RSS

Keep Calm

Che mo va un sacco di moda.

E così pensavo: io non mi devo incazzare.
E me lo sono ripetuta più volte, per vedere se ci credevo. Niente da fare.
Mi incazzo per tutto e in-cazzo non lo censuro neanche perché suona bene. Oggi.

E strippo senza motivo, me la prendo con le donne gravide, col burino al semaforo, con lo spigolo del letto, col furbone alle casse e le cassiere.
''No che non ti faccio passare avanti, che secondo te io faccio i fanghi agli ippopotami?'' così alla buona, al malcapitato di turno. Che magari questo si era alzato pure bello determinato e comunicativo stamattina.
Cioè, io mi faccio paura. E te lo credo che poi mi rispondono ''signorina lei ha bisogno di fare sesso''. Che sei così in imbarazzo che non ce la fai neanche a dirgli 'we come ti permetti?' e ti esce biascicato 'mi scusi, ha proprio ragione'.
Ci mancava solo ♬ ♩ la verità ti fa male lo so♬ ♩ , in sottofondo.
E ancora ''emh...lo scontrino?'' ''ah vuoi lo scontrino?'' ''ah no? tu che dici? Se non me lo fai tu chi? Chiedo a tua nonna in carrozzella?''.
Che magari questa ce l'ha davvero la nonna in carrozzella. Emy cazzo.

E così, in questi giorni sono incazzata. Ma mica si vede eh. E piango, poi rido, rido forte, guardo l'orologio, le 15:15 e impreco e rido. E mangio.
Alice la chiamerebbe personalità dell'alcolista.
E ci ho provato a bere, niente.

Tipo che io lo scontrino lo esigo, come pure il centesimo. Che se sono alla cassa a mezzogiorno, sudata e indisposta, tu non puoi venirmi a sventolare la baguette manco fossi Will Smith in calzamaglia e chiedermi di passare avanti.
La prossima volta appresso al pane compra pure la pasta, il latte, i cetrioli, cccretino. Io non li sopporto quelli che arrivano alla cassa di corsa, col ciuffo alla Ligabue contro vento e pretendono di passare avanti. Ecco l'ho detto.


I cetrioli, Emy, i cetrioli.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Visto che fa caldo, è discretamente presto e il ventilatore è in mio possesso, prendo spunto da un post di Alice.
La cronologia dell'uomo ideale:

A 13anni: lo volevo coi capelli alla Nick Carter purché non facesse il tempo prolungato. Quella riga al centro mi faceva impazzire. Oggi al solo pensiero rabbrividisco. E mi piaceva pure Dawson. Solo crescendo ho sviluppato un odio sconsiderato per i biondi.
Comunque la priorità era tutta sul ''ciccio io alle 19:00 ho il coprifuoco se non ti va bene ciao''; e facevamo lunghi giri in bicicletta e ci davamo i bacetti sulla guancia -che se no mi viene l'herpes-. Mi mollò dopo poco perché c'era la Chiara che i baci li dava in bocca e tornava a casa alle 21:30.

A 15anni: ''dipende, dove lo prendi il pullaman? Si può fare dai''. Al liceo dovevo ottimizzare i tempi, quindi quanto più ci vedevamo nel tragitto casa-scuola-casa, meglio era per me. Il pomeriggio dovevo studiare, la sera andavo a danza e ''non c'ho tempo per te''.

A 16anni: richiesta conoscenza della lingua italiana e la macchina. E se vieni a fare il figo fuori dal liceo, ti dico anche grazie. Bello non era ancora necessario.
Lo conobbi ad una festa, 4anni più grande e fumava.
Ricordo che il pomeriggio seguente ero sul libro di italiano e mi arrivò un sms stile ciaosonoquellochehaincontratoallafesta il numero me l'ha dato Tizio.
Passarono pochi mesi e il fatidico divieto non tardò ad arrivare, ''te lo scordi che andiamo all' ITC''. L' ITC era/è solitamente il posto dove le coppie si appartano; nella migliore delle ipotesi per confessarsi dolori atroci e omicidi passati.
Vista l'ingente quantità di fazzolettini in terra, pensavo.

A 18anni: il viaggio che mi ha cambiato la vita. Ma questo lo sapete già. Nessun requisito necessario, semplicemente all'epoca le belle parole mi scioglievano, millemila sms a distanza e adorazione reciproca.

A 19anni: italiano parlato e scritto ottimo, no fumo, no alcool.
Questi i requisiti richiesti. Io sto a Forlì, tu possibilmente altrove e ci vediamo una volta al mese. Non che ci credessi molto nell'amore, è che solitamente dopo poco mi stancavo. Studiava a Roma, meglio di così..
Ricordo però che un po' ci avevo perso la testa, era gentile, romantico quel poco che basta e sapeva cucinare. Ci ha sofferto ma è ancora vivo.
Siamo ancora amici e mi ripete frasi quali ''un giorno mi rimpiangerai''.
''Forse, non oggi sicuramente che ho da fare'' rispondo io.

A 20anni: ALTE PRETESE.
Bello, automunito, con l'addominale obliquo (se non ce l'hai te lo disegni), benestante, non troppo villoso, italiano eccellente, senso dell' umorismo notevole, videogames sì ma solo nei giorni festivi, bei denti (se no ciao), compagnia telefonica wind o vodafone, romanticismo atipico, più parole meno fatti, no madre rompicoglioni.

Oggi, due anni dopo, sono giunta alla conclusione che è sufficiente che si lavi, che non guardi porno e mi consideri quel tanto che basta.
Richiesto almeno lo spelling di ''Peanuts'' (il resto te lo insegno).

Quella volta che.

Non c'è cosa più bella delle sere d'estate passate tra amici a mangiare... pesce.
Sia chiaro, io sono una di quelle che al massimo fa la piega al tovagliolo e dispone i sottobicchieri per scala cromatica; il resto dell'opera è affidata agli esperti.
Chi infarina i totani, chi pulisce le cozze (ammetto di averne pulita qualcuna) e sminuzza i condimenti, chi è dedito alla cottura dei polpi.
Una miriade di profumi che ti inebria, tra una risata e l'altra, tra un 'ti ricordi quella volta' e un gavettone inavvertitamente piombato su.di.te. Argh!

Che se ti scordi il cellulare a casa è anche meglio.
So fare anche le barchette coi tovaglioli, eh!

Tradizioni


Io ci sono andata alla fiera che si tiene tutti gli anni nel mio paese.

Tipo che ho fatto violenza al mio corpo per convincermi, ho sfidato la calura di mezzogiorno, ma ci sono andata.
Una di quelle giornate in cui rivedi mezzo mondo, i compagni delle elementari e ne saluti 2 su 10.
Una di quelle giornate in cui la domanda più in voga è 'quando te ne vai?' seconda solo a 'quando ti laurei?'.
E non ho comprato niente perché tutta 'sta fauna mi facevano pena; perché non ho tempo, tra una settimana, di piangere il morto.
Un anno fa mi hanno regalato due pesciolini rossi a 5euro più la vaschetta. Sepolti, dopo 7giorni. Allora ho detto basta.

Qualcuno mi cens(t)uri.

Stanotte non riuscivo a prendere sonno e pensavo che, ci sono alcune cose che mi sconcerteranno sempre, a cui non saprò dare mai risposte; certe cose per cui ringrazierò sempre quel giorno in cui la fila per le tette era interminabile e così decisi di andare a quella del buon senso. Eravamo pochi e il prezzo, trattabile. 'Meglio di così..', mi dissi.

A Turi in questi giorni si respira aria di festa e la gente si riversa nell' ippodromo che è la villa; vere e proprie competizioni di ippica eh. 
Tipo che io la settimana prossima, mi metto col banchetto alla fine del Corso e ritiro i soldi per le scommesse. Ve lo dico.
Ultimamente poi, mi sa che danno delle sovvenzioni a coloro che sfornano figli prima ancora della maggiore età; qualche premio, insomma, se no non me lo spiego. Se prima dei sedici, ancora meglio.
Vedi queste ragazzine, di una fierezza che in confronto quest'estate la Canalis è una dilettante, in giro con carrozzine ultima generazione e l'aria da donna realizzata a cui puoi chiedere tutto ma non chi è il padre.
Non le biasimo più di tanto, emh sì come no, ma ho deciso che i primi di settembre mi metto in piazza, in piedi su una sedia e distribuisco preservativi, chissà. Di tutte le forme e colori, quindi non mancate.

Io a sedici anni avevo il coprifuoco alle 21:30, nel senso che avevo quindici minuti bonus per il tragitto dalla villa a casa. Allora succedeva che molto lentamente verso le 21:15, cestinavo la lattina del thè e mi avviavo; e le strade erano già pressoché buie e deserte. A sedici anni. Ai miei sedici anni.
Oggi invece se torni a casa alle 21:30 sei uno sfigato, dai, dopo la mezzanotte si inizia a ragionare; se fai l'alba ancora meglio, ti regalano direttamente il pass per il giorno dopo e il posto in piedi sul primo gradino del pub.
Sì, sul primo gradino. Perché la regola vuole che devi stare in piedi con la birra in mano, se no non sei figo. Sti giovani così assetati, che io mi chiedo se a casa gli hanno staccato l'acqua corrente e provo una pena...
Sempre io, mi domando, com'è che dopo qualche metro mi devo sedere e questi piuttosto le sedie te le lanciano appresso ma non si siedono. Esiste un codice, come per le gambe dei cavalli nelle statue equestri:
  • se il giovane davanti al pub ha entrambe le gambe a terra vuol dire che è alla prima birra, che è ancora presto e l'atteggiamento guardingo sta a significare che è lucido abbastanza da squadrarti dalla testa ai piedi e scegliere la preda;
  • se il giovane ha una gamba a terra e una poggiata al muro, la birra è sempre la stessa, quella di prima, solo che calda. Si è fatta 'na certa, inizia ad accusare la stanchezza che solitamente a me viene alle dieci di sera ma non si smuove, non demorde. Non tornerà a casa prima che faccia giorno in Australia;
  • se il giovane ha entrambe le gambe sul tavolo ed è seduto, è già bello che dissetato e non essendoci prede degne del sacrificio in piedi, si è seduto e il titolare del pub è suo amico;
  • se il giovane è a terra con entrambe le gambe in aria.. è ora di tornare a casa, coglione/a.
Ecco, io a questa gente voglio ricordare che è inutile piangere miseria davanti a un pub con l' i phone alla mano e le unghie appena ricostruite, se hai sedici anni, goditeli! E non venirmi a parlare di crisi economica e disoccupazione in Italia parafrasando l'articolo delle crisi esistenziali sul Cioè.

L'unica crisi che riesco a cogliere è di valori. 

Salsedine

Nuovamente a casa.
Ancora per poco.

Come vi avevo già informati le mie brevi vacanze hanno avuto come tappa principale l'arcipelago delle Tremiti, poco lontano da casa.
Un paesaggio a dir poco splendido, l'acqua cristallina. Nonostante il mare leggermente mosso e il mio stomaco in tilt per tutta la durata del traghetto, mi sono divertita tantissimo.
Numerosi i turisti, pochi i ragazzi degni di nota. Purtroppo, proprio a causa delle numerose onde non ci è stato possibile percorrere in barca tutte le grotte dell' isola di San Domino; percorso che ad ogni modo vi consiglio. Sia Termoli che Vasto molto belle e suggestive, tantissime le bancarelle protagoniste delle serate trascorse in giro per il centro, storico e non, in cui ho fatto razzia di calamite per il frigo di casa.
Inutile descrivervi la mia angoscia durante tutta la giornata al parco acquatico di Vasto; nella vita tante cose cambiano ma le mie fisime igienico-sociali non mi abbandoneranno mai.

Quindi, bella che abbronzata attendo la fine di Agosto e, tra un'abbuffata e l'altra, la prossima iscrizione in palestra.

Voi come avete trascorso le vostre vacanze? e dove?

Quasi dimenticavo, inutile dirlo, tutti i buoni propositi di Agosto sono andati in fumo.

Io ho paura di Settembre.

Pari e dispari

Noi si va in ferie una settimana. La testa non viene, vuole restare a casa mi ha detto.

Conto di divertirmi, abbronzarmi, mandare un paio di cartoline e prendere una sbronza paurosa.
Quest'ultima cosa, ahimè, non accadrà, ve lo dico; mi conosco e al primo sorso fingerò una telefonata importante fino a quando il ghiaccio si scioglierà e renderà imbevibile il mojito. Forse opto per cinque long island di fila, visto mai..

Quindi io vado eh, siete tutti in vacanza quindi al mio ritorno invidierò le vostre foto e voi la mia abbronzatura. Enjoy.

Il mio blog è carbon neutral

Mi sembra un'iniziativa grandiosa quella di Doveconviene.it, che ha lo scopo di ridurre le emissioni di anidride carbonica.
E' provato infatti che un sito web produce in media circa il 0,02 di CO2 per ogni anno, produzione legata soprattutto al funzionamento dei server.
Si calcola, infatti, che un albero assorba ogni anno, in media 10kg di CO2.
Se è vero che il mio blog produrrà ogni anno 3.6kg di CO2, sono pronta a far piantare gratuitamente la mia quercia a Goritz. Evviva!


E tu? Che aspetti? Io ho la coscienza pulita.

E non aggiungo altro.


L'unica ragione per cui valga la pena di fare tutto il viaggio.

(giuro che questa è la terza e ultima volta che modifico il post)

Ho finito gli psicofarmaci.


Oggi sono in loop con l'ultima di J.Lo. Biasimatemi, ma per ovviare ai soliti canali, all'ora di pranzo (di Forum ne ho fin sopra i capelli), finisce che prediligo MTV. 

Queste, le condizioni
in cui verso.
E non va bene, mi ritrovo a ballare con il ventilatore sparato in faccia, vestita, la forchetta al posto del microfono, strafatta di anguria. Svestita. Mettici pure che mio fratello ha portato da Londra degli occhiali degni della più povera delle Lady Gaga. 
Non lo so perché lo stare sola in casa mi fa questo effetto. Sarà che a Forlì non lo posso fare, sarà che qui ho la certezza che non c'è davvero nessuno nei paraggi e i paparazzi non li temo. 

Hanno chiamato gli assistenti sociali per molto meno.

Sono giorni che la mia massima attività è alzarmi dal letto, mettermi sul divano, prendere la console, mettere i cellulari in carica. 
Non sarò mica davvero agli albori della depressione?
Di andare al mare non se ne parla, preferirei piuttosto pelare patate per la mensa dei poveri. Stanotte, dopo la sbronza di orzata e menta, ero lì tutta concentrata che giocavo a Donkey Kong Jungle. Mi farà male?

Mio fratello è tornato, dicevo, ed è ripartito. Io da grande voglio essere come lui.

Non vedo l'ora che faccia sera

Quando mi metto al pc è sempre un'incognita.
Può venire mio fratello a spodestarmi, può venire mio padre a chiedermi di scaricargli una miriade di canzoni; può invece mia madre, urlare.
La frase è sempre la stessa ''se devi startene al pc potevi restare a Forlì''. Non ha tutti i torti.
In realtà la colpa è vostra.

Accendo il pc con l'obiettivo di scrivere qualcosa ma c'è l'icona di Google Reader piena zeppa di notifiche che mi chiama, io ci provo a fingere di non guardarla ma è lì, lì che mi fissa. Questo significa che un paio d'ore se ne vanno per leggere tutti i nuovi post dei blog che seguo e adoro. 
E addio buoni propositi di aggiornare il mio, di blog. Lo confesso, io vi amo tutte.
Da qualche mese sono finita nel vortice (e non so davvero come ho fatto) dei blog più in voga il cui tema principale è, oltre alle sfighe amorose/quotidiane, l'acidità e quella deliziosa ironia che contraddistingue noi donne.
Rido, rifletto, mi commuovo anche. E' un po' come avere tante amiche sparse, mai viste, ma con cui ti diverti.
Perdermi anche solo un vostro post per me è un dramma e mi chiedo spesso se gli uomini sanno, o almeno se hanno una vaga idea, quello che tramiamo alle loro spalle, di quanto riusciamo a rendere ironica ogni singola disavventura, una delusione amorosa; dei consigli e delle esperienze (ammicco) che ci confidiamo.

Questo per dirvi che le mie giornate estive, noiose, hanno un sapore diverso da quando vi conosco e che continuerò ancora per molto ad invidiare i vostri followers, i vostri millemila commenti e la vostra, seppur virtuale, solidarietà femminile.

A Turi tutto bene, stessa vita, stesse cose.
Non vedo l'ora che faccia sera, per andare a dormire.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...