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Mi aggrappo a thè.


Mi aggrappo a te come ci si aggrappa ai sogni, diceva qualcuno, parafrasando.

E' arrivato il caldo e dio solo sa quanto odio quel senso di inadeguatezza di fronte alla gente troppo svestita, i peli, i piedi deformi coi sandali orribili (che in confronto Achille era un figo), il sudore, i capelli sottotono, la sabbia bagnata, la bottiglietta d'acqua a 2€, la cellulite e la gente obesa vestita in maniera improponibile.

Con questo caldo sono più irritabile e scorbutica dei mocciosi ammalati.
Il buongiorno si vede dal mattino, ad ogni modo, se non fosse che nel lavare il bagno ho fatto più danni della grandine. Diffidate da chi vi dice che le case di sole studentesse sono le più pulite e accoglienti.
Quanto vorrei abitare in una casa mista. Quanto vorrei Sheldon a bussare alla mia porta.

Tuttavia, benedico il giorno in cui ho scelto questa stanza a Forlì, tenda parasole e climatizzatore all inclusive. Disagi e bestie annesse, non specificati in nessuna clausola, maquestogiàlosapetecelofacciamoandarebene.
Dio benedica anche il thè. Al limone quando ho voglia, alla pesca quando ho sete.
E maledica invece chi si ostina a fabbricare le bottiglie dalla bocca_larga; mi fanno imprecare tutte le volte che in preda al caldo mi avvento alla bottiglia come una forsennata col risultato che metà del contenuto mi finisce addosso. Inizio a pensare sia fatto apposta.

A mio modesto parere, le belle giornate hanno inizio con l'sms 'ti ho ricaricato la postepay' e terminano con -udite udite- ''Emy, sai l'ultima? mi ha detto Tizia che parte in erasmus a settembre e Caia che cambia casa''.
Ho i neuroni che ballano il trenino al ritmo di discosamba. _diotiringrazio.

10 non di più.

Mi piacciono le liste. Non si era capito eh? Mi piacciono perché mi danno modo di pensare, di scartare, di scegliere. Gli elenchi li odio, tanto per cambiare.
Gli elenchi (suona pure brutto, provate!) mi danno noia; stare lì a memorizzare gli elenchi scritti nei riassunti mi snerva. E' più forte di me, non riesco a impararli; un po' come le date sui libri di storia.
E per finire, l'elenco della spesa (per me non è una lista). Ormai ci ho rinunciato, preferisco di gran lunga comprare ciò che vedo sul momento. Esattamente. Le catene distributive amano i clienti come me, starete pensando. Le liste invece no. Wish list, hate list e chi più ne ha più ne metta, le adoro.

Oggi ad esempio, mi sono imbattuta su un blog che proponeva una lista interessante: le 10 cose per cui vale la pena vivere. E in tutta sta tristezza dilagante, mi sono cimentata. Sia chiaro, non le prime 10 in assoluto; diciamo '10 tra le cose' e non in ordine.

1- le linguine allo scoglio (per me, con tanti gamberetti)
2- i buoni spesa*
3- l'accoglienza della mia famiglia quando torno a casa
4- i Peanuts (ah, se ne vale la pena..)
5- l'amore, fatto
6- Big Bang Theory
7- Will Smith a torso nudo
8- un bel libro autobiografico, magari dallo stile sarcastico
9- lo shampoo
10- una cena squisita

Che dirvi, aspetto ansiosa la vostra lista (che non arriverà). ;)

* i buoni spesa, quelli inaspettati.
Tipo oggi, 25 maggio. Termine ultimo per consegnare le cartoline 'Il concorsone spesa AeO'.
Una settimana fa avevo vinto ste due cartoline, bisognava compilarle e inserirle nella ruota luminosa posta all'entrata (avete presente quelle con la musichetta e la freccetta che nel frattempo che gira ti sale un'ansia?!) che ti diceva lì sul momento se avevi avuto culo. Troppa fatica, troppo tempo e le buste pesavano. Le ho portate a casa, entrambe, e sono rimaste sulla scrivania fino a sabato scorso. Domenica le ho buttate.
Oggi pomeriggio, colpita da 'na botta di coscienza improvvisa e da tanta buona volontà (che ha fatto sì che mi vestissi e sotto il sole mi trascinassi al supermercato senza un valido motivo) li ho tirati dal pattume e.. 'Mo vado. Sia mai che vinco'. Inutile a dirlo, la prima cartolina 'non hai vinto'.
Tze, mi sono detta. Provo con la seconda, girano le lucine e....
la musichetta t t r 'hai vinto 10€ di spesa'.
NON CI VOLEVO CREDERE. Avrei urlato e saltellato tra i carrelli e l'ortofrutta, lanciato sulle note di 'wake me up before you go go' un ananasso al tizio che faceva la fila al banco salumi, e ancora due susine e due banane a mò di giocoliere. ma poi... il buon senso. Argh!

Ora.... ditemy, quanto culo ho avuto? Ultimo giorno, pattume.
Fate voi. 10€ ti capovolgono una giornata di merxa.

p.s. Ora che ci penso, ieri il secondo biscottino della fortuna mi aveva detto 'Your personal financial situation is going to improve' (la foto attesta la veridicità del fatto). Oh, sto per mettermi a piangere. Ma prima, corro alla Snai.

p.s. 2 Qualora ve lo steste chiedendo, sì ho una foto cretina per ogni cosa. E meno male.

Non ho tempo per suicidarmi.

Quelle giornate isteriche in cui piangi ogni due e bestemmi ogni tre.

Odio quando mi sveglio tardi e accendo il pc.
Mi odio quando non prendo sonno e penso 'quanti esami mi mancano?'..
Odio quando pranzo tristemente con un toast. Quando ceno con il Pangoccioli.
Odio quando aggredisco mia madre per sms.
Mi odio quando 'quella cogliona che prendeva solo insufficienze a scuola' si laurea a giugno.
Odio quando chiudo il portone e l'ascensore si chiude. E bestemmio.
Mi odio quando 'mi laureo, forse, nel duemilamai'.
Odio quando lo specchio del bagno grida pietà e poi scopro che il turno era il mio. Odio quando 'voglio tornare a casa'.
Mi odio quando ho quasi 22 anni ma non è vero.
Odio quando 'Buongiorno' 'Buongiorno un cazzo'.
Odio quando? Sempre.
Odio dover pensare a domani.
Odio quando le bestie ridono in cucina. Tutte insieme.
Mi odio e odio i miei sensi di colpa.
Odio prelevare soldi con il sorriso.
Odio 'mamma va tutto bene'.
Odio stare a Forlì.
Odio pensare a chi sta peggio.
Odio dover fingere di stare bene, sempre e comunque.
Odio questo post patetico, ma oggi va così.

Fat&Furious

No, seriamente. Io mi vedo così tra qualche anno.
Uno ci prova ad andare d'accordo con la gente, uno ci prova ad alzarsi col piede giusto. Niente.
''5 coinquiline? Mammamiacomemisentomale'' ''Ma no, fija mia, che ti abbiamo mandato a fare là, là e là? Sei preparata alla convivenza''.
Così recitavano le mura di casa, ormai 3anni fa. Tutti i giorni e quasi sempre all'ora di pranzo con mio padre che alternava colpi di tosse minacciosi a volumi improponibili della tv. Il tg è sacro.
Sì, perchè le memorabili (eheh) vacanze-studio, le stanze dei college divise con adorabili compagne di viaggio, le attività di gruppo, mi sarebbero dovute servire ad acquisire quella 'tolleranza verso il prossimo tuo come te stesso' che tutt'oggi mi manca. Uno ci prova, niente.
Tutto ciò avrebbe dimostrato che anch'io ce la posso fare, che anch'io posso convivere con persone vive e vegete, che le barbie decapitate non erano allarmanti segnali di un'embrionale predisposizione al nazismo, che l'obiettivo di questa esperienza da fuori sede sarebbe stato controbattere a tutti quei telefilm che per anni mi hanno lasciata 'fantasticare' sulle smielate vicende di amicizia di quattro teen ager arrapate con la passione per i cavalli (discovery channel ndr.)

Io mi oppongo alla libertà d'espressione ('non è come dici tu') , al gusto personale ('de gustibus cheeee?'), alle abitudini personali ('non mi interessa se fino ad oggi hai fatto così.'), ai 'ma secondo me'.Secondo te un corno.
''Se volevi comandare dovevi restare qua'', dice mia madre. Sempre lei, quella simpatica che giustamente mi ricorda che nel momento esatto in cui sono ho varcato la soglia di casa all' invana conquista dell' indipendenza, dovevo armarmi di buoni propositi e entrare nell'ottica del 'mamma e papà mi hanno sempre concesso tutto, mamma e papà da domani non ci saranno più, la gente là fuori mi odierà'. Grazie mamma, grazie per aver fatto di me quella che sono.

No ma sono simpatica eh!
Così accade che la mia casa a Forlì è uno schifo, la cucina è sempre in disordine, la monnezza ormai non si conta e fa da complemento d'arredo, il bagno nonneparliamocheèmeglio e io di stare a combattere non ne ho voglia. Mettici pure che queste si piazzano fisse sul tavolo col computer e non si scollano manco se entra Jhonny Deep completamente nudo e tra le mani un cartello con su scritto 'abbeveratevi alla mia fonte'. Niente. Quindi che fare?
Io di sto passo diventerò una moglie bisbetica, inacidita e pure grassa.
E poi non ditemi che non ve l'avevo detto.

SINO all' ipermercato.

Questa che sto per raccontarvi è senza dubbio una di quelle esperienze (sconvolgenti) che ti segnano per tutta la vita e che nel mio caso causerà un andirivieni di lavande gastriche o roba simile. Fatto sta che, presa dall' euforia 2-3 segni della croce scaramantici me li sono fatta. Sia mai.
Trattasi del kaiten-zushiSì, lo so. Scoperta al pari della (ormai attempata) mummia d' Egitto, ma io arrivo sempre tardi. Sempre stata scettica sulla cucina sino-giapponese (vedi titolo geniale) in particolare sui modici prezzi che cozzano di gran lunga con le rispettive quantità propinate. Sarà stata l'ormai celebre e recente caduta dal divano, ma oggi ho detto 'sì dai, perchè no, proviamo' recandomi al nuovo ipermercato di Forlì.
Mauro continua a sostenere che sebbene il ristorante ci accolga con un invidiabile 'ristorante giapponese Tokyo' si tratta in realtà di.. cinesi. 'I giapponesi non si sognerebbero mai di fare sta pagliacciata a Forlì' afferma superbo. Un nastro trasportatore circolare sul quale il cuoco posiziona le pietanze che passano poi di fronte agli avventori seduti (un po' come fossero al bancone del bar) che si servono prendendo direttamente il piatto mirato. Alla modica cifra di 9.90€ bevande escluse e carne alla piastra al centro, puoi mangiare SENZA LIMITAZIONI. Sì, senza limitazioni.
Che detto ad una con lo stomaco come il mio...
Noi abbiamo scelto di stare comodamente seduti al tavolo e in meno di pochi minuti ci siamo ritrovati sommersi da pile di piattini colorati. (vedi foto 2). Si da il caso che il galateo va lasciato a casa. Tutti, ma proprio tutti, i tavoli erano sommersi e io come un ebete che mi guardavo intorno stupìta. Non c'è bon ton che tenga dinanzi a quest'abbondanza.
Sushi, maki di vario genere, patatine fritte (mah), calamari fritti, gamberetti saltati, ali di pollo, ravioloni (squisiti), spiedini di pollo, budino al mango e alla fragola, dolce di zucca (delizioso), insalata di mare, cozze, chele, banana e cioccolato fritto (quest ultimo il più ambito e il primo ad andare a ruba), nuvolette, spaghetti si riso (that's amore), sfogliatini, insalata di crauti, insalata di alghe, tempura e...frutta fresca.
Insomma, le braccia ti diventano al pari dell' Ispettore Gadget e non c'è imbarazzo che tenga nell' accaparrarsi prima di altri il piattino puntato.
Gastone e Emanuele evidentemente impauriti che il cibo potesse finire e incuranti degli avventori 'a valle' continuavano a prendere piatti e ad accatastarli difronte a loro.
Come formiche alle prese con l'inverno alle porte. Per fortuna ci sono le cameriere che ogni tanto vengono a liberare il tavolo altrimenti toccava parlare con segnali di fumo da una parte della muraglia (che umorista sono) all'altra.
Insomma, io (fanciulla) ero già bella che sazia dopo poco e sono qui che ora maledico di non aver mangiato altri 2-3 piattini di spaghetti di riso con gamberi e verdura (i miei preferiti).
Dovevo immaginarlo.
<< La cosa ha portato la mia mente bacata a immaginare che in qualche modo il kaiten-zushi fosse, in quel momento, una metafora della nostra società. Ognuno ragiona nell' ottica del 'prima io, poi gli altri' >> cit.

5 random facts about me

Da un po' gira su you tube, e su famosi blog americani (non solo italiani), il tag FIVE RANDOM FACT. Consiste nel raccontare 5 fatti a caso della nostra vita , magari i 'segreti' più imbarazzanti, per farci conoscere e metterci in ridicolo (il mio forte). Dunque, tocca a me:

1- Soffro di omfalofobia.
Una fobia abbastanza rara che vede protagonista l'ombelico. Ebbene sì, soffro terribilmente all'idea che mi venga toccato, sfiorato. Nausea, ribrezzo e brividi mi pervadono quando qualcuno azzarda 'simpaticamente' (argh) a mettermi alla prova. E non vi nego che anche adesso che ve ne sto parlando...
Foto ma soprattutto ragazze con piercing in spiaggia o coloro che hanno come abitudine quello di toccarselo nervosamente, mi creano disagio e un intenso dolore 'immaginario' al mio ombelico. Una sensazione che dura diversi minuti.
L'espressione principale di questa paura è il rifiuto totale di contatti con questa parte del corpo; tuttavia, nulla di riconducibile a traumi infantili legati alla figura materna. C'è da dire però che il mio è solo un lieve disturbo, una sensazione che non mi fa dare di matto insomma. Dico questo perchè documentandomi ho scoperto che c'è gente che ha reazioni al limite della normalità. Non temete quindi, sclero per altre cose ma di sicuro non per questa.

2- Non sopporto gli animali domestici e in particolare i gatti.
Se c'è una cosa che non sopporto è l' 'affetto maniacale' per gli animali domestici. Rabbrividisco alla vista di un gatto (o cane che sia) e il padrone che si baciano, leccano.
Il pensiero che un gatto si sia 'autonomamente' lavato le parti intime (e non) e che di seguito lecchi mani e viso dei suoi 'familiari' o che giri per la casa zampettando ovunque (i più saggi, su letti e cuscini e nei cassetti) magari dopo un bel giro fuori in giardino... mi manda in bestia. Cosa ancor più grave è sapere che il tuo gatto dorme con te sotto le coperte. Insomma, non mi sottraggo a carezze e grattini alla vista di un cane altrui (dopo mi fiondo a lavarmi le mani) ma i gatti proprio non li amo. Tempo fa, ho dovuto convivere con un gatto (orribile) che ogni mattina puntualmente si piazzava sul mio letto e magari scoprivo che ci aveva dormito per tutta la notte a mia insaputa; dopo estenuanti mesi di attacchi isterici sono 'scappata' non prima di aver elegantemente scaraventato il suddetto dalla finestra del 1' piano. Insito a questo 'odio' è il concetto di igiene che, in case che prevedono un animale, viene quasi sempre a mancare; e spiacevoli inconvenienti a tavola (ne avrei a bizzeffe da raccontare).
Gli animali devono stare in giardino, grazie.

3- I temi di italiano
Al liceo io e la mia compagna di banco avevamo come abitudine quella di non studiare prima di un compito in classe ma bensì di prepararci l'intero tema a casa il giorno seguente la data fissata. Temi perfetti che venivano poi scambiati con quello arrancato nelle 3 ore dedite in aula.
La prof. di italiano, infatti, era solita (ingenua) darci oltre alle effettive 3 ore per fare il compito, un'ora del giorno successivo (il più delle volte sottratta a 'storia') per ricopiare il compito in bella. Pensava furbamente di non farsi fregare, facendo un giro tra i banchi e apportando in rosso la sua sigla sotto l'ultima riga scritta 'così domani non andate oltre, ormai ciò che è fatto è fatto' diceva lei.  Mai che le fosse venuto in mente sto giochetto?! Mai.
Io e Eliana infatti eravamo abilissime a siglare illegalmente i temi in questione ;)
Anni fa infatti stringemmo un accordo: a maturità conseguita saremmo andate dalla prof. a confessare il tutto.Potete ben immaginare che ciò non è mai accaduto.

4- La pipì in bagno

Fatto singolare che mi caratterizza è l'abitudine di aprire il rubinetto del bidet prima di fare pipì, in modo tale da camuffarne il 'rumore'.
Il motivo è uno solo, mi imbarazza sapere che magari nel silenzio più totale qualcuno possa sentirmi, magari dalla stanza accanto; ovviamente solo quando sono in casa altrui.
E' una cosa che mi indispone particolarmente quando a sentirlo sono io. Potete capirmi, vero? Ho scoperto, tra le altre cose, che a farlo è anche mia madre, in particolare quando ci sono 'operai' in giro per casa. Quanta pudicizia ;)
So che questo può sembrare il profilo psicologico di una persona mentalmente instabile ma io vado particolarmente fiera di queste mie fisime. ;)

5- Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei.
Come quinto e ultimo random fact ho deciso di farvi una carrellata (eheh) dei cibi che mi piacciono; chi mi conosce sa quanto io amo mangiare
e di quanto, al contrario, non sappia affatto cucinare.
antipasti: tartine varie e pan brioche (tonno e funghi sono un must).
primi piatti: tagliatelle asparagi e gamberetti, linguine allo scoglio.
Odio gli spaghetti e gli elicoidali (giusto per non smentirmi).
secondi: amo la carne e in particolare la pancetta e il pollo al forno, ma non disdegno un buon fritto di mare.
dolci: sebbene io non prediligo i dolci, impazzisco di fronte a tutto ciò che è a base di pistacchio e mandorle. Stessa scena dinanzi a una deliziosa millefoglie alla crema. (non mi piace la panna)
gelato: pistacchio e melone, cocco e nocciola; rigorosamente abbinati e in coppetta.
frutta: NO pere, banane e mele gialle. SI kiwi, cocco, ananas, fragole e mele verdi.

Se vi va siete liberi di sentirvi taggati in questo post e dirmi 5 vostri random facts.
p.s: il gatto ne uscì incolume.

Annaspo.

Il mese di aprile è sfumato. Praticamente non scrivo da tantissimo e sebbene nessuno se ne sia accorto, oggi mi va di dirvi un po' di novità.

1- Come ben sapete, il 4 aprile ho deciso di disattivare temporaneamente l'account fb. Temporaneamente, perchè l'intento è stato mettermi alla prova per un solo mese e vedere gli effetti, collaterali e non, conseguenti.
Insomma, ne consegue che ho recuperato un sacco di tempo libero, che mi sono dedicata full time allo streaming (non so se sia cosa buona e giusta), che ho capito che bene o male il distacco non è stato doloroso e l'astinenza gestibile e... che non vedo l'ora sia il 4 maggio.
Tuttavia, il mio ritorno su fb sarà leggermente diverso; sarò più discreta con foto e vita quotidiana e quasi sicuramente i rapporti 'virtuali' subiranno qualche cambiamento nella forma.

2- L'allergia ignota che mi tormentava ormai da marzo ha un nome: POMODORO. Ebbene sì, dovrò limitare le pizze rosse, il ketchup, sughi, ragù e salse, le mie amate 'più gusto tomato'. Poteva andarmi peggio? Forse. Ebbene sì, se non fosse che io adoro il 'salato' al contrario del 'dolce', di cui avrei volentieri fatto a meno. Oltre a questo, sono risultata allergica alle graminacee (avena, ecc...) e dovrò prestare attenzione ai cosmetici e ai vari cereali. Ho scoperto tra le altre cose che vivendo per la maggior parte del tempo in romagna, avrei dovuto fare i test allergici qui dal momento che i prodotti allergeni 'variano' da regione a regione. Argh.
Tuttavia sono fermamente convinta di essere allergica alla (lecitina di) soia e sto attendendo i risultati del prelievo effettuato per sicurezza alcuni giorni dopo le prove. Stay tuned ;)

3- Le vacanze pasquali in Puglia non sono andate come mi aspettavo. Come al solito la pigrizia ha preso il sopravvento e ho fatto la metà delle cose che mi ero prefissata di fare. Dannazione.
Aggiungi che mi sono ammalata a causa del freddo imprevisto, che ho messo in valigia solo capi 'primaverili', che la tosse ad oggi ancora non accenna a passare, che non ho mangiato cioccolata per protesta. A pasquetta sono stata in mattinata allo Zoo di Fasano (i soldi peggio spesi di aprile dopo i calzini in lycra) e in tardo pomeriggio in campagna con gli stessi amici per una grigliata che si è rivelata essere uno spasso. E voi, come l'avere trascorsa?

4- la nuova collezione Peanuts della Benetton mi ha mandata letteralmente in brodo di giuggiole. Ad ogni vetrina, contenersi diventa difficile, ormai. Ma, non mi abbasserò al telo mare da 35€ che ritrae una Lucy bistrattata in abito ROSSO (eresiaaa!!!); c'è da dire inoltre, che lo scarso self control che è solito contraddistinguermi ha fatto sì che io inveissi dinanzi al commesso che si apprestava a mostrarmi il suddetto telo esordendo con ''e poi abbiamo questo con M A F A L D A''. Vi lascio immaginare la mia reazione. Tuttavia, non passa giorno che non trovi in giro qualcuno con indosso una t-shirt Peanuts e questo farà sì che presto metterò in atto un'idea che mi balena in testa da un po'.

5- Vi aspettate forse che io vi dica che sono diventata una persona paziente, rispettosa delle opinioni altrui, che mi piacciono i peperoni e che il Sole è il mio migliore amico... e invece no.
Come direbbe Lucy, ho smesso di pregare di diventare una persona migliore per paura di essere realmente esaudita. Come ultima news vi rendo partecipi della felice giornata trascorsa oggi a San Marino in occasione del 1^ maggio. Io, Ema, Davide e Lucia a zonzo per il centro invaso da turisti e studenti in 'gita'; un crescione che sapeva di poco, un' agognata crèpe e un paio di belle foto.
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