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Credo nei miracoli

Non so da dove cominciare.
Sono così euforica che scriverei un post di soli evviva.

Ho sempre pensato che la felicità fosse scendere dal bus prima che salisse il controllore, una ricarica sulla vodafone da qualcuno che ha sbagliato numero, un appuntamento il giorno dopo aver fatto la ceretta, la penultima fila libera al cinema, l'ultimo pistacchio -per terra-, il +4 ad Uno, l'offerta mini del sabato di Trenitalia, la crosticina del pollo al forno, la parte fredda del cuscino, la nuvoletta rossa alla chat di fb -ed è lui-, una chiamata in entrata -ed è Will Smith-.
Devo ricredermi.

Sono tipo così.
Schulz perdonami.
La vera felicità è quando ti chiamano per dirti che le due bestie più feroci stanno sgomberando le stanze e vanno via per sempre.
Mi ripeto: P E R S E M P R E.
Ora voi non potete immaginare nemmeno lontanamente la mia reazione.
Era mezzanotte, tornavo a casa, a piedi, pioveva.
Avete presente questa scena? Ero io.
Ero io che avrei bloccato il traffico per abbracciare sconosciuti aggratis, che avrei citofonato nel cuore della notte alla gente, a cazzo, urlando. Man mano che correvo, con l'adrenalina in circolo lo giuro, sognavo di sfornare ciambelle, di smaltare unghie, di raccogliere margheritine, di masterizzare cd con le canzoni atte ad alleviare i pomeriggi di mestruo, di uncinettare copertine per l'inverno con tanto di iniziali. Per chi? A chi?
Alle mie nuove, adorabili, future, coinquiline.
Ora, immaginatemi in evidente stato confusionale, manco mi fossi fumata tre canne di fila, mi avessero presentato Charles Schulz in persona (anche imbalsamato va bene uguale). Prendo quota, volteggio, in aria.
Mi sono liberata del male che mi ha afflitta per tre anni, t r e.

Ora, per cortesia, risparmiatemi i 'ehh ma non è detto, non c'è limite al peggio', 'sai quel che lasci non sai quel che trovi', 'a Settembre punto e a capo di nuovo'. Fanculo. Lasciatemi sognare per un altro mese ancora.

Zero Zero Tette

Sono giorni che faccio sogni strani. Per intenderci, roba che perfino l'ormai devota Claudia Koll esordirebbe dalla d'Urso con 'sapete che vi dico? io torno alla vita di prima!!'.
Ma non scenderò nei dettagli.

Guardando meglio la pubblicità di D&G (sì, quella del figone col mutandino bianco. Riguardatela che non fa mai male) ho notato che lei è piatta.
Mi spiego: non è maggiorataaaaaa!

EVVIVA! Mi stavo giusto chiedendo perché pensano tutti ai senza tetto e mai nessuno alle senzatette. Voglio dire, come mai D&G non ha pensato bene di mettere in primo piano una bella coppia di air bag?!
E mentre ero qui che scrivevo 'non lo sapremo mai', mi è venuta in mente l'omosessualità dei due benefattori. Argh. Tuttavia, in fatto di uomini hanno gusti pienamente apprezzabili. Che dio vi benedica.
Come quando mi domando com'è che nei film le donne sotto la doccia le riprendono completamente nude (maddai?) e i maschi invece, a mezzo busto.
E' ingiusto! A noi donne non ci pensa nessuno?
Non fateci caso, ogni tanto ho di queste uscite. Sarà il caldo, l'ormone.
Tutto questo per dirvi che io non ce l'ho il coraggio di guardarmi Bitch Slap (e perché dovrei?) e che la mia autostima, recentemente, rasenta lo zero; e che al cinema il trailer ha messo fortemente in imbarazzo perfino me.
Brutti pervertiti ma sarà il caso di fare trailer del genere e spiattellarceli in questo modo? Io ero bella che seduta, rilassata e a momenti sobbalzavo!
Maledetti. Incoscienti. Insensibili.
Ma come direbbe la Cipriani, non sono questi i problemy.

Altro fatto strano è che ultimamente, tutte le volte (ma tutte eh!) che guardo l'ora mi capitano i numeri uguali. Mi spiego: 21:21, 01:01, 15:15.
Manco a dirlo, ora guardo a destra del monitor e... 22:22! Dottore, è grave?

p.s. chiedo scusa per la l'icona del post. Ho urtato la vostra innocenza?
E' che ci stava di brutto (a-ah, vi ho visteee, avete sorriso!) e la Mannino mi sta troppo simpatica. Forse è il caso di spegnere la tv ogni tanto.
Tutta questa pubblicità non mi fa bene.
Sì. Lo penso anch'io.

Chissà se va, chissà se va..

Non vi ho detto l'ultima.
Prima di blindare la porta della mia cella, a Forlì, un essere vivente con due braccia, due gambe e un naso è venuto a vedere la stanza della bestia che è partita per l'erasmus. Giulia ha 20anni, studia lingue, non fuma e puzza. Ha un fidanzato, quindi qualora dovesse confermare a settembre, per prima cosa mi compro due tappi per le orecchie e le insegno le basi del vivere insieme in maniera civile (già me la immagino alle 3 di notte su skype a parlare in aramaico con lo zio in America). Tuttavia, sono fiduciosa. Sono stata gentile, le ho detto sin da subito che questa casa non brilla per empatia e amicizie morbose ma che se vuole potremo essere grandi amiche.
Sì, l'ho detto. Si vede che sono disperata?
E' entrata nella mia stanza, ha visto le millemila cose dei Peanuts e mi ha detto ''uhh, anch'io li adoro. uhh anch'io ho quel poster. Snoopy che tenero''. Ora, voi, capite vero? A momenti piangevo e la abbracciavo. Mi è sembrato di vedere una luce infondo al tunnel, di sentire la platea commuoversi e applaudire davanti a questa dichiarazione. C'è una speranza anche per me.

Giulia se vorrai essere mia amica ti mostrerò i piani di sabotaggio contro le altre bestie, potremo coalizzarci, anche se puzzi (fannientedavvero), anche se il tuo nome vuol dire ricoperta di peli.

(r)estate a casa

E niente, sono a casa.

Il viaggio non è stato dei migliori ma in compenso c'era l'aria condizionata.
Ad allietare il tutto c'era una coppia di tamarri baresi (sì Andre non ti ho detto che la tipa era figa, di proposito) che mi costringeva a mettere più volte in pausa l' mp3 per ascoltare i loro esilaranti dialoghi. Dovevo.
Ad un certo punto lui le spiega che i laghi non sono come i fiumi, perché si formano dall'acqua piovana (emh..) e poi finalmente si addormenta ponendo fine al martirio. Dietro di me un gruppo di anziani che a gran voce discuteva sulla disoccupazione italiana e su quanto, a differenza di tutti gli altri studenti, i medici e gli ingegneri sono delle gran brave persone. Argh.
Al mio fianco una esile signora juventina che occupava anche 2/4 del mio posto.
Ditemi 'brava' perché sono riuscita, in tutto ciò, a tacere e a starmene al mio posto. Me lo merito.
Cosa che non mi spiego è perché tutte le volte, orde di strafighi in modalità vacanza siedono altrove e mai vicino a me. Mistero.

Presagio di come sarebbe andato il viaggio, è stato l'incontro quasi ravvicinato con D. in stazione. Roba che non lo vedevo da due anni, roba che ci siamo guardati quel tanto che basta per capire bene chi fossimo e... appena ha realizzato che ero io, è scappato. Giuro. Si è dissolto. Faccio questo effetto?!
Se è vero che in amore vince chi fugge, lui è sulla buona strada. (cit.)

''Mamma, trovami un lavoretto per quest'estate; un modo per fare soldi facili''
Sorride. ''Te li do io. Più facile di così''.
Anche i miei si sono rassegnati, sanno che il caldo mi stecchisce, che passerò l'estate sul divano; pensare che mi aveva proposto il volantinaggio.
Io? Il volantinaggio? Sotto il sole, in giro a piedi, con uno zaino pesante sulle spalle. Ma mamma..
Scherzi a parte (mia madre è una gran burlona), se avete idee alternative ditemi pure, voglio davvero lavor(icchi)are.

Io ho un amico.

Il suo nome non è Gesù.

Lo chiameremo Cuor di Leone, d'ora in poi. Sono convinta che ce l'avete tutti, l'amico incorruttibile, che ti dice le cose come stanno al momento meno opportuno e le cose meno opportune al momento giusto.

Tipo che oggi gli ho scritto 'non ti dico più niente' e mi ha risposto 'solo perché non approvo quello che fai?'. Mi sa che c'ha ragione. Devo iniziare a prendere in considerazione i consigli degli altri. Continua con 'io ti conosco'. Ok, ma vuoi che non mi conosco io? Se ti dico che quello che ho fatto scioglierebbe perfino un ghiacciolo a Ferragosto, mi devi credere. Era da tempo che volevo un amico così, di quelli che ti prenderebbero volentieri a schiaffi, ma con affetto. Di quelli che i dettagli salienti se li sorbiscono tutti e tu lo trovi perfino interessato. Che 'posso palparti il cxlo in amicizia?'.
Uno di quelli con cui nei film ci si strafoga di gelato sul divano, col maglione infeltrito e i calzetti spaiati, mentre ti spari un filmone strappalacrime. Uno di quelli che gli dai la paghetta settimanale e ti dice a giorni alterni 'sei speciale' e ti commuovi, ma poi ti ricordi che l'hai pagato.

Io ho un amico. Ma non è gay. Solo, non ci siamo mai visti.
Io ho un amico, almeno fino a quando non si fidanza.
Io ho un amico, almeno fino a quando non passa a tim.
Io ho un amico, almeno fino a quando non ci incontriamo e mi dice 'eri più bella su facebook, non mi interessi più. ciao.'

E niente, è giovedì sera. Tira vento. Con una mano mi ingozzo di patatine, con l'altra mi recido una vena, mentre con la bocca piena ripasso i successi della Consoli. Con l'alluce accendo e spengo il condizionatore; ma tra poco passo alla Vanoni, stasera mi sballo dibbrutto. 
Francesco invece mi dice che se poi non devo guidare e la voglio fare sporca posso concludere con messa di requiem di Mozart. L'ultimo messaggio di Cuor di leone cinque minuti fa è stato 'allora attaccati' e ora mi scrive 'corollario: però poi non rompermi le palle'.

aggiornamento agosto 2012: ho un ''amico''.

il melodramma

Tipo che fa caldo e io dimentico di stare a Forlì.
Tipo che sono stanca di rincorrere la gente. Ma poi me ne scordo.
Tipo che colleziono le parole che mi dici.
Tipo che la corda è tesa.

Armata di buona volontà decido di prendere la bici (ci ho messo mezza giornata per convincermi. sto migliorando) e sbrigare un paio di commissioni.
Fin qui tutt' ok, se non fosse che la bici ha una ruota sgonfia e che i sampietrini sono la morte sua. Ho imprecato ogni mezzo metro, arrancando, maledicendo il giorno in cui sono venuta a Forlì (ecchenovità). Ogni scusa è buona per maledire il 30 giugno. Abituatevi.
Facciamo il punto: ho rischiato di investire due signore anziane che al mio 'oddio scusi' mi hanno guardato in cagnesco, ho fatto numerosi tratti contromano, a momenti finivo sotto un furgone.
E' che spesso dimentico che Forlì non è Turi, che i segnali si rispettano, che la gente in bici è più incazzosa degli automobilisti stessi e non ammette distrazione alcuna.
Vecchiette spericolate, più veloci e atletiche di me. Non lo posso accettare.
Io da grande voglio essere come loro, in bici con decoltè tacco 5.

La verità è che all'andata pensavo alla valigia; la valigia che non si farà mai da sola se non mi decido a fare una lista e a raccattare le millemila cose sparse per la casa con un minimo criterio logico.
Per un tratto ho pensato a te, ma poi, il furgone.. Al ritorno invece, pensavo che è una gran beffa non vedere l'ora di tornare a casa e poi, dopo poco, contare i giorni per tornare a Forlì.
Tipo che non sono di buona compagnia, ultimamente.

E che mi sto rammollendo. Che la tanica di veleno sta assumendo la forma di un cuore di polistirolo.

Diario di bordo

sono in evidente stato confusionale
Mi trovo abusivamente nella stanza della bestia partita per l' Erasmus perché nella mia, la tapparella si è rotta e non si abbassa più. Ergo passerò i miei ultimi giorni forlivesi in questa cella aspettando il tramonto. Mi sento molto Will Smith in Io sono Leggenda. Ma io non sono Will e non sono manco abbronzata.

C'è di nuovo che i miracoli non esistono e le restanti 4 bestie non cambiano casa. A settembre saremo di nuovo, tutte insieme appassionatamente. Yu-uh! Giuro che mi impegno, che ad agosto tra le tante cose faccio pratica in spiaggia e imparo l'arte del fare amicizia con altri esseri umani, magari mi compro anche un libro, visto mai che mi va male pure in spiaggia.
Così, googlando mi è venuto fuori 'come fare amicizia con un cavallo?', Cicciolina mi avrà akerato le impostazioni di ricerca, e 'come fare amicizia online'.
No, non ci siamo capiti. Un libro di quelli colorati, che ti insegnano le basi proprio. Quello voglio, anche per bambini o magari pop up va bene uguale.
Mi sono però imbattuta in questo sito e ho capito il problema: 'ciò che accomuna le persone è quel sentimento forte basato su affinità di idee e reciproca stima'. Devo aggiungere altro? Affinità di idee, questa la fa sembrare facile. Mi viene in mente Sheldon in libreria, al minuto 10, che alla signora che ha appena perso un caro parente risponde 'peccato se fosse stato un amico avrei potuto colmare il suo vuoto'. Così restringo il campo, è a questi che mi devo rivolgere. Eureka! Intanto ho scoperto chi sono i cacatua e ho perfino chiesto amicizia al profilo fake di Sheldon Lee Cooper su fb, con un degno messaggio allegato. Sono pazza, qualcuno mi tiri fuori da questo lago di mestizia.

♩♪♫♬ Diii quei vioooolini suonati dal ventooo ♩♪♫♬
Ah, però...si canta meglio in questa stanza vuota. Le pareti riecheggiano, fiiico!

p.s. Niente, ora mi trascrivo l'algoritmo dell'amicizia, corro a comprare 'Bua il cacatua è arrivato allo zoo' e poi faccio un salto al cimitero, visto mai...

Stato di necessità

In un'altra vita devo essere stata un uomo.
Un uomo molto stronzo. Con le donne.
E si deve essere sparsa la voce.
Se no, non me lo spiego.

Le donne mi odiano.
Non tutte però, o meglio non subito.

E la cosa strana è che quando ho digitato su google immagini 'donne che si odiano' la ricerca è stata vana. Ma che davvero?
Io pensavo fosse un luogo comune, 'più galline in un pollaio bla bla bla'.
Pensavo di imbattermi almeno in un forum nel quale potermi sfogare, inveire contro le donne stronze che odiano le altre donne stronze. Niente.

In un'altra vita devo essere stata un uomo. Un uomo molto stronzo.
Idolo incontrastato della platea maschile, quindi; uno di quelli che al bar gli offrono sempre. Dicono sia colpa del cameratismo: pacche sulla spalla, spirito di aggregazione, fiducia reciproca. Fantascienza insomma.
Sarà per questo che la maggior parte delle mie amicizie ha i testicoli.
Da questi, sottrarremo quelli che sognano invano di portarmi a letto a mo di tappeto persiano. Fatto?
Ne viene fuori che l'ultima volta che ho avuto un'amica, con le tette e le unghie smaltate, avevo 13anni. Pigiama party, pettegolezzi, oggi a casa tua, domani a casa mia, magliette uguali e perfino il diario segreto in comune.
E' finita che 'sta stronza veniva a casa mia solo per limonare di nascosto col mio dirimpettaio. No vabbè, per me sei morta.
Degli anni seguenti ho vaghi ricordi, qualche sprazzo di amicizia 'sincera' al liceo (morta immediatamente dopo il diploma), all'università noneparliamochèmmeglio, cinque coinquiline (non una, cinque) che mi vorrebbero morta, amiche di amici poi ancora peggio.

Sarà che 'piacere Emy' non fa pendant con l'outfit di 'ste stronze, sarà che soffro di personalità multipla e ho fatto qualcosa di cui non sono a conoscenza, sarà che sto sul fallo e basta. Sarà la schiettezza che alle donne non piace, sarà che le donne si complimentano a vicenda per poi pensare 'ma ti sei vista?' e continuare a sorridere compiaciute, sarà che se a una donna non chiedi un parere sul tuo attuale fidanzato questa aggratis ti dice 'mh carino' e pensa 'un mostro, ti sta bene racchia'. E non ho manco borse o tacchi da suscitare invidia. E manco le tette. Mi capite vero?

Sarà che se un uomo ti dice 'hai un bel culo' pensa 'hai un bel culo'.

Poi uno non si deve incazzare

No dico, non vi siete accorti che ho cambiato indirizzo e mail.
Emymar fa molto estate, infradito e conchiglie arenate, non trovate? No? Vabbè.

Quelli di Mondolibri mi stanno alle calcagne e l'unica soluzione (apparente) mi è sembrata eliminare dall'etere tutto l'account. Avete presente quelli che mentre cammini tranquillamente per le vie del centro, ti fermano con la delicatezza che è solita contraddistinguere gli elefanti e esordiscono con 'ciao, che leggi di solito?'. Penso di averli mandati a quel paese un paio di volte, ma... sotto il periodo di Natale, avendo ancora regali da depennare mi sono lasciata abbindolare. Ebbene sì.*
La burina che mi ha fatta firmare, sì così vuole essere chiamata, non mi aveva detto che sarei stata vincolata all'acquisto di altri 4 libri nell'arco di un anno e pur avendo scritto (sono saggia lo so) il numero di telefono sbagliato ho dato loro il mio indirizzo di posta. E non solo.
Così è da dicembre che, oltre ad essermi arrivato un libro X, questi mi tempestano di e-mail per dirmi che devo pagare e attenermi al contratto. Contaci.
Si accettano pareri e/o consigli per evitare che l'unica soluzione, così da porre fine a sto supplizio, sia il mio suicidio.
Non intendo pagare alcun libro non richiesto anche perché, non hanno il mio indirizzo e mail e in teoria non potranno più contattarmi. Dite che si metteranno l'anima in pace da soli? Sul citofono non compare il mio nome e tutte le volte le lettere le trovo sulle scale del condominio. Continuerò ad ignorarli.

Altro problema, Tiscali non ha più un numero verde e io continuo a domandarmi come mai la mia connessione salta continuamente dalle 14:30 fino a tarda notte. Sempre. Tutti i giorni, ormai.

Come se non bastasse, oggi mi è uscito un brufolo (di quelli pesanti) sulla faccia.
No vabbè.

*Fra non scuotere la testa a mo di 'blablabla l'ho già sentito blablabla', salta il post, sai già tutto.

Va tutto bene

Opera di auto convincimento.

Qui di seguito riporto alcuni dei punti su cui urge lavorare a partire da lunedì prossimo. Anzi, facciamo dal mese prossimo che è meglio.

  • rivestire di uno spesso strato di gomma piuma le zone vacanti dei muri della mia stanza
  • smettere di piangere
  • alleviare il profondo senso di invidia che mi pervade alla notizia di qualcuno che si laurea
  • mettere il tappo agli evidenziatori
  • farmi crescere le unghie 
  • convincermi che le tette sono inutili. pesano. cadono.
  • iniziare a bere. bere molto. alcool.
  • ignorare Claudio e bastardi affini
  • iscrivermi al corso di autostima, livello base
  • chiedere a Amy Winehouse di essere la mia compagna di banco al corso di autostima
  • distrarre Linus e fregargli la coperta con la complicità di Snoopy
  • battere la testa solo nei punti rivestiti da gomma piuma
  • maledire a voce bassa chi non mi caga il blog. oh, allora?
  • evitare depilazioni approssimative
  • ringraziare più spesso mia madre per avermi dotata di autoironia
  • pregare
  • rispondere a opinioni contrarie alle proprie con 'chupppa' e darsela a gambe
  • convincersi che Alex Britti non è scemo. Lui sa.
  • mandare una lettera di protesta a blogspot che mi riconosce come errore la parola Snoopy
  • alla domanda 'quando ti laurei?' respirare e rispondere 'ah ma è quello della Lola?' ma pensare 'muori. ora'
  • smettere di piangere (l'ho già detto?)
  • evitare di innescare polemiche ai titoli di coda dei film romantici
  • portare a mia madre un test di gravidanza positivo fasullo

No ma va tutto bene. Ce la posso fare. Ce la faccio. Ce la f...
  • comprare un confezione di fazzoletti. fare scorta. molta scorta.

Forse sono una visionaria

Voglio dire, è la seconda volta che mi succede.
Esco di casa, alla peggio maniera, e mi dico 'oggi lo incontro me lo sento'. Murphy lo sa.
Murphy lo sa che se ti metti un calzino bucato incontri il Principe Azzurro con tanto di scarpetta alla mano, lo sa che se abbozzi uno chignon perché non hai avuto tempo di farti lo shampoo ti ritrovi al semaforo con l'odiosa compagna di banco delle medie che esordisce con 'caspita da quanto tempo, ti trovo bene'. Cazzate. Bè avete capito, sti momenti qua. Vi capitano eh?

Lo sa che se ti vesti con le prime cose che trovi sulla sedia perché tanto devi andare allo sportello del bancomat, che fortuna vuole si trova sotto casa, incontri il tuo ex.
Che poi il tuo ex abiti a meno di 500m da casa tua è un dettaglio. Ma io lo trascuro. Spesso.
Sì dai, lui. Quello del 'ci saremmo tanto amati se solo non ti fossi comprato quella cazzo di x-box'. Perché mi piace pensare, ancora oggi, che il problema fosse l' x box e non io e il mio cipiglio perenne. Fatto sta che a distanza di mesi il suo appeal è rimasto inalterato. Fatto sta che nel momento esatto in cui ci diciamo ciao ricasco in rapidi amarcord. Rapidi, il tempo di cambiare direzione. Perché se mi avesse detto 'rimaniamo amici' (capita a tutte, a me mai oh) io avrei accettato. Bene, internatemi. Un ciao che non sa di niente, che è la versione edulcorata di 'sei ancora vivo brutto figlio di'. Che non ha nulla a che vedere con l'ultimo ufficiale saluto che vedeva me sbattere la porta infuriata e lui urlare per le scale 'io ste cose da film non le faaaaccio, non ti aspettare che ti venga a prendere per un braccio elemosinando perdono'. Per motivi di pubblica decenza non riporterò la mia risposta che, vedeva protagonisti di una scena di sesso un orifizio e un controller. Mi piace pensare che il motivo è che non aveva messo in pausa il gioco.

No ma mi voleva bene.
Me lo diceva sempre.

''Ti voglio bene che la metà basterebbe per alimentare la mia x box''.
Me lo diceva sempre.

Nel dubbio, mangio

Il conforto che sa darti il cibo non eguaglierà mai quello di un vero amico.

Ho scoperto che Pannella fa le finte, questo si nutre endovena altro che digiuno. Scoperta al pari dell'eterosessualità di Renato Zero, lo so.
Io invece passo dalle settimane in cui mi nutro di aria a quelle in cui mangio qualsiasi cosa si trovi nei paraggi (ammesso che mi sia decisa a fare la spesa!). Senza un motivo logico, eh! Per poi passare a quelle in cui desidero le peggio cose, a partire da piatti raffinati visti in tv, piatti mangiati alla mensa a Boston, sino ai Plasmon e agli omogeneizzati. Siamo invasi da programmi televisivi a sfondo culinario, caxxo! Non va bene!
Mi sento un'idiota, voglio dire, sa cucinare perfino la Clerici, perchè io no? Perchè non so nemmeno cavare un passato di verdura dai cubetti surgelati? Se scopro che perfino Kate Middleton sa cucinare, è la fine. Così in rete ho trovato questa simpatica, quanto disgustosa, soluzione ai miei problemi. Troppo pigri per uscire? 275 pasti in un unico kit.


In vendita a soli 74,99 $ (53 €), questo secchiello contiene ben 275 pasti pronti, che corrispondono a ben quattro mesi chiusi in casa. Utile in caso di olocausto nucleare o di interminabili maratone di gioco su World of Warcraft, questo kit contiene cibo liofilizzato che scade solo tra 20 anni. Le porzioni comprendono un mix di pietanze per la colazione, per il pranzo e per la cena: pancetta e patate, riso con lenticchie, tagliolini alla campagnola, latte condensato, dolcetti ai mirtilli e zuppa. 


Lo so, è molto triste. E anche un po' disgustoso.
Per il mio sostentamento, in realtà solo due cose non devono mancare mai: pan carrè (che dio lo benedica) e salumi vari. D'altronde agosto sta arrivando e avevo promesso che imparavo a cucinare.
...IMPARAVO A CUCINARE????

Felicità: 404 ERROR NOT FOUND.

Sarà che è Luglio e quando meno me lo aspetto arriverà Agosto.
E dopo agosto arriverà Settembre e io sarò una donna morta. E forse questo blog non esisterà più.

Sarà che sto perdendo il controllo di ciò che mi circonda.
Sarà saturno contro.
Vorrei fare come quelli che vedono posti, rimangono, fanno cazzate e poi ritornano.
Perché si può fare, sì?

Perché è bello credere nella possibilità dell'impossibile.

E niente, giuro che la smetto; giuro che torno presto la cinica simpatica (?!) di un tempo, che ora batto forte e ripetutamente la testa al muro e mi do una regolata e la smetto di scrivere cazzate.
Tra le tante cose, ieri notte ho sognato che ammazzavo un uomo grande e grosso a casa della mia nonna materna. Impugnava una pistola, io pure.
Alla fine è morto lui, ma ce ne ho messo di tempo eh? Mica voleva morire.
Poi lo nascondevo preoccupandomi degli indizi più assurdi.
Qualcuno che di ste cose ne capisce mi dia la giusta interpretazione, perché io la mia ce l ho. Lui è la personificazione di Economia e Commercio e io lo affronto, cerco di sconfiggerlo e nascondere il cadavere in casa di mia madre.
Serve che aggiungo altro? Ah, brutta cosa la depressione.

Ci vorrebbe un amico. Di quelli che chiami alle 3 di notte, stai in silenzio e poi ti senti bene. E ti puoi pure addormentare nel frattempo, tanto la chiamata è gratis.

Oggi, boh!

E già il titolo dovrebbe farvi chiudere la pagina e aprire il blog di Malgioglio.
Oggi è una di quelle giornate smorte, che faticano a ingranare, quelle che ti manca qualcosa ma non sai cosa. Ecco, giornate del genere avvengono puntualmente 3-4 volte al mese (se tutto va bene).

Intanto stamattina, presagio di come sarebbe andata la giornata, scopro che la confezione di strisce depilatorie comprate una settimana fa (perché è sempre cosa buona e giusta tenere un pacco di scorta) è vuota. Quindi, ho pagato ben 10€ per un foglietto illustrativo e quattro salviette emollienti. Fuck!
Si può essere così sfigate? Ora io mi rivolgo a te esimia testa di fallo, che hai pensato bene di risparmiarti questi 10€: ti auguro le peggio cose con le mie strisce depilatorie.
I peli incarniti ti verranno e urlerai ad ogni singolo strappo come non hai fatto mai, ti verrà via la pelle a strati e maledirai giorno e notte il momento in cui hai esultato fuori dal supermercato...con le mie strisce depilatorie.
Strapperai d'ora in avanti e ti domanderai il motivo di tanta sofferenza, saranno le mie maledizioni. Sì, perché erano le MIE strisce depilatorie, quelle.

C'è di buono però che oggi, nella buchetta delle lettere ho trovato questa simpatica calamita Rio Mare.
Come lo sanno che in dispensa ho una scorta di tonno tale per cui se un giorno dovessero estinguersi verrò indagata per incentivazione alla pesca coattiva? E con questa, un mini ricettario per piatti sfiziosi a base di tonno. E' la fine.
Ho cercato di disintossicarmi, di cercare un'alternativa al mio piatto forte (vedi linguine e tonno e basta) ma non ci sono riuscita. Tonno tutta la vita.


Ora vi saluto, sta per iniziare Top Chef e non posso perdermi i primi piani al mio amato Marcel. E non venitemi a dire che ho dei gusti pessimi in fatto di uomini.
Questo post è senza senso, come la mia giornata.

La lagna è un evergreen.

Io sono nata vecchia.
Sono nata che la mia voglia di vivere era già pari a zero, per intenderci.
Nonostante ciò, col passare degli anni mi rendo conto che avere a che fare con me è faticoso e snervante. E io devo avere a che fare con me. 
Manco di linfa vitale, ho la pressione bassa, attacco lagne di continuo, non mi reggono le gambe e ho bisogno di una badante. 

A ventuno anni, sarà possibile? 
Roba che perfino Nonna Papera tra na crostata e l'altra se la spassa più di me. Per non parlare della Nonna di Cappuccetto, quella balla coi lupi in tacchi a spillo; ci scommetto. Nonna Granny vanta serate alcoliche -questa è sottile- su Twitter, che al confronto Pete Doherty organizza feste per bambini.

Fatto sta che è stato necessario un mese per convincermi ad andare due giorni a Mirabilandia. Manco mi avessero proposto il cammino di Santiago de compostela in ginocchio sui ceci.
Caldo, parcheggio in Patagonia, file interminabili alle attrazioni, mocciosi che frignano, nausea full time, cattivi odori vari ed eventuali, contatto ravvicinato con Lord inglesi e rutti di dio.. 
NON FANNO PER ME.
Roba che quando ho detto a mia madre che ci andavo, ha pensato fosse uno scherzo telefonico.
A na certa ho realizzato che il nervoso era dovuto alla fame e che tutto sommato mi stavo pure divertendo. Alla modica cifra di 6€ (anziché 33, ghgh) ho convenuto, che ne valeva la pena. E così, armata di caramelle alla cicuta e tanta tanta buona volontà...

Degno di nota è sicuramente l'aitante fanciullo con lo slippino bianco; roba che perfino Zambrotta mi sarebbe passato in secondo piano davanti a tanta bellezza. Approva anche la signora ottantenne in fila con me, vedeste che bava..
Tuttavia, non sono passati inosservati: i peli sulla schiena degli uomini d'altri tempi (a distanza di sicurezza), il bon ton dei napoletani in trasferta (e anche qualche barese oh), la signora col pelo in libertà sotto l'ascella, ragazzi bellissimi con ragazze bruttissime, ragazzi bruttissimi con ragazze bellissime (c'è speranza per tutti dunque), pance piatte da fare invidia alla signora Beckam.

Attendo con ansia il giorno in cui diventerò una ragazza piena di vita e voglia di fare (una ragazza normale insomma) perché, come dice sempre mia madre, prima o poi mi rotolerò nel fango..divertita. Magari in preda ai deliri dell'Alzheimer.
E con questo vi saluto, vado a mettere in ammollo la dentiera.

p.s. scherzi a parte, mi sono divertita. Un giorno racconterò tutto questo ai miei figli, come una delle esperienze più trasgressive mai fatte. 
Gridate in coro ''sfigaaaaaaata''.

L'esercito del surf

Tipo che ultimamente ho la fissa del costume a fascia ma poi mi do uno scossone e penso 'Emy e dentro che ci  metti?'. E c'ho ragione.
Mi sembra doveroso informarvi che la scottatura mi è passata del tutto.

Ed era ora. Attendiamo insieme la fase successiva, ossia la muta.
L'orecchio destro ha deciso di fregare tutti e cominciare per primo; quindi, se a luglio vedete in giro per Forlì una con il colbacco sapete già che sono io e perché.

Da circa una settimana, a pochi passi da casa mia hanno inaugurato un ristorante hawaiano. L'opinione pubblica si divide in 'ci voleva' e 'potevamo farne a meno'.
Il mio giudizio è 'per lo meno è vicino'. Così ieri sera, eccitatissimi all'idea di provare qualcosa di diverso abbiamo cenato lì. Sarò breve: niente di eccezionale, location a parte.
Simpatiche le ghirlande offerte all'entrata. Eravamo in sei e ci hanno serviti in 3 momenti diversi. Male. Malissimo. Io con le linguine lobster e Matteo con la paella Atlantic nei primi tre quarti d'ora, al secondo sollecito sono arrivati altri tre piatti e quando ormai avevamo perso le speranze è arrivato il fritto misto di Fabrizio.
Come prima volta, poteva andare peggio quindi lascio il beneficio del dubbio per il fatto che ha aperto da poco e trovare posto è già un'impresa. Magari la prossima volta i piatti saranno cotti meglio e serviti come di dovere. Altra pecca, il menu è tutto in inglese e sebbene alcune cose sono spiegate tra parentesi, scegliere non è semplice e chiedere a chi prende le ordinazioni... altrettanto.

''scusi, questa è un' aragosta o un astice?''
''astice''
''ma qui c'è scritto lobster, dovrebbe essere aragosta''
''allora è un'aragosta piccola''.

In foto, una timida autoctona quasi abbronzata.
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