetta minacciarci di tagliare il pallone perché il rimbombo faceva eco fino a casa sua, diceva.
Non c'erano nè Facebook nè sms ma la regola era quella di farsi trovare da nonna alle tre, bici annesse, senza scuse. Poi i tempi sono cambiati, i grandi sono diventati maggiorenni e snob e i piccoli sono cresciuti, ignari, in una generazione sbagliata. Qualcuno ha messo tenda in Francia, qualcuno ha deciso che era troppo grande per trascorrere le feste in famiglia, qualcuno si è beccato l'appellativo di pecora nera per non aver concluso le superiori e ciao. Io, a dirla tutta, sono una pecora nera golden. Titolo che ti affibbiano quando fai qualche nobile cazzata, tipo non essere andata al funerale di tua nonna perché il giorno dopo avevi un esame e guarda caso vivi in Culonia. Cose così. Mica come M, che poverina le è toccato figlia di buona mamma.


E niente, riflettevo sul fatto che rimpiango gli anni novanta, la famiglia unita, i sottobicchieri di plastica, 'quello blu è mio' 'no è mio' e zia R. che ci calma con le olive, gli zii che giocano alla stop, i pranzi infiniti della domenica col tavolo di legno 'che tanto ci stringiamo e ci stiamo tutti'; che sì, qualcuno ha avuto la felice idea di riunirci nel gruppo Family (su Facebook, sempre loro, i piccoli avanguardisti) ma col cazzo che ci chiamiamo. Sono passati anni ma io i Natale e Pasqua con nonna che impastava, il grembiule a fiori, il vestito nuovo per le feste, nonno che ci dava i soldi di nascosto, gli auguri man mano che arrivavano i parenti, due baci per ciascuno che ti ci voleva mezz'ora solo per passare in rassegna tutti quanti e guai a dimenticare qualcuno, non me li scordo. E non mi scordo neanche quel giorno che a nonno venne un infarto e io c'ero, presi M. per mano senza capire bene cosa stesse succedendo, scansando chi urlava a destra e chi piangeva a sinistra e ci nascondemmo in cantina a leggere, perché mamma ci disse 'non potete stare qua' e D. si prese un ceffone per aver urlato che voleva finire il panzerotto. Non mi scordo niente.

Poi all'improvviso avevo ventidue anni, ho lasciato la bici in garage e ho aperto la porta di una casa che non era la mia e ho realizzato di trovarmi a Forlì.

6 commenti:

  1. siamo coetanei, capisco benissimo le sensazioni di cui parli, ma ad essere sincero non mi mancano affatto, forse per un sovradosaggio negli anni... non so, forse sono io a non stare troppo bene con parenti in fin dei conti curiosi su tutto ciò che fai...

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  2. Adoro i ricordi, che a volte son rumori, profumi, sensazioni..
    Ma non sono MAI riuscita a rimpiangere neanche un giorno del mio passato.
    Ho il viziaccio di adorare il futuro..

    Bellissimo post Emy.. così ci piaci!

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  3. Bello bello bello. Mi ci hai portata, li' con te.
    Sta andando tutto per il verso giusto Emy. Stai trovando la tua strada. E vedrai che la pecora nera golden diventera' golden pecora. Bene cosi'!

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  4. Beh..che dire...mi sto spulciando il tuo blog in tutto e questo post è davvero il più bello....hai vissuto le mie stesse cose, sarà che crescere al Sud è uguale per tutti, i soldi di nascosto dei nonni, i baci a due a due, i cugini con cui giochi e ti diverti e poi un giorno quasi non ti riconosci più..alcuni di loro sono arrivata per fino ad odiarli, altri ho scoperto che mi hanno sempre odiata perchè "tu c'hai le scuole" e loro dopo la terza media si son fermati...booo..Comunque..con un po' di nostalgia, ricordare quei momenti è sempre bello...grazie per avermeli fatti rivivere!

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    Risposte
    1. grazie a te Liury, non sai che piacere mi hai dato :)

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    2. sei un bella persona, si vede da quello che scrivi...
      ps: sto continuando a sfogliare il tuo blog...le tue coinquiline vorrei ammazzarle io...cristod'unsanto!

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